Siamo all'inizio degli anni '80 e Nintendo è al lavoro su un gioco arcade con protagonista Braccio di Ferro, almeno fino al momento in cui la software house giapponese perde la licenza sul marchio Popeye. Invece di cestinare quanto fatto fino a quel momento si decise di compiere una serie di modifiche, atte a eliminare qualsiasi riferimento al prodotto originale e che cambiarono completamente scenario e personaggi: nasce così Donkey Kong, uscito come titolo arcade nel 1981.
Compare qui per la prima volta il nostro Mario con il nome di Jumpman, impegnato a salvare la fidanzata Pauline dalle grinfie del perfido scimmione facendosi strada tra i piani di un palazzo.
E prima ancora del nome "Jumpman", i programmatori lo battezzarono anche come "Mr. Video", e ancora come "Ossan" che in giapponese vuol dire "uomo di mezza età". Ma il nome definitivo fu partorito negli uffici americani di Nintendo, nel corso di una riunione per decidere un nome migliore per il personaggio, quando a un tratto entrò il proprietario dell'edificio Mario Segale interrompendo la riunione in corso. Indovinate che nome fu affibbiato al nostro amico baffuto?
In verità sono davvero molti gli aneddoti legati alla storia di Mario, uno tra tutti riguarda il primo Donkey Kong, che fu oggetto di una causa legale tra Universal e la stessa Nintendo, accusata di aver plagiato il film King Kong. Il colosso giapponese vinse poi la diatriba in tribunale, e continuerà nel corso degli anni a sviluppare quella che è diventata una delle saghe più amate dai fan di tutto il mondo.
Ma torniamo al nostro Jumpman che, creato da un allora giovanissimo Shigeru Miyamoto, nel 1983 si vide per la prima volta protagonista di un videogioco: Mario Bros! Un altro titolo arcade spinoff di Donkey Kong che vide, inoltre, il debutto del fratello Luigi, un personaggio che doveva essere molto simile a Mario per questioni legate ai limiti tecnici dell'epoca - tanto che "Luigi" pronunciato in giapponese somiglia alla parola "simile" nella stessa lingua. Dite la verità, lo sapevate?
Nel nuovo titolo i due fratelli dovevano sconfiggere tutti i nemici che si presentavano livello dopo livello, in un gioco che oggi è diventato storia. Non si contano infatti le conversioni del titolo per le più disparate piattaforme: una divertente avventura in cooperativa che divertì decine di migliaia di giocatori durante tutti gli anni '80.
Dopo un paio di comparsate in titoli come Pinball, Golf e Wrecking Crew, Mario entra definitivamente nella storia: il 13 settembre 1985 esce infatti Super Mario Bros per NES e fu subito leggenda. Mai si era visto un platform così colorato, divertente e avvincente. Un titolo che ancora oggi funziona e che ha influenzato le generazioni di giochi e di giocatori successive. Super Mario Bros ci metteva nei panni di uno dei due fratelli Mario (sì, Mario è anche il cognome) con l'obiettivo di salvare la principessa Peach dalle grinfie del perfido Bowser, due personaggi che debuttarono in questo gioco e che torneranno nel corso degli anni per molte, molte avventure in compagnia del nostro idraulico preferito.
In realtà, la storia originale narrata in Super Mario Bros. secondo quanto riporta il libretto delle istruzioni originale, è molto più articolata e interessante del mero salvataggio di Peach: Bowser e i koopa sono in realtà dei maestri della magia nera che hanno trasformato tutti gli abitanti del regno in cespugli, blocchi e funghi. I goomba sarebbero cittadini corrotti del Mushroom Kingdom che sono stati trasformati in deviati ometti a forma di castagne con gli occhi, quindi ogni volta che avete distrutto un blocco di mattoni o schiacciato un goomba, avete fatto fuori uno dei cittadini del Regno dei Funghi. Triste non trovate?
Quaranta milioni di copie vendute nel mondo per un successo senza precedenti e superato solo nell'ultimo decennio da titoli come GTA V e Minecraft. Gli ottimi risultati ottenuti spinsero Nintendo a investire sul brand che si era appena creato pubblicando due sequel - Super Mario Bros Special e Lost Levels - col medesimo gameplay del celebre predecessore ma come esclusive per il mercato nipponico.