Le fatiche dell'ultima battaglia

Dopo uno sviluppo durato ben tre anni e mezzo, Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots pone la parola fine ad una delle saghe più longeve e di successo della storia dei videogiochi. Con il congedo di Solid Snake, il mercato PlayStation 3 si arricchisce di uno dei titoli più ambiziosi mai creati negli ultimi anni. Ed è già storia.

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a cura di Tom's Hardware

Le fatiche dell'ultima battaglia

Dopo un preambolo da pelle d'oca, che mette in scena un guerriero abbandonato e devastato da una malattia irreversibile, il gioco si apre in modo magistrale nel cuore di una battaglia urbana in Medio Oriente: da un lato soldati dotati di nanotecnologie ed affiancati dai Gekko, dei Metal Gear veloci ed agili, dall'altro, milizie ribelli abbandonate al loro infame destino. Tra i due contendenti, Snake tenta di infiltrarsi fino ad una base, dove il suo fratello-nemico Liquid sarebbe stato avvistato.

Ecco il presuntuoso preludio di un'avventura palpitante, che vedrà il nostro caro serpente penetrare in Asia minore, in Sudamerica, in Europa dell'Est ed in altri due storici luoghi della serie. Gli scenari di questo titolo spiazzeranno sicuramente i neofiti della serie fin dalle prime battute di gioco. Metal Gear Solid 4, infatti, è soprattutto un omaggio ai fan della parabola di Kojima, l'addio quasi perfetto di uno degli eroi più carismatici della storia dei videogiochi.

Arte videoludica

Giocare ad un MGS, si sa, equivale ad accettarne le condizioni. Bisogna, prima di tutto, accettare una certa passività nello scorrere del gioco: pad sul divano, e tanta voglia di assistere a dialoghi e cut-scene. L'ultimo episodio, chiaramente, conferma questa regola, anche perché deve compiere l'ingrato compito di porre la parola fine alle domande lasciate in sospeso nei capitoli precedenti. Ne scaturiscono filmati di una bellezza disarmante, tanto che a fatica si riesce a credere che si tratti esclusivamente di un semplice videogioco. La dicotomia costante tra la purezza della natura e la freddezza della robotica è stata resa in maniera impeccabile, con sequenze da brivido, che resteranno indelebilmente nella storia.

La trama si perde talvolta in dialoghi privi di utilità, che non riescono a chiarire alcune vicende legate agli spostamenti di Snake da una regione all'altra. Ma non è, purtroppo, l'unica pecca: gli antefatti di alcuni personaggi chiave vengono malamente trascurati, per lasciar spazio alle vicende delle figure storiche della serie. Insomma, Metal Gear Solid 4 non è un blockbuster cinematografico e, come tale, finisce per alternare filmati al limite dell'incredibile a cut-scene noiose ed inutilmente prolisse.