Nel corso del weekend, un sondaggio di Microsoft ha evidenziato la possibilità di poter inserire all'interno di Xbox Game Pass delle pubblicità, per offrire un abbonamento ancora più economico rispetto a quello attuale. La questione degli AD nei videogiochi è discussa da moltissimo tempo e in realtà è già presente in alcuni, determinati giochi, come per esempio i simulatori di calcio e di corse.
Chiaramente, questa opzione ha riscosso una serie di commenti sia negativi che positivi da parte degli utenti. Occorre però guardare alla questione con un occhio più critico, valutando pro e contro di una situazione del genere.
La pubblicità nei videogiochi è già reale
Partiamo dall'inizio: la pubblicità all'interno dei videogiochi è già presente da diversi anni, più precisamente da quando il mercato mobile ha spalancato le porte a tutti gli sviluppatori indie, che hanno creato piccole esperienze che sfruttavano la monetizzazione. Non è dunque una novità e anzi, sono oramai oltre 15 anni che è ben presente nelle vite di tutti. Nei tripla A e nei giochi per console e PC invece la questione è leggermente diversa.
Sarebbe una falsità affermare che il mercato console è rimasto immune dalla pubblicità. Basta avviare la vostra Xbox per accorgersene: la dashboard presenta infatti un piccolo riquadro a destra, destinato proprio alla sponsorizzazione di un determinato videogioco o di un DLC. Investimenti che chiaramente rappresentano il nulla, se paragonati agli introiti di abbonamenti e di vendite, ma che sono lì per un motivo, ovvero portare ancora più denaro possibile nelle casse di Microsoft, come è giusto che sia.
Quali sarebbero i benifici per noi consumatori?
Appurato che le pubblicità nei videogiochi esistono e sono reali, cerchiamo di ipotizzare come potrebbe essere un fenomeno del genere applicato al puro software. Il primo scenario ce l'ha fornito Microsoft: l'inserimento di piccoli spot all'interno degli abbonamenti di Xbox Game Pass produrre un abbonamento più economico.
La pubblicità non dovrebbe essere invasiva: nei simulatori calcistici viene già visualizzata a bordo campo e sulle maglie dei giocatori virtuali. In un open world basterebbero i cartelloni sui palazzi e i product placement nel caso si trattasse di prodotti survival. I benefici, a questo punto, potrebbero essere diversi: un costo dei videogiochi più basso per determinati prodotti e una serie di bonus in-game se si compra il prodotto sponsorizzato all'interno di un mondo di gioco, come già avviene per gli shooter per esempio. La questione, come abbiamo visto, è decisamente più complessa e ci vorrà ancora tempo prima di capire come funzionerà il tutto, ma questi scenari ci sembrano già una buona base di partenza.
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