Le pubblicità nei videogiochi potrebbero non essere un male

Le pubblicità nei videogiochi ci farebbero davvero arrabbiare? Analizziamo pro e contro di una possibile situazione simile.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Nel corso del weekend, un sondaggio di Microsoft ha evidenziato la possibilità di poter inserire all'interno di Xbox Game Pass delle pubblicità, per offrire un abbonamento ancora più economico rispetto a quello attuale. La questione degli AD nei videogiochi è discussa da moltissimo tempo e in realtà è già presente in alcuni, determinati giochi, come per esempio i simulatori di calcio e di corse.

Chiaramente, questa opzione ha riscosso una serie di commenti sia negativi che positivi da parte degli utenti. Occorre però guardare alla questione con un occhio più critico, valutando pro e contro di una situazione del genere.

La pubblicità nei videogiochi è già reale

Partiamo dall'inizio: la pubblicità all'interno dei videogiochi è già presente da diversi anni, più precisamente da quando il mercato mobile ha spalancato le porte a tutti gli sviluppatori indie, che hanno creato piccole esperienze che sfruttavano la monetizzazione. Non è dunque una novità e anzi, sono oramai oltre 15 anni che è ben presente nelle vite di tutti. Nei tripla A e nei giochi per console e PC invece la questione è leggermente diversa.

Sarebbe una falsità affermare che il mercato console è rimasto immune dalla pubblicità. Basta avviare la vostra Xbox per accorgersene: la dashboard presenta infatti un piccolo riquadro a destra, destinato proprio alla sponsorizzazione di un determinato videogioco o di un DLC. Investimenti che chiaramente rappresentano il nulla, se paragonati agli introiti di abbonamenti e di vendite, ma che sono lì per un motivo, ovvero portare ancora più denaro possibile nelle casse di Microsoft, come è giusto che sia.

Quali sarebbero i benifici per noi consumatori?

Appurato che le pubblicità nei videogiochi esistono e sono reali, cerchiamo di ipotizzare come potrebbe essere un fenomeno del genere applicato al puro software. Il primo scenario ce l'ha fornito Microsoft: l'inserimento di piccoli spot all'interno degli abbonamenti di Xbox Game Pass produrre un abbonamento più economico.

La pubblicità non dovrebbe essere invasiva: nei simulatori calcistici viene già visualizzata a bordo campo e sulle maglie dei giocatori virtuali. In un open world basterebbero i cartelloni sui palazzi e i product placement nel caso si trattasse di prodotti survival. I benefici, a questo punto, potrebbero essere diversi: un costo dei videogiochi più basso per determinati prodotti e una serie di bonus in-game se si compra il prodotto sponsorizzato all'interno di un mondo di gioco, come già avviene per gli shooter per esempio. La questione, come abbiamo visto, è decisamente più complessa e ci vorrà ancora tempo prima di capire come funzionerà il tutto, ma questi scenari ci sembrano già una buona base di partenza.

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