LEGO Brawls, mattoncini in salsa Smash | Recensione

La nostra recensione di LEGO Brawls, il nuovo brawler di RED Games ispirato a Super Smash Bros.

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a cura di Nicholas Mercurio

Il panorama dei videogiochi, ormai da diverso tempo, è protagonista di opere simili le une con le altre, e non è affatto un male: LEGO Brawls, infatti, è una produzione che ha preso da Super Smash Bros. poco altro che il contesto per farsi conoscere.

Rispetto alla produzione della casa di Kyoto, infatti, il videogioco sviluppato dalla casa statunitense RED Games è diverso nell’approccio, pur presentando un contesto noto a chiunque abbia mai giocato l’opera creata da Masahiro Sakurai, noto nel medium per la serie Kirby, anch’essa rilevante per gli affiatati possessori di una Nintendo Switch.

Tralasciando le ispirazioni, però, la collaborazione tra LEGO e RED Games ha portato i mattoncini svedesi più colorati della cultura pop a presentarsi inizialmente su mobile tre anni fa, in un’annata incredibile per il panorama videoludico per merito di opere che, in un modo o nell’altro, si sono ritagliate dello spazio considerevole, facendosi conoscere per la loro personalità.

Delle ottime premesse: LEGO Brawls e il suo contesto

LEGO Brawls è una produzione che di carattere ne ha da vendere, e ciò si riassume con una semplice ma impattante parola: divertimento. Ed è ciò che propone al giocatore, pur non inventando nulla di memorabile. Se prima abbiamo accennato Super Smash Bros., non lo abbiamo fatto a casaccio, ma perché è utile capire in che modo uno studio di sviluppo ha lavorato per proporre una sua creazione.

Sbagliando, immaginiamo sia semplice sviluppare un picchiaduro di tale portata, considerando la concorrenza. Lo stesso fato riguarda Warner Bros e il suo MultiVersus, un vero e proprio Super Smash Bros. con i personaggi sotto licenza della casa produttrice americana come Tom e Jerry.

Ma cosa succede se crei, dal nulla, una proposta che riguarda direttamente i LEGO, quei mattoncini a cui siamo tutti legati? Come ben sappiamo, non è la prima volta che si ritrovano proiettati nel nostro medium preferito. Recentemente, ci siamo addirittura interfacciati con Star Wars: La Saga degli Skywalker, una proposta che, pur presentandosi in sordina, ci ha riportato nella Galassia lontana lontana più amata dagli appassionati. In passato, ovviamente, operazioni del genere avevano riguardato Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e tante altre opere del marchio LEGO.

In passato eravamo abituati a collocare un mattoncino su un altro mattoncino, inconsapevoli di cosa sarebbe accaduto da un momento all’altro. Era un periodo complesso soprattutto per i bambini più piccini, che non volevano nient’altro che la mamma, oltre che sgraffignare qualunque cibo capitasse loro tra le mani. Al tempo c’erano un immaginario e la voglia di andare oltre un cielo plumbeo e le sue fitte nuvole per ritrovare il proprio coraggio, una caratteristica che ora si è un po’ persa ma che, considerando quanto tempo è passato, speriamo tuttavia di ritrovare in futuro.

Il contesto di LEGO Brawls, dunque, non propone una storia ma segue i dettami di tanti altri brawler, mettendoci nel bel mezzo dell’azione e riuscendo nel difficile compito di proporre un videogioco divertente e sfaccettato. Impresa non facile, non quando Super Smash Bros. è la punta di diamante del genere anche dopo tutti questi anni, presentandosi a ogni prova con i giocatori in forma smagliante e con ottime idee.

Non potremmo, infatti, desiderare altro da LEGO Brawls: c’è un taglio intelligente, c’è la voglia di sorprendere e sono presenti i vari franchise utilizzati da LEGO in passato, come Jurassic Park (il nostro preferito) e Ninjago, offrendo così ore di divertimento a non finire. Sarà da capire in futuro il modo in cui verrà da supportato. Ma procediamo con ordine.

Prendere a pugni la concorrenza

LEGO Brawls, proprio come Super Smash Bros., ha una visuale bidimensionale a scorrimento, dove è necessario colpire gli avversari, difendersi, schivare le offensive nemiche ed evitare gli attacchi speciali. A differenza però del videogioco della Grande N, non si lancia nessuno fuori dallo schermo, né lo si rende meno pesante proprio per facilitare la manovra.

Una volta avviato il gioco, si sceglie come personalizzare il proprio personaggio della LEGO, aggiustandogli la capigliatura, gli indumenti e il volto. Dopodiché, un esaustivo tutorial spiega le principali meccaniche del prodotto, spingendoci successivamente a una lotta quattro contro quattro in squadre, dove è necessario occupare un’area come avviene in molti MOBA. È una scelta che abbiamo apprezzato perché, oltre a differenziarsi, è divertente perché siamo obbligati a utilizzare strategie diverse, sfruttando i potenziamenti e le armi che troviamo per le mappe.

Ognuna di esse propone scenari e situazioni differenti. Prima di iniziare ogni scontro, si sceglie chi vogliamo impersonare, tra eroi a noi noti e personaggi costruiti dal nulla. Il menu di personalizzazione, semplice e intuitivo, permette di creare qualunque tipo di personaggio.

Per esempio, noi abbiamo creato un gentiluomo armato di spada laser che indossava un mantello ed era addobbato come un gondoliere, mentre in un’altra occasione ci siamo divertiti a indossare i panni dell’uomo delle pulizie di Jurassic Park. Vincere non è complesso, anzi: la produzione si concentra sui blocchi e le armi che troviamo per le mappe, facendocene usare parecchie proprio per combattere i nostri avversari online, con cui non abbiamo fatto fatica a fronteggiarci.

Le azioni in combattimento sono rapide e divertenti grazie ai vari attacchi speciali, come la possibilità di chiamare un tirannosauro per avere la meglio contro i nostri avversari. Questo vale in tutte le modalità disponibili dell’esperienza, che sono solamente tre, ed è qui che si focalizza uno dei principali problemi del prodotto: non ci dà la possibilità di scegliere, non facilitandoci la vita per salire nelle classifiche. C’è un menu dove possiamo optare liberamente per quale scenario affrontare, ma tutto avviene in maniera casuale, limitando in questo modo la scelta al giocatore.

Stiamo parlando di lotte quattro contro quattro, di un vero e proprio battle royale che diverte e intrattiene e, ultimo ma non per importanza, del “Couch co-op”, una sorta di lotta infinita. Nonostante ognuna di queste modalità sia divertente, all’appello ne manca una che sia MultiVersus che Super Smash Bros. mantengono: un combattimento uno contro uno, che per prodotti del genere è fondamentale.

Un’ottima implementazione, che ci ha portati a volte ad approcciare gli scontri, sono le fasi platform che ci hanno costretto a saltare per evitare del veleno o della lava, oppure da un punto all’altro, muovendoci per la mappa lateralmente per raggiungere un obiettivo. Ricordiamo, inoltre, che LEGO Brawls è incentrato sulla componente multiplayer, che risulta in tal senso manchevole di un contenuto utile che avrebbe potuto offrire un modo ulteriore per approcciarsi al videogioco con maggiore libertà.

Se da una parte il combattimento è però divertente, dall’altra ci siamo accorti che, durante le sfide, si avvertono problemi di input lag che sono impossibili da percepire a schermo, se non osservando la barra della vitalità nemica che si abbassa. Vediamo il nostro protagonista colpire e avanzare, ma questo genere di appagamento si esaurisce presto, lasciando inevitabilmente con un grosso senso di confusione. Sebbene a schermo tutto comunque sia chiaro e non è complesso capire chi sta vincendo, manca tuttavia una parte di ritmo rilevante per rendere i combattimenti più avvincenti.

Certo, non nascondiamo che sia piacevole vedere un tirannosauro sbranare chiunque e farsi testardamente strada per minare le esistenze altrui, eppure alla ricetta di LEGO Brawls manca una profondità nelle meccaniche di gioco, risultando fin troppo semplice anche per i neofiti e non dando mai la sensazione di essere difficile da approcciare, considerando la concorrenza con la quale si sta interfacciando.

Tuttavia, bisogna anche capire le esigenze di RED Games, che per l’occasione ha fatto del suo meglio e ha cercato di rendere l’esperienza di gioco diversa ma non profonda come il capolavoro di Nintendo, o anche solo avvicinabile a MultiVersus, che conta una modalità in più. Non riesce a convincere, però, nella maniera che ci eravamo immaginati, anche se è in grado di offrire delle dinamiche negli scontri divertenti e coinvolgenti, capaci di offrire ore divertimento tra un prodotto blasonato e l’altro.

Salendo di livello, è possibile sbloccare tesori e arrivare a nuovi gradi: iniziamo dal bronzo per arrivare all’oro, e così via, perfezionando lo stile del nostro personaggio e potenziando i suoi attacchi. Tutto si esaurisce in questo modo, probabilmente in maniera fin troppo frettolosa, nonostante offra nell’insieme un buon modo per passare qualche ora in compagnia dei mattoncini LEGO in maniera totalmente virtuale. Ed è stato un bel modo, infatti, per scoprire tanto altro su di loro.

Quale futuro per LEGO Brawls?

C’è da dire che siamo davanti a un clone non totalmente fedele alla controparte Nintendo. Anzitutto, Super Smash Bros. ha dinamiche di combattimento più profonde persino di MultiVersus. Se scoppiasse uno scontro in modalità Brawl tra Super Smash Bros. e LEGO Brawls, a vincere sarebbe ovviamente il primo, surclassando il secondo in ogni componente ludica. È comunque la produzione a cui tutti fanno riferimento, e non c’è da meravigliarsi, specie in un panorama del genere che è in continuo mutamento, dove ormai spuntano fuori videogiochi simili gli uni con gli altri, non contando le repliche delle produzioni del passato.

Anche se LEGO Brawls cerca di innovare la sua componente ludica, non riesce in questo nobile tentativo, ma risultando comunque divertente. Un’altra critica da fare sarebbe sui contenuti, ma considerando le partnership con alcuni colossi del mondo dell’intrattenimento, in futuro potrebbe inserire anche i mondi di Star Wars o Harry Potter, oltre a quelli di Ninjago, Castle, Jurassic Park o Western.

Non nascondiamo che sarebbe un’ottima implementazione, soprattutto per incentivare i giocatori ad affrontare ulteriori eventi e partite classificate, che ormai in tanti videogiochi multiplayer è una prerogativa per accrescere la nomea del proprio videogioco.

I server sono stabili e non abbiamo avvertito problemi tecnici degni nota, se non qualche calo di frame rate nelle azioni più concitate, con il rallentamento delle azioni di gioco. La direzione artistica, invece, non ci ha convinto: le ambientazioni ci sono sembrate come se fossero ancora in fase di sviluppo, prive del mordente di Super Smash Bros., ma niente che non possa essere aggiustato in futuro con gli aggiornamenti. Pad alla mano, rispetto alla controparte mobile, risulta pure comodo: i tasti sono stati implementati con intelligenza.

In definitiva, LEGO Brawls è un videogioco che cattura gli elementi vincenti del capolavoro nipponico, non replicando la sua ottima struttura ludica. È un picchiaduro semplice e con pochi guizzi creativi, dedicato a chi ama i LEGO e sogna un videogioco in stile Super Smash Bros. sui mattoncini più iconici della cultura pop.