L'impero fallisce ancora

Star Wars Battlefront II è il secondo capitolo della nuova saga avviata nel 2015. Scopriamo assieme pregi e difetti del titolo nella nostra recensione.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

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Le mappe sono visivamente spettacolari, ma ciò non basta a renderle divertenti da giocare

Come già anticipato le modalità presenti in Star Wars Battlefront II sono variegate e tutto sommato ben pensate. Abbiamo la classica Assalto Galattico, che vede ben quaranta giocatori scontrarsi in scenari iconici per il controllo di vari obiettivi.

Partiamo con le quattro classi base: assaltatore, artigliere pesante, ufficiale e specialista (cecchino). Completando obiettivi e massacrando nemici accumuliamo punti che ci danno modo di accedere ad altre classi più potenti e agli eroi. A livello base il bilanciamento delle classi, senza quindi considerare le carte, pur presentando molta varietà è piuttosto buono, e anche se alcune abilità sono un must, abbiamo ampia scelta per personalizzare il nostro personaggio.

Possiamo cambiare e modificare le armi di ogni classe, sbloccandole tramite vari step che prevedono l'uccisione di un certo numero di nemici, e il completamento delle missioni di addestramento. Tramite le prime otteniamo le armi, e con le seconde le loro modifiche. 

Oltre all'assalto galattico abbiamo gli strike, degli assalti che vedono fronteggiarsi due squadre da otto giocatori. In questa modalità dobbiamo perseguire vari obiettivi: in una missione ad esempio, come ribelli, abbiamo il compito di rubare dei piani per poi portarli alla nostra nave spaziale, l'Impero dovrà ovviamente impedircelo. Grazie al numero minore di giocatori questa modalità dà sicuramente più soddisfazione del caotico assalto galattico, anche se non regge il confronto con la più divertente di Battlefront II...

Il ritorno dello spazio

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Se c'è una modalità di gioco veramente divertente in Battlefront II è sicuramente la battaglia spaziale. Gli scontri in aria sono veloci, frenetici e spettacolari. Le ambientazione scelte per gli combattimenti a bordo dei caccia sono evocative e ben studiate, dando vita a battaglie spettacolari, ma al contempo tattiche. Se le schermaglie a terra, soprattutto in modalità assalto galattico, si riducono a gameplay statico, vincolato in maniera pesante alla struttura delle mappe, gli scontri nel cielo meriterebbero un titolo a parte, dato il grandissimo divertimento.

Pur avendo di mezzo le carte che potenziano i veicoli (e alcune abilità come la rigenerazione del mezzo che sono fondamentali) quando combattiamo in aria è l'abilità del pilota la cosa che conta maggiormente. Riuscire a schivare i colpi, eludere un missile e tenere l'avversario nel mirino sono compiti difficili, ma appaganti. Il sistema di controllo del mezzo funziona bene con il joystick, ed è decisamente migliorato rispetto alla versione del 2015.

Come nelle altre modalità, anche nelle battaglie spaziali più uccidiamo e completiamo obiettivi più punti otteniamo. Tramite i punti possiamo accedere ad astronavi decisamente più potenti, che riescono ad essere incisive e divertenti da giocare molto più degli eroi. Insomma se quello che vi aspettavate da Battlefront II erano battaglie nello spazio veramente divertenti, avrete quello che cercate.

Le guerre dei nerd

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Se il multiplayer di Battlefront II fosse composto solamente dalle battaglie spaziali, allora promuoveremmo questo reparto a occhi chiusi, purtroppo però non è così. Come già anticipato le mappe di gioco sono veramente belle da vedere, ma sono anche mal studiate, costringendo i giocatori a un combattimento piuttosto statico, che pur essendo realistico rispetto all'universo di Star Wars, è veramente poco divertente e appagante. 

In particolare le ambientazioni al chiuso rendono gli scontri frustranti, una gara a chi ha l'abilità più potente o si nasconde meglio. I movimenti dei personaggi sono lenti, e la schivata - inspiegabilmente assente nelle campagna - è veramente poco utile in campo aperto.

Oltre a questo l'interfaccia grafica e la struttura degli ambienti non aiuta a capire come muoversi e quali sono gli obiettivi, per non parlare del fatto che, quando si subisce danno, quasi non si nota. Solitamente negli FPS lo schermo diventa rosso, comunicandoci visivamente che stiamo per lasciarci le penne, in Battlefront II questo non avviene, redendo il combattimento ancora più frustrante.

Utilizzare bene le granate è un'impresa, così come lo è riuscire a distinguere gli avversari, che si mischiano in maniera camaleontica con i fondali. Certo, i colori delle truppe e delle navi quelli sono, ma a volte mancare di realismo aiuta a rendere il gioco più divertente: tanto per fare un esempio pensiamo a Overwatch, lì non abbiamo mai avuto difficoltà a distinguere un avversario dal muro.