Live A Live | Provato

Ci siamo addentrati nel remake di Live A Live senza le limitazioni della demo e dobbiamo dire di essere rimasti piacevolmente colpiti.

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a cura di Marco Patrizi

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Che Square Enix avesse intenzione di continuare a sfruttare il particolarissimo stile HD-2D per altri progetti, dopo Octopath Traveler e Triangle Strategy, era ormai cosa nota, ed era già partito il toto-remake per indovinare quali titoli sarebbero stati riesumati. Mai però ci saremmo aspettati che toccasse a un cult oscuro come Live A Live, anche se il suo annuncio ci ha fatto sicuramente piacere.

L’unica circostanza in cui potreste aver già letto questo titolo è se siete degli appassionati di RPG dediti al recupero “archeologico” delle glorie che ne hanno fatta la storia. Tutti gli altri non sentano il peso dell’ignoranza, dato che Live A Live è stato uno di quei titoli dell’era SNES mai uscito dal territorio giapponese, che finora è stato raggiungibile dagli utenti occidentali solo tramite rom patchate in inglese.

Square Enix finora ha puntato molto su remaster e porting di titoli anche poco conosciuti e, dobbiamo riconoscerlo, finanziariamente coraggiosi come Legend of Mana e SaGa Frontier. Con Live A Live si inaugura quello che speriamo diventi un trend di remake di perle del passato semi-sconosciute in attesa di essere riscoperte.

Negli ultimi giorni ci siamo addentrati nel remake senza incorrere nelle limitazioni della demo disponibile sull’eShop Nintendo e dobbiamo dire di essere rimasti piacevolmente colpiti. Il titolo è stato riprodotto strutturalmente in maniera più che fedele e la sensazione di stare rigiocando alla vecchia gloria uscita per SNES è stata palpabile.

Allo stesso tempo con il nuovo aspetto visivo si è ottenuto un ottimo bilanciamento tra rispetto dello stile dell’originale e una celebrazione della sua atmosfera con una qualità esaltante. L’originale per SNES era un gioco più che decente da vedere per l’epoca, anche se non ai livelli dei massimi esponenti per la console, come Chrono Trigger e Final Fantasy VI. Nella sua nuova incarnazione Live A Live esibisce sprite aggiornati dettagliati, fluidi nelle animazioni e ancora più espressivi, oltre a nuovi effetti speciali deliziosi da vedere su schermo.

L’unico neo che abbiamo notato è che, nonostante l’approccio grafico sia lo stesso, il gioco non sia spettacolare quanto Octopath Traveler, ma per il semplice fatto che quest’ultimo è nato per sfruttare al meglio l’HD-2D, mentre il remake di Live A Live deve adattarsi alla “matrice” di un gioco di 28 anni fa.

Quello che tuttavia dovrebbe interessarvi maggiormente di questo remake è la sua struttura particolarmente originale ed eterogenea. Non si tratta di un classico JRPG con un party di personaggi che va ad accrescersi man mano su una storyline comune, ma esattamente il contrario. Ci sono otto personaggi, ognuno collocato in un’epoca storica diversa, che affrontano singolarmente un’avventura individuale, a volte affiancati da altri compagni.

Se vogliamo, Live A Live può essere considerato un titolo antologico, finché nelle fasi avanzate del gioco i diversi protagonisti, inizialmente divisi dallo spazio e dal tempo, finiranno per aggregarsi in una storia comune (che ovviamente non vi spoileremo).

I protagonisti e i setting non sono tuttavia le uniche cose che differenziano le varie sotto-trame. Per ciascuna il gioco adotta uno stile e un approccio al gameplay molto diversi, restituendo diverse scale di grigio in quanto a presenza di narrazione e combattimenti.

Il capitolo di Masaru Takahara, ambientato nel tempo presente, ad esempio, è platealmente ispirato ai classici picchiaduro come Street Fighter II, dato che esclude qualsiasi tipo di esplorazione e interazione con l’ambiente e ci pone letteralmente in una serie di scontri con diversi campioni di arti marziali in giro per il globo, con lo scopo di imparare le loro tecniche e diventare il più forte. Il capitolo con protagonista il ninja Oboromaru, invece, ci pone di fronte a un complesso dungeon da superare con la possibilità di evitare gli scontri con un approccio stealth. O ancora, il capitolo ambientato nel lontano futuro è quasi del tutto privo di combattimenti e si focalizza interamente sull'esplorazione e la narrativa.

Potremmo farvi ancora diversi esempi, ma se quasto ha acceso il vostro interesse, il nostro consiglio è di scaricare la demo del gioco dall’eShop e provare sulla vostra pelle la straordinaria eterogeneità di Live A Live. Se siete alla ricerca di un JRPG classico ma “non conforme” che devia dai canoni un po’ stantii del genere, vi consigliamo caldamente di tenerlo d’occhio e di leggere la nostra recensione che arriverà poco prima della data di uscita, fissata per il prossimo 22 luglio in esclusiva (per ora) per Nintendo Switch.