Livelli e difficoltà dinamica

Recensione di The Elder Scrolls V: Skyrim, il nuovo gioco di ruolo di Bethesda.

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a cura di Roberto Buonanno

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Livelli e difficoltà dinamica

La potenza complessiva di un eroe di Skyrim si misura in livelli. Si tratta di scatti di avanzamento del personaggio che avvengono dopo aver imparato un certo numero di punti abilità. A ogni passaggio di livello si assegnano punti a una delle tre caratteristiche: Magia, Salute o Vigore. Si guadagna inoltre un punto da spendere nei perk, ovvero vantaggi specifici - ne parlerò nella pagina seguente.

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Diversamente da Oblivion tutte le skill concorrono al passaggio di livello - non ce ne sono più di primarie e secondarie. Con questa scelta Skyrim premia il gioco naturale e penalizza le forzature tipiche dei furbastri. Questo perché, in maniera simile a Oblivion, la difficoltà complessiva del gioco aumenta di pari passo con la crescita del livello del personaggio. Per esempio, un personaggio del 40° livello in grado solo di scassinare, borseggiare, forgiare armi o creare pozioni sarà un "pippone colossale" in combattimento. E quindi morirà ogni volta che mette il naso fuori città.

L'aumento dinamico della difficoltà non presenta però gli eccessi del capitolo precedente, che a un certo punto rasentava il ridicolo: banditi ricoperti da corazze di vetro incantate da 10 mila monete d'oro che ti chiedono una moneta come diritto di passaggio per un ponte.

Chi gioca in maniera onesta e regolare, seguendo le sue belle missioni e lavorando alle abilità di artigianato con i giusti ritmi, si godrà un'avventura equilibrata. Ovvero potrà scoprire piano piano come usare ogni tipo di combattimento e di potere magico, e poi decidere come specializzarsi.

Non c'è una via migliore dell'altra e anche i maghi puri potranno finalmente affacciarsi al mondo con serenità, senza finire stecchiti perfino combattendo con granchi e topastri.