Lysfanga: The Time Shift Warrior | Provato

Abbiamo provato Lysfanga: The Time Shift Warrior, gioco pubblicato da Quantic Dreams capace di lasciarci particolarmente soddisfatti.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Ci sono esperienze che magari non riescono a rapire subito da un trailer, a volte ci vuole tempo o quantomeno avere l'occasione di provarli prima di poter esprimere un giudizio. È il caso di Lysfanga: The Time Shift Warrior, una produzione firmata Spotlight di Quantic Dreams e sviluppato da Sand Door che siamo certi non abbia proprio convinto tutti dal trailer del Summer Game Fest, apparendo come un classico Action rogue-like.

In realtà, questo titolo Hack'N'Slash nasconde un'anima hardcore strategica davvero interessante. Siamo volati a Parigi per provarlo in anteprima e siamo rimasti davvero colpiti dal modello di gioco applicato da questi ragazzi francesi.

Usare la mente prima del braccio

La demo che abbiamo avuto modo di testare è durata circa una mezz'oretta, un tempo sufficiente che ci ha permesso ci concentrarsi solo e unicamente sul gameplay. Niente accenni narrativi o artistici, quello che ci è stato detto è stato banalmente "ecco il controller, superate le varie arene del gioco".

Lì per lì credevamo di trovarci dinanzi a un videogioco molto classico e invece sorpresa delle sorprese, questo Lysfanga: The Time Shift Warrior ci ha completamente rapiti, anche grazie a un'idea di fondo tanto semplice quanto geniale.

Tutto funziona attraverso l'utilizzo della meccanica del rewind, ma come funziona? Ogni zona di combattimento ha una serie di nemici da eliminare entro un tempo limite. All'inizio ci sono pochi avversari e diventa abbastanza semplice farli fuori tutti senza problemi, ma più si va avanti più le cose diventano complesse e stratificate ed è qua che entra il gioco il rewind.

Nel caso in cui abbiamo una quantità di nemici imponente diventa necessario studiare la zona, colpire un determinato gruppo di nemici e poi sfruttare il rewind per ricominciare lo stesso livello... con l'aiuto del nostro fantasma che ha combattuto precedentemente prima del riavvolgimento. Ciò consente di concentrarci su un altro insieme di avversari mentre il nostro alleato ripercorrerà la stessa identica strada percorsa da noi precedentemente.

Nelle prime fasi ci capita di sfruttare un massimo di due o tre rewind, ma ci sono dei combattimenti che richiedono pianificazione e soprattutto svariati cloni. Anche perché non è solo la quantità di nemici a essere interessante ma anche e soprattutto la varietà. Ci sono degli avversari che devono essere per esempio eliminati simultaneamente per morire, così come delle barriere si chiudono o si aprono a seconda di quando passiamo comportando uno studio fondamentale della mappa per valutare chi colpire prima e in quale modo.

Vi basti pensare che abbiamo superato con estrema facilità le prime dieci arene, ma già dall'undicesima ci siamo trovati in difficoltà, tanto da chiedere un aiuto. In effetti tra trappole, tempo limite basso, pochi rewind e barriere ovunque, era davvero complicato riuscire a capire come vincere la zona di combattimenti, ma un'attenta osservazione prima della battaglia e ragionando sul da farsi, ci siamo riusciti.

Per il resto il gameplay è molto simile a un action isometrico alla Diablo, con la possibilità di sfruttare magie, ultimate e attacchi corpo a corpo. Anche se nella demo non c'è stata occasione, Matthieu Scheinder, studio manager di Sand Door, ci ha spiegato in una rapida intervista che il gioco nasconde un bel po' di esplorazione per la ricerca di abilità aggiuntive ma anche di arene secondarie, inoltre non mancano i boss che avranno un modo per essere sconfitti basato anche in questo caso su meccaniche da puzzle game. Insomma, ci sarà da divertirsi e anche da scervellarsi se ciò che abbiamo visto è solo la punta dell'iceberg.

Infine una piccola parentesi sul comparto visivo del gioco. Forse non sarà l'impatto grafico migliore che potreste vedere in una produzione simile, ma considerando il lavoro sul gameplay forse una piccola concessione gliela si può anche concedere. Il problema principale è che non risulta particolarmente originale artisticamente e cade inevitabilmente nella monotonia visiva rapidamente. Dovremmo necessariamente attendere il gioco finale per capire se le arene successive riusciranno effettivamente a mostrare qualcosa di più in tal senso.

Tirando le somme

Lysfanga: The Time Shift Warrior sembra davvero essere una bella sorpresa. Certo, graficamente non è sorprendente e forse l'impatto artistico non così memorabile potrebbe allontanare un po' di giocatori, ma vi assicuriamo che il modello di gioco presentato dai ragazzi di Sand Door funziona divinamente e potrebbe davvero far impazzire gli amanti degli Hack'N'Slash e dei puzzle game. Difficile poter già esprimere un giudizio senza un accenno sulla componente narrativa e su altri dettagli artistici, perciò non resta che aspettare di saperne di più e siamo abbastanza certi che accadrà quanto prima considerando che la produzione è attesa sul mercato entro la fine di quest'anno, pronta a farci davvero sudare le mani e soprattutto la mente.