Manhunt 2 al bando, Italia compresa

Il gioco Manhunt 2 è stato messo al bando da diverse nazioni per la sua violenza. L'Italia non fa eccezioni

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a cura di Manolo De Agostini

Rockstar Games è veramente sfortunata. Dopo GTA San Andreas, un nuovo gioco causa polemiche: Manhunt 2. Questa volta non è il sesso a finire sul banco degli accusati, ma è la violenza del titolo, elevata e dipinta in modo alquanto positivo. Negli Stati Uniti il gioco è stato vietato ai minori di 18 anni, ma in altre nazioni è arrivato addirittura il bando, Italia compresa.

Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, afferma in una nota: "Il gioco in questione più che violento è definibile crudele e sadico, con un'ambientazione squallida e un continuo, insistente incoraggiamento alla violenza e all'omicidio". Gli utenti italiani, ad oggi, non potranno quindi giocare al titoli Rockstar atteso in precedenza per il 13 luglio. Ma a non avere il titolo non saremo solo noi italiani: negli Stati Uniti, Sony e Nintendo hanno vietato alla software house la distribuzione del gioco sulle loro piattaforme (ovvero ovunque) e anche l'Irlanda e la Gran Bretagna hanno messo al bando il titolo.

Rockstar è così giunta alla conclusione che sospenderà in via temporanea i piani di distribuzione del titolo per piattaforme Wii o Playstation, mentre si riserverà di osservare le opzioni riguardanti le recenti decisioni del BBFC e dell'ESRB. La software house dichiara che non farà cadere la cosa e afferma di credere nella libertà d'espressione e in un marketing responsabile.

La vicenda non è destinata a morire qui, ma ancora una volta si pone la questione della regolamentazione dei videogiochi: tarpare le ali alla creatività degli sviluppatori, applicare finalmente le norme vigenti o crearne di nuove? D'altronde, almeno qui in Italia, nessuno fa le pulci al bambino che compra un nuovo gioco cruento, chiedergli un documento sarebbe già un passo avanti...