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Meeple Station | Recensione

Meeple Station è un gioco indie dei Vox Games, piccola SH australiana che, in poco più di un anno, è riuscita a portare il suo prodotto dalla fase Early Access a quella definitiva, attraverso un percorso di sviluppo costante e massiccio. 

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a cura di Lorenzo Quadrini

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In sintesi

Meeple Station è un gioco indie dei Vox Games, piccola SH australiana che, in poco più di un anno, è riuscita a portare il suo prodotto dalla fase Early Access a quella definitiva, attraverso un percorso di sviluppo costante e massiccio. 

Meeple Station è un gioco indie dei Vox Games, piccola SH australiana che, in poco più di un anno, è riuscita a portare il suo prodotto dalla fase Early Access a quella definitiva, attraverso un percorso di sviluppo costante e massiccio.

Il gioco, posso dirlo senza timore di risultare esagerato, è un clone di RimWorld, a cui si ispira enormemente, soprattutto per quel che concerne l’aspetto sociale dei Meeple. Insomma, un gestionale a visuale isometrica, dove il ruolo del giocatore è quello di impartire ordini in maniera tale che i piccoli abitanti della stazione spaziale possano comprenderli, adempiendo nel più breve tempo possibile.

Come si è già intuito, nucleo portante dell’esperienza di Meeple Station, che cerca abbastanza inutilmente di inserire un lunghissimo spunto narrativo in apertura di campagna, è quello di costruire una base spaziale completamente autonoma, capace di muoversi, commerciare con l’esterno e viaggiare per il cosmo alla ricerca di risorse da accumulare.

Seguendo le orme dei giganti

Storicamente, è noto, questo genere particolare di videogioco viene direttamente dal capostipite Dwarf Fortress, che rappresenta un coacervo di difficoltà abbastanza fuori scala. I videogame successivi, complice un’utenza hardcore ma fino a un certo punto, hanno iniziato ad optare per soluzioni più user friendly ma non per questo meno complesse. Meeple Station in questo non offre chissà quali differenze, se non la simpatica possibilità di spostare la base spaziale che ospita i Meeple in giro per la mappa, con l’obiettivo di accumulare risorse. In tal senso, quindi, il gioco risulta addirittura semplificato, poiché scevro di quegli elementi naturali ed esterni che rappresentano indubbiamente una sfida nei concorrenti quali RimWorld o Gnomoria.

Il gameplay si fonda su una duplice esperienza. La prima è quella della costruzione della base, o come minimo della sua struttura portante. Chiaramente, ed al contrario di altre esperienze “terrestri”, nessuna colonia pseudo umana potrebbe pensare di sopravvivere costruendo pezzo per pezzo una base nel nulla cosmico. Si evidenzia quindi l’esigenza, in maniera affine a Prison Architect, di preparare in anticipo, grazie ai crediti a disposizione, una casa spaziale già autosufficiente. I parametri inseriti dagli sviluppatori sono eterogenei e numerosi: gestione dell’elettricità, del cibo, dell’ossigeno, dei rifiuti e via discorrendo.

Ognuno di questi aspetti è strettamente correlato ad altri (l’ossigeno, vitale per gli abitanti, i quali senza iniziano ad essere meno efficienti fino a morire; l’elettricità necessaria per creare le turbine e via discorrendo). Meeple Station rappresenta un gioco di equilibri, dove ogni statistica ed ogni aspetto, se fuori posto, può portare al tracollo completo della fragile colonia extraterrestre. In tal senso ho trovato alcune soluzioni indubbiamente divertenti, soprattutto per quel che concerne il numero eccezionale di oggetti e di personalizzazione a disposizione. Molto interessante anche la posizione della base all’interno del mondo di gioco, che potrebbe sembrare concettualmente ostica ma che è resa alla perfezione grazie ad una struttura a layer abbastanza intuitiva.

Molto meno fruibile è invece la fase di costruzione, o meglio di assegnazione dei compiti. L’elettricità, per esempio, si basa su pannelli solari, batterie e, inspiegabilmente, fili elettrici. Questi ultimi vanno collegati alle stanze ed ai pannelli solari, letteralmente chiedendo al proprio costruttore di tracciare un collegamento per ogni quadrato della griglia interessato. Certo, capisco l’immersività, e non nego la bellezza dell’animazione dedicata alla costruzione dei cavi, ma si tratta di un sistema davvero poco funzionale: non si capisce quasi mai cosa è attaccato dove, gli ingegneri si scordano spesso e volentieri delle sezioni e gli ordini impartiti non hanno un chiaro feedback circa la fattibilità o meno di quanto richiesto al Meeple.

Qualche difetto di troppo

Questo in realtà è il punto davvero dolente di tutta la produzione: l’incapacità di capire subito che qualcosa non va nella nostra gestione. Non parlo di una guida passo passo e nemmeno di pop-up visivi che spieghino l’errore, alla fine questa esperienza si fonda proprio sul non sbagliare. Allo stesso modo, però, è necessario che il gioco indichi al fruitore se qualcosa è impossibile da ottenere o no, pur lasciando allo stesso il compito di capire perché. A questi già evidenti problemi si somma anche la gestione degli incarichi (o jobs) dei nostri adorati Meeple. Non è presente nessun tipo di multitasking, neanche di quelli standard per ordine di preferenze, il che de facto costringe a cambiare continuamente compiti ai pochissimi Meeple iniziali. Inoltre anche il compito assegnato si rivela presto una pia illusione, con l’IA dei pupazzetti davvero inadatta alla vita nello spazio.

Tecnicamente ho trovato il videogioco gradevole e simpatico, grazie anche ad una caratterizzazione delle strutture molto pulita. Difficilmente il giocatore si trova a dover capire cosa sta guardando all’interno della sua base. Meno intuitivo, però, è il sistema di interfaccia. Innanzitutto manca (ed è davvero un mistero) un pop up o una sovraimpressione una volta posato il puntatore sopra una struttura della base. Ritengo che richiedere questo sforzo di memoria al giocatore sia eccessivamente gravoso, oltre che improduttivo.

Inoltre il menù a scorrimento presente sulla sinistra della finestra di gioco è, senza troppi mezzi termini, caotico e poco chiaro. Fortunatamente l’esperienza del videogame, anche se complessa, non è così difficile, ma rimane un minus non indifferente. In chiusura segnalo anche la presenza di qualche bug di troppo, anche se va dato atto alla software house di essere molto presente nella risoluzione dei problemi tecnici del videogame.

Voto Recensione di Meeple Station


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • -Simpatico e gradevole agli occhi

  • -Più immediato di tanti altri concorrenti

  • -Intrigante lo spostamento della propria base spaziale

Contro

  • -Qualche bug di troppo

  • -Interfaccia frustrante

  • -Meeple a tratti ingestibili

Commento

Meeple Station rappresenta un buon lavoro, soprattutto per una piccola software house indipendente. La buona volontà degli sviluppatori e l'appeal simpatico e scanzonato dei Meeple giocano a favore, ma allo stesso tempo il prodotto non è esente da difetti. Al netto del suo gameplay leggermente semplificato ma reso frustrante da qualche errore di troppo, la domanda che mi pongo (e che pongo ai lettori) è quanto valga la pena acquistare Meeple Station in presenza di concorrenti più solidi. Il prezzo non eccessivo e il setting spaziale potrebbero sicuramente accontentare, ma rimane un videogioco da tenere d'occhio solo se veramente interessati al genere.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Meeple Station

Meeple Station