Metal Gear Solid 4, la fine di una leggenda

Dopo uno sviluppo durato ben tre anni e mezzo, Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots pone la parola fine ad una delle saghe più longeve e di successo della storia dei videogiochi. Con il congedo di Solid Snake, il mercato PlayStation 3 si arricchisce di uno dei titoli più ambiziosi mai creati negli ultimi anni. Ed è già storia.

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a cura di Tom's Hardware

L'inizio della fine

Genere: Infiltrazione

Sviluppatore: Kojima Productions (Konami)

Distributore: Halifax

Voto: 8.5/10

Un Solid Snake attempato, dall'aria stanca, accende una sigaretta. Il viso dell'eroe leggendario è quello di un uomo consumato, malato. I segni di una vita che lo ha visto battersi per difendere ideali e cause molto più grandi di lui. È l'inizio della fine, una fine caratterizzata da vent'anni di consolidata carriera, narrati (non sempre magistralmente) in una delle saghe più impetuose della storia dei videogiochi. Con Guns of the Patriots, si chiude il tortuoso intrigo nato dalla formidabile immaginazione del produttore Hideo Kojima. Snake è pronto per il suo ultimo combattimento.

Cinque anni dopo gli incidenti della Big Shell, che hanno devastato Manhattan, il mondo - così come lo conosciamo - è crollato. I conflitti armati hanno assunto una nuova dimensione, a causa di società militari private, nate con il solo scopo di mettere in piedi eserciti privati, e usarli per controllare il traffico d'armi. La lotta pacifista ed ecologica iniziata da Snake ed Otacon quasi dieci anni prima sembra, dunque, essere stata inutile.