Metal: Hellsinger è il gioco definitivo per chi ama metal e FPS | Provato

Abbiamo provato in anteprima Metal Hellsinger e si è esattamente un FPS dove bisogna sparare a ritmo di musica rigorosamente metal!

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

L'ultimo DOOM Eternal, oltre a essere in generale un gran bel gioco, aveva un pregio notevole: saper unire una colonna sonora metal/rock con un gameplay frenetico e divertente. Molto probabilmente è questo che avrà spinto gli sviluppatori, Outsiders, a dare origine a Metal: Hellsinger, un rhythm shooter game che prova a unire musica metal e fasi shooting in un connubio esaltante.

Proprio di recente abbiamo avuto l'opportunità di provare in anteprima le prime ore di questo atipico FPS distribuito da Funcom e ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi, anche se è ancora presto per dare un giudizio definitivo, possiamo quantomeno sottolineare di trovarci davanti a FPS che potrebbe avere più cose da dire di quanto si possa pensare e se non ci credete, lo potrete constatare da voi durante il prossimo Steam Next Fest atteso per giugno, che vi darà l'opportunità di provare gratuitamente l'esperienza.

A ritmo di Metal!

L'idea dietro a Metal: Hellsinger si ispira fortemente al concetto visto in DOOM, dove la componente narrativa diventa unicamente un pretesto per farsi strada tra orde di demoni famelici, ma non per questo è comunque da sottovalutare visto che il team ha assunto direttamente il famoso attore Troy Baker per la narrare le vicende del protagonista. Tuttavia diventa complicato poter esprimere una valutazione sulla storia dopo sole due ore, visto che quello che sappiamo si limita a un demone in cerca di vendetta negli inferi.

A ogni modo, quello che ci interessa realmente è senz'altro il gameplay e ovviamente tutta la componente musicale a esso correlata. Si perché Metal: Hellsinger è un rhythm shooter game, ciò significa che più siamo bravi a sparare a ritmo di musica, più aumentiamo i nostri danni e l'intensità della musica stessa.

Siamo quindi dinanzi a uno sparatutto in prima persona dove non sono solo i riflessi e la mira a fare la differenza, ma anche la nostra capacità di saper tenere il ritmo musicale (vi assicuriamo che dopo un'oretta comincerete a muovere la testa come un vero metallaro). Ad aiutarci in questo ci pensa un'indicatore a schermo, posizionato proprio vicino al mirino, che ci aiuta a cliccare a ritmo il mouse e tastiera per ogni singola azione, che non è rivolta solo a sparare, ma anche alle esecuzioni (proprio stile DOOM) e alla ricarica rapida. Inizialmente dobbiamo ammettere che non è stato facile abituarci a questo stile di gioco, poiché i danni ai nemici recati fuori ritmo generano davvero pochi danni, portando inevitabilmente a una morte prematura.

Tra l'altro il gioco non offre un sistema a checkpoint, ma si basa tutto sui punteggi. Eliminando i demoni otteniamo dei punti che ci consentono di poter risorgere in caso di dipartita. Se il punteggio ottenuto non ci basta per effettuare il respawn, siamo costretti a ricominciare il livello dall'inizio. Questo aumenta di gran lunga la difficoltà, ma rimane comunque piuttosto accessibile per qualunque tipo di giocatore.

Al di là della componente shooting (che ben funziona) e della stravagante idea delle musica a ritmo, rimane più di qualche dubbio sulla varietà delle situazioni. Non sappiamo se il gioco completo offrirà collezionabili, potenziamenti e quant'altro, così come l'esplorazione sembra essere pressoché orientata a un unico percorso lineare. Ciò potrebbe limitare di molto l'esperienza di gioco. ma è anche vero che non parliamo certamente di un prodotto tripla A, quanto più di un videogioco che prova a proporre qualcosa di diverso.

Va comunque sottolineato che Funcom ha investito un bel po' in Outsiders, riuscendo ad avere musiche provenienti da artisti dal calibro di: Serj Tankian (System of a Down), Matt Heafy (Trivium), Mikael Stanne (Dark Tranquillity), Björn Strid (Soilwork), Alissa White-Gluz (Arch Enemy) e James Dorton (Black Crown Initiate). Insomma, avrete capito che non stiamo certamente elencando gli ultimi arrivati della musica metal. Oltre alla musica, però, ci aspettiamo che la versione finale possa esprimere qualcosa in più in termini di contenuti.

Non sappiamo effettivamente quanto il gioco possa offrire nella sua totalità, ma se la componente grafica ci è sembrata più che soddisfacente, quella di design ci è parsa un po' più banale e con ambientazioni che sanno di già visto, così come le armi non hanno mostrato nulla di particolarmente originale. Attendiamo il prodotto finito per confutare o confermare queste prime sensazioni.

Tirando le somme

Metal: Hellsinger promette di essere uno sparatutto in prima persona capace di immergere il giocatore in un contesto di meccaniche piuttosto atipico, ma anche funzionale e ben pensato. L'idea di sviluppare un rhythm shooter game alla DOOM è certamente una buona idea e anche se la produzione sembra limitata sotto certi aspetti, l'idea di massacrare centinaia di demoni dell'inferno a ritmo di metal potrebbe valere già di per se il prezzo del biglietto.