Metro Exodus non sarà un open world, parola di Deep Silver

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a cura di Andrea Guerriero

In uscita il prossimo 22 febbraio, Metro Exodus proporrà una formula di gioco assai più libera e ambiziosa rispetto ai due capitoli precedenti della saga. A sentire il publisher Deep Silver, non ci troveremo però a giocare ad un vero e proprio open world. 

Huw Beynon di Deep Silver ha parlato con i colleghi di GamingBolt a proposito della nuova incarnazione del brand Metro e dell'operato dei talentuosi ragazzi di 4A Games. Stando a quanto dichiarato dall'Head of Global Brand Management dell'azienda, Metro Exodus non sarà infatti un vero e proprio open world, ma un titolo per cui il team di sviluppo sta cercano di bilanciare la libertà d'esplorazione con l'importanza della narrazione.

L'obiettivo è quindi quello di non tradire la tradizione della saga, che con il prossimo episodio darà vita ad una vera e propria trilogia nella Russia post-nucleare: ''Stiamo per prima cosa creando un titolo della serie Metro e dobbiamo rispettarne la formula. I fan della serie si aspettano una storia molto potente dal gioco. I titoli a mondo aperto talvolta possono cozzare con questa filosofia, perché distraggono il giocatore con un gran numero di missioni secondarie. Abbiamo cercato di creare un ibrido che mantenesse la minaccia incombente, il sentiero critico e una storia in grado di coinvolgere i giocatori''.

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Metro Exodus dovrebbe allora accontentare tutti gli appassionati dei videogame più aperti, senza però inficiare l'esperienza con missioni riempitive e di contorno. La libertà d'esplorazione e il backtracking saranno comunque presenti, ma 4A Games si sta impegnando per inserirli organicamente nel gioco.

Vi ricordiamo che Metro Exodus uscirà il 22 febbraio 2019 su PlayStation 4, Xbox One e PC.


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