I 5 migliori Videogiochi Indipendenti | aprile 2020

Tra menti distrutte, pneumatici nella neve e traslochi buffi, scopriamo i 5 cinque migliori videogiochi indipendenti di aprile 2020.

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a cura di Alessandro Palladino

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In una situazione di reclusione ed emergenza, molti studi hanno affrontato il lockdown attraverso numerose iniziative. C'è chi si è prodigato in accorgimenti per riuscire a stare vicino alla community, come gli Home DevStream di Warframe, e chi invece è riuscito a portare con successo un evento digitale come il LudoNarraCon. In un modo o nell'altro, la risposta dei giochi indipendenti al COVID-19 è stata esemplare, dimostrando ancora una volta quanto la galassia indie sia prima di tutto un organismo radicalmente comunitario.

In virtù dell'unione di cui sopra, anche questo mese tiriamo le fila sui migliori prodotti indipendenti che hanno solcato le nostre pagine questo mese, scegliendo cinque rappresentati che si sono contraddistinti per le loro qualità. Ad aprile è regnata la diversità, proponendo in questa collezione alternative in grado di soddisfare qualsiasi tipologia di giocatore.

1 - The Shattering

Senza dubbio una delle produzioni più interessanti per quanto riguarda i titoli indipendenti dalla forte impronta psicologica. Nella nostra recensione, abbiamo avuto modo di vedere come il lavoro svolto da Super Sexy Software sia uno dei più creativi degli ultimi mesi, capace di scardinare il rapporto logico che associa l'oscurità al male in favore di una purezza bianca dall'aria minacciosa. Corridoi d'ospedale e stanza dell'infanzia sono solo alcuni dei tasselli che il giocatore dovrà unire per ricreare il passato di uno scrittore tormentato, sofferente di disturbi psicologici amplificati da un tremendo incidente d'auto.

La verità però è ben più complessa di quanto possa apparire, specialmente se la strada verso di essa sembra essere un luogo sicuro. Il pericolo si nasconde proprio in questo, nel falso senso di benessere che la croma di The Shattering propone celando i veri pericoli provenienti dai meandri della mente umana. Non a caso, il piccolo team di sviluppo ha impiegato molto tempo per studiare la rappresentazione psicologica per la narrativa del gioco. Sforzi ampiamente ripagati da un risultato da noi premiato con un 8.3.

2 - SnowRunner: A MudRunner Game

Di tutt'altra pasta è invece questo titolo indipendente che ha fatto molto parlare di sé. SnowRunner è infatti un crudo approccio al trasporto su mezzi pesanti in terreni difficili, dove l'abilità del guidatore fa la differenza tra una spedizione portata a termine e un fallimento totale. Al centro della filosofia stradale del gioco c'è la fisica, riprodotta in maniere sempre più accurate e con numerose tecniche che ben distanziano SnowRunner dal predecessore MudRunner. Condizioni atmosferiche e varietà di terreni lo rendono ben più cingolato di quanto ci si aspetterebbe, nonostante alcune ambientazioni possano apparire un po' scarne nel complesso.

In un modo o nell'altro però, SnowRunner conferma ancora una volta la presenza di una folta nicchia di appassionati che cerca l'ebrezza della guida fuori strada, abbandonando le corse in città al neon per dedicarsi al realismo più puro delle tratte isolate dal mondo civile. SnowRunner, come in passato, arriva in soccorsi di questa tipologia di videogiochi indipendenti proponendo un prodotto di buona qualità, da noi valutato con un 7.8.

3 - Moving Out

Il successo dei giochi coop in locale, confermato sia dalle statistiche che da iniziative come Steam Remote Play, è un fenomeno che non accenna ad arrestarsi. Overcooked ce l'ha abbondantemente dimostrato e dallo stesso publisher (ma da un team di sviluppo diverso), arriva un altro videogioco indipendente dalla stessa filosofia: Moving Out. Scordatevi la cucina e preparate il vostro camion dei traslochi, è arrivata l'ora di mettervi seduti sul divano con gli amici e aiutare dei poveri cristiani a muovere le proprie cose fuori di casa. Naturalmente in una maniera goffa, come solo questo genere di giochi ci ha insegnato a fare.

Punteggi e record sanciranno le vostre prestazioni, mentre le partite avranno un alto tasso di risate assicurate per via dell'assurdità con cui dovrete avere a che fare. Aspettarsi un trasloco da manuale sarebbe folle e Moving Out tira fuori il meglio di sé quando avrete voglia di staccare la spina in quei quindici minuti che vi concedete per rilassarvi. Meglio ancora se, dopo lo sblocco della situazione, organizzerete una bella rimpatriata a casa a suon di scatoloni buttati per terra e mobili fatti cadere nella tratta che va fino al camion parcheggiato. Sebbene con qualche piccolo difetto, Moving Out è riuscito a strapparci un 7.5.

4 - Book of Demons

Se Diablo fosse stato fatto con la carta e un paio di forbici, probabilmente sarebbe Book of Demons: un dungeon crawler infernale dove ogni cosa è realizzata come se fosse un complesso origami. Ricordando un po' quelle campagne di Dungeons&Dragons improvvisate con qualche foglio e un disegnatore discreto, questo videogioco indipendente prende spunto da un gigante storico per creare la propria formula a metà tra il parodistico e l'innovativo. Non che il gioco sia completamente nuovo, ma la sua pubblicazione ha recentemente ottenuto altre piattaforme ed è finito ancora una volta sotto i nostri radar.

Book of Demons ha le limitazioni e i crismi che ci si aspetterebbe da un qualsiasi gioco in scatola: pedine da muovere in direzioni prestabilite, carte che fungono da abilità e nemici riprodotti con fedeltà in complicate miniature che ben espongono la ferocia dei vari boss. Uno dei valori più interessanti del gioco è il suo Flessiscopio, il quale vi permette di generare delle partite tarate sui minuti che servono per completarle, dandovi quindi l'occasione di poter gestire il tempo con esso come più preferite. Fruibilità libera e una buona dose di meccaniche vecchia scuola sono le attrattive maggiori oltre il peculiare stile cartaceo, tanto buono da convincerci ad assegnare un sonoro 7.5.

5 - Grimvalor

Portare un gioco da console a mobile è una pratrica abbastanza comune negli ultimi tempi, basta guardare a come PUBG e Fortnite hanno voluto traslarsi al mercato smartphone. Il contrario è invece leggermente meno usuale e Grimvalor rientra tra queste eccezioni: un gioco soulslike che ricalca i ben noti stampi del genere per proporre una sua formula unica. Il suo cammino passa da telefono a Nintendo Switch, confermando quindi l'intenzione di tenerlo nella portabilità ed evitare di snaturare troppo la sua anima, seppur questo piccolo gioco indipendente abbia ben più che la comodità del trasporto dalla sua.

Al centro dell'idea di Direlight Games c'è un metroidvania dark fantasy che pone il giocatore in un mondo spietato pullulante di creature minacciose e boss ostici da dover sconfiggere con poche risorse. Nella creatività espressa c'è sicuramente un valore evidente, tanto da renderlo una buona avventura per chiunque ami i videogiochi indipendenti di questo stampo. Tuttavia, la conversione da mobile a console si fa abbastanza sentire, mettendo un po' alle strette i pregi del gioco con difetti tecnici evidenti. Al netto di qualche calo e imperfezione comprensibile, l'originalità di Grimvalor vale il suo porting sulla console di Nintendo, tanto da valutarlo con un buon 7.3.

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