Monkey Island, Ron Gilbert è stufo delle critiche dei fan

L'annuncio di Return to Monkey Island ha scatenato le critiche dei fan. E ora Ron Gilbert (dalle pagine del suo blog) dice basta.

Avatar di Alessandro Adinolfi

a cura di Alessandro Adinolfi

L'annuncio di Return to Monkey Island sembra aver scontentato i fan storici della saga. Incredibile, ma vero: da quando Devolver Digital e Terrible Toybox hanno svelato il nuovo capitolo della serie, tantissimi hanno deciso di criticare Ron Gilbert, con commenti poco felici, soprattutto sull'aspetto grafico del gioco.

Gilbert ha espresso la sua rabbia in un post sul suo blog. Tutto sembrerebbe nascere da una sua vecchia dichiarazione, dove parlava di un ipotetico nuovo capitolo della serie. Dichiarazione però vecchia di 9 anni e che probabilmente (anzi, sicuramente) non rispecchia le logiche di un mercato che va alla velocità della luce. "Quel vecchio post non era un comandamento da seguire alla lettera, inciso su una tavola di pietra. Erano solo pensieri casuali su un eventuale capitolo della serie. Non erano promesse che devo a qualcuno". Gilbert si è poi sfogato proprio in merito alle critiche sull'aspetto grafico del gioco.

"Ho fatto un solo gioco in pixel art nella mia vita ed è Thimbleweed Park. Monkey Island 1 e 2 non erano in pixel art. Erano giochi realizzati in maniera impeccabile, mischiando arte e tecnologia. Se fossi rimasto in Lucasarts e avessi lavorato al terzo capitolo, non sarebbe stato in pixel art. Avremmo continuato a spingerci ancora più in là e Day of the Tentacle è un ottimo esempio di ciò", le parole dichiarate da Gilbert nel suo blog.

Gilbert ha poi continuato, specificando che Return to Monkey Island non dovrebbe essere come Thimbleweed Park, ovvero un titolo descritto da tantissimi critici come un gioco retrò. "Sapete, è ironico che le persone che non vogliono farmi fare il gioco sono i fan più accaniti della serie. E tutto ciò mi rende incredibilmente triste. Questo titolo è come le montagne russe. Saliteci e divertitevi oppure scendete perché non so ciò che vi aspettavate. Ma io spero sempre che sarete a bordo", ha concluso Gilbert.