MotoGP 23 | Abbiamo provato la nuova edizione del celebre simulatore di Milestone

MotoGP 23 è quasi pronto, come ogni anno, per regalare ai fan delle corse motociclistiche la sua brutale, quanto mangifica, simulazione.

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a cura di Andrea Maiellano

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Oramai per me è una tradizione consolidata parlarvi, su queste pagine virtuali, dell'annuale appuntamento con la MotoGP di Milestone. Una ricorrenza che, oltre a prodigarsi nel riaccendermi costatemente quella malcelata passione per i giochi motociclistici, punta ogni dodici mesi a coinvolgere migliaia di appasisonati con una delle produzioni simulative più convincenti, e conservatrici, presenti nell'attuale mercato videoludico.

MotoGP 23, difatti, propone nuovamente quel gameplay altamente simulativo che non fa sconti a nessuno. Che impone, a chi ci si avvicina per la prima volta, di imparare i fondamenti, di sbagliare per migliorarsi e infine di padroneggiare tutte le potenzialità messe in pista dal team di Milestone.

A differenza del passato, però, MotoGP 23 sembra volersi sbottonare un pochino di più rispetto al passato, provando a proporre, all'interno della sua rigidissima forma basata sulla simulaizone più verace, una piccola apertura nei confronti dei giocatori alle primarmi. Non vi sto parlando di una maggioer accessibilità, sia chiaro, ma dopo qualche ora ho potuto notare una leggera, e inedita, morbidezza verso alcuni dogmi passati della serie... paragonabile a quella di un anziano maestro che, un bel giorno, decide di svegliare i propri allievi alle 06:10 del mattino invece che alle 06:00.

Nella versione di prova di MotoGp che ho potuto provare, mancava la canonica modalità carriera la quale, a detta degli sviluppatori, sarà il fulcro dell'esperienza in singolo e quest'anno si cimenterà nel far cominciare i giocatori dalla Moto3, proponendo un percorso in salita che potrà colimare con l'ovvio raggiungimento alle competizioni motociclistiche più prestigiose.

Niente di rivoluzionario, sia chiaro, ma il fatto che la campagna di MotoGP 23 permetterà di intraprendere alcune scelte in grado di cambiare sostanzialmente l'esperienza finale (uno fra tutti il poter cambiare squadra durante la propria carriera) mi incursiosisce, specialmente perché voglio scoprire se l'esperienza finale risulterà maggiormente dinamica e meno "telefonata" rispetto al passato.

Al netto di una carriera su cui non ho potuto mettere mano, ho apprezzato, come ogni anno d'altronde, quella routine che inizia nel momento preciso in cui metto mano sul pad e comincio ad accelerare. Anche in MotoGP 23, infatti, alla prima curva sono caduto malamente... e anche alla seconda, alla terza e... bè insomma, avete capito. Ogni anno è sempre la stessa storia, mollo la rigida simulazione di Milestone per qualche mese e, quando la riprendo in mano, sembra che io non abbia mai provato una loro produzione fino a quel momento.

Una simulaizone rigida, che richiede di staccare nel momento giusto, di conoscere il tracciato, di prepararsi di fronte alle condizioni metereologiche dinamiche e, fondamentalmente, di non lasciare nulla al caso ma che in questa edizione, perlomeno, offre una maggiore tolleranza nei confronti delle collisioni di minima entità, perdonando gli errori lievi ma rimanendo brutalmente severa verso chi si approccia al titolo pensando di trovarsi di fronte a un Simcade.

Poco prima vi parlavo di una lieve apertura di MotoGP 23 e... bé eccola qua. Intendevo esattamente la tolleranza alle collisioni lievi, visto che gli aiuti neurali decantati più volte da Milestone, almeno nello stato attuale del prodotto, mi sono sembrati particolarmente inutili. Si tratta, difatti, di un sistema che si occupa di accellerare, frenare e curvare al posto del giocatore. Non esattamente quello che mi aspettavo e nemmeno un reale aiuto che permetta ai giocatori alle prime armi di abituarsi alla severità della simulazione, rimuovendo poco per volta gli aiuti più invadenti.

Sul versante tecnico, infine, c'è ben poco da dire al momento. MotoGP 23 si mostra tecnicamente convincente come i suoi predecessori, portando con se alcune modifiche sul versante grafico ma peccando ancora sui modelli poligonali di piloti e tencici di gara. Niente di nuovo, quindi, all'orizzonte. Si tratta ancora della migliore esperienza per gli amanti della MotoGP, brutale come sempre, punitiva come sempre e pensata per soddisfare una determinata nicchia di fan appasisonati... come sempre.