Immagine di Muse Dash Recensione, il ritmo del Giappone digitale
Videogioco

Muse Dash Recensione, il ritmo del Giappone digitale

Muse Dash è un rhythm game dalle sonorità elettroniche d'ispirazione orientale, creato dallo studio indipendente PeroPeroGames.

Avatar di Alessandro Palladino

a cura di Alessandro Palladino

-

Muse Dash è un titolo indipendente che tenta di reinventare il genere dei rhythm game orientali, specializzandosi in quelle correnti elettroniche underground che si accostano alle produzioni prettamente digitali. Pop, rock, jazz, metal e j-pop sono solo alcuni dei brani che troverete nelle voci da vocaloid di questo titolo completamente indipendente, affidando le vostre orecchie alla selezione musicale creata da PeroPeroGames.

Una sfida che sembra essere quasi snobbata da Muse Dash, proprio perché la sua anima non mira a mettersi in competizione con i suoi diretti colleghi, piuttosto vuole creare una sua nicchia da dominare, uno spaccato di panorama di note e suoni che non è possibile trovare da nessun altra parte. Dite addio alla possibilità di importare i vostri brani o alle canzoni più famose della rete, in questo spazio digitale troverete solamente brani accuratamente selezionati per portarvi in un mondo dai contorni tanto fluidi quanto sconosciuti.

Kawaii Vapor Candy Wave

Il gioco di PeroPeroGames è figlio di quella corrente estetica molto particolare che fonde sonorità di varie entità con una rappresentazione di giovani ragazze anime dalla voce seducente. Già dal logo della compagnia potrete ben capire che i ragazzi di questo team non ci vanno di certo per il sottile con l’utilizzo della sessualità femminile e, un po’ come lo era per Me!Me!Me!, la sfruttano sapientemente per creare un fanservice particolare, quasi raffinato se lo si vuole.

Il gioco visivo si basa quindi sulle Muse che andranno a costituire l’avatar del giocatore, ognuna con un particolare vestito più o meno succinto e richiamante alcuni dei più grandi stereotipi che possano esistere nel design del vestiario (la maid, la loli dormiente col cuscino, etc.). Tutte hanno uno speciale potere che si può utilizzare nelle canzoni e i vari personaggi/costumi vanno sbloccati semplicemente giocando e salendo di livello con l’esperienza dei singoli brani, divisi in Facile, Normale, Difficile e altre variazioni occasionali.

Essendo un rhythm game senza trama o altri orpelli, l’aspetto più importante da valutare è la qualità dei brani, insieme alla loro scelta e a quanto differiscono tra di loro. In questa recensione contiamo anche il DLC Just as Planned, il quale ci è stato fornito insieme al gioco base, permettendoci di valutare l’offerta completa di Muse Dash.

Tutti i brani sono divisi in “album” dal tema un po’ astruso e apparentemente arbitrario, però quantomeno riescono a dividere il mood del catalogo attraverso selezioni ben congeniate. All’inizio di tutto ci sono le Default Music: musiche che rappresentano più o meno il meglio che Muse Dash ha da offrire al giocatore. I pezzi sono veramente tanti e ognuno di essi è potenzialmente lontano da qualunque altro, passando dall’enka fino a musiche a 16-bit richiamanti i JRPG del passato. L’elemento compositivo che accomuna tutti i brani è una forte presenza dell’influenza elettronica e una serie di voci dalle tonalità marcatamente digitali, simili per certi versi allo scenario Vocaloid in alcuni casi.

Tolto questo punto di contatto, Muse Dash è veramente imprevedibile nelle sue scelte musicali, portandovi da un genere a un altro con una leggerezza disarmante. Questo non solo da effettivamente senso a una lunga libreria di musiche, ma permette a ogni utente di potersi cimentare prettamente nei generi che più preferisce, rendendo il gioco un piacevole stimolo per l’ascolto e la sperimentazione di nuovi generi più fluidi. Chiaro che, alla base del vostro acquisto, deve esserci quantomeno un piccolo interesse per il mondo sonoro del Giappone, specialmente per quello che richiama le tendenze più di nicchia degli internauti.

Il gioco ha quindi un’anima decisamente apprezzabilo, la quale però soffre solamente dello stesso difetto che è possibile ritrovare anche in mostri sacri come Guitar Freaks: la tendenza a rendere le canzoni più difficili dei pezzi brutalmente metal super rumorosi e dalle note confusionarie, insieme a remix creati appositamente per farvi dannare con le note. Niente che si possa definire pessima musica, ma se siete dei veterani del genere non troverete nulla di nuovo sotto al sole, solamente l’ennesima occasione per spaccarvi le dita sui tasti della tastiera.

Botte da tastieristi

L’estetica atipicamente "kawaii" si estende fino al gameplay, piuttosto basico come per molti altri giochi tarati principalmente per funzionare su cellulare. In arene super colorate dai mille effetti speciali, la nostra Musa dovrà combattere i nemici che scorreranno orizzontalmente verso di lei, colpendoli a tempo di musica con le classiche azioni tap, pressione continua, doppia pressione e pressione ripetuta.

Avendo solo stringhe su cui lavorare, una a terra e una aerea, sarà molto più semplice seguire le note rispetto ad altri titoli genere. Ciò però significa che la velocità di reazione richiesta sarà decisamente crudele, specialmente ai livelli più alti. Non inaccessibile ai livelli delle Master ++ dei mobage di Idolm@ster e Love Live, ma sicuramente rappresentano un bell’ostacolo per un neofita di questi lidi.

Ogni mappa presenta diversi ostacoli da colpire e superare con salti, mosse speciali e potenziamenti. Oltre i nemici più classici di cui occuparsi in un colpo solo, ci saranno anche diversi Boss che renderanno più movimentate le tracce, colpendoci con spietati attacchi nelle fasi più concitate dei brani. Una bella trovata che simboleggia perfettamente la volontà di adottare uno stile che richiamasse gli RPG, ma che tuttavia rappresenta effettivamente l’unico elemento di questa ispirazione. Oltre alla vita, infatti, il nostro personaggio non avrà chissà quali statistiche rilevanti e il livello dell’account sarà l’unico parametro da tenere in considerazione.

Il gameplay nella sua interezza è semplice e intuitivo, indipendentemente dal fatto che lo giochiate col controller, o tastiera o schermo del cellulare. I comandi sono solo due e il potenziamento massimo, chiamato Fever, si attiva automaticamente con i colpi andati a segno. Approccio che risulta utile a rendere chiaro che l’obiettivo del gioco è quello di dimostrare la propria abilità e valore nelle classifiche online dei singoli brani, riuscendo a scalare la leaderboard attraverso numerosi tentativi. Una ripetizione costante della caccia al proprio limite, richiamante un po’ quel trend che Osu! ha da sempre portato nella scena dei rhythm game giapponesi. Al pubblico orientale, del resto, piace questa tipologia di sfida hardcore basata unicamente sulla prontezza di riflessi, quasi come se si cercasse di ottenere uno status sociale attraverso i beat della propria musica.

Ma anche i giocatori meno impegnati potranno divertirsi con Muse Dash, lasciandosi cullare dal colorato stile grafico del gioco e dalla bellezza delle protagoniste. Un passatempo ideale per quando si vuole passare qualche minuto in compagnia di una buona musica e un allegro scenario a scorrimento pieno di esplosioni e note. I personaggi sono perfino doppiati da voci abbastanza note del doppiaggio giapponese, aggiungendo quel fattore in più per tutti gli appassionati delle nicchie animate.

L’unica nota dolente arriva dall’idea di renderlo a scorrimento orizzontale invece che nel classico verticale, causando un affaticamento degli occhi molto più evidente rispetto agli altri titoli, specialmente se avete uno schermo molto grande. Ciò mina un po’ la volontà di effettuare sessioni prolungate, ma questo aspetto è ovviamente da inquadrare all’interno della soggettività del fruitore e della propria vista.

Voto Recensione di Muse Dash - PC


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Ampia selezione di brani dai generi molto vari

  • - Stile originale che richiama il mondo digitale più di nicchia

  • - Gameplay semplice e intuitivo

  • - Fanservice discreto e ben dosato

Contro

  • - Lo scorrimento orizzontale alla lunga affatica la vista

  • - Alcuni problemi minori di connettività alle classifiche

Commento

Muse Dash di PeroPeroGames è una bella proposta in un genere che ormai fatica a innovarsi. Non che la produzione in questione riesca a scardinare i dogmi dei rhythm game, ma crea un suo ambiente così particolare che è quasi impossibile da trovare altrove nella sua interezza. Il punto di forza della enorme selezione di brani (se consideriamo i DLC) è l’estrema varietà di generi musicali che presenta, accompagnata da un gameplay tanto colorato quanto accessibile e gradevole. Se ci si lascia incantare dalle accattivanti ragazze anime che fanno da avatar e dal prezzo irrisorio, si è davanti a una piccola gemma per tutti gli appassionati della musica giapponese, oltre che per i curiosi novellini che vogliono sperimentare l’underground di Tokyo.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Muse Dash - PC

Muse Dash - PC