Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm 4 – Road to Boruto | Recensione: un buon porting per Switch

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 – Road to Boruto – Switch
- Genere
- Picchiaduro
- Piattaforma
- Switch
- Sviluppatore
- CyberConnect2
- Editore
- Bandai Namco Entertainment
- Data di Uscita
- 24/04/2020
Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm 4 Road to Boruto è finalmente approdato anche su Switch, in concomitanza con un ulteriore DLC, New Generations, disponibile per l’acquisto anche sulle altre console. Il titolo arriva in “pacchetto completo” sul sistema di gioco della grande N, dopo un’assenza che iniziava a pesare visti i 4 anni dall’uscita su Xbox e Playstation.
Per chi non lo sapesse, Road to Boruto è l’espansione di chiusura di Ultimate Ninja Storm 4, considerato quasi unanimemente il miglior titolo della serie e, meno unanimemente ma con abbondante maggioranza, uno tra i migliori picchiaduro di genere sul mercato. Certo va detto che in generale questa tipologia di gioco, legata a doppio filo con alcune delle serie manga e anime di arti marziali più famose, sia arrivata a quel “tramonto dorato” tipico delle saghe di successo. Da un lato, infatti, si trova un gameplay affidabile e divertente, affiancato ad una trama fisiologicamente entusiasmante, dall’altro un sistema che invecchia senza ringiovanire e che si ripropone con cambi di veste tanto continui quanto effimeri.

Niente di nuovo in casa Naruto
Dal punto di vista della trama il prodotto ripercorre le gesta di Naruto e compagnia a partire dalla Quarta Guerra Mondiale dei Ninja, aggiungendo nel contenuto proprio di Road to Boruto la storia del figlio del nostro. Le 4 ore di DLC, forse esageratamente scarne per chi lo aspettò dopo 12 mesi da Ninja Storm 4, si adattano benissimo a questa formula completa, che offre un contenuto complessivamente abbondante e soddisfacente. Il gioco mette a disposizione quindi sia la classica modalità Storia – dove ripercorreremo le battaglie più segnanti nel corso della lunga e complessa (se non a volte caotica) trama dell’opera originale – che la meno appetibile modalità Avventura. In quest’ultima, ad un appena accennato free roaming, viene collegata la necessità di risolvere quest discretamente banali, con a chiusura i soliti e molto più appetibili scontri marziali.

Quale che sia la scelta della modalità di gioco, però, il punto centrale dell’esperienza è il combat system, a mio modesto avviso uno dei migliori di questo genere di picchiaduro softcore. Basato su un apparentemente semplice parterre di mosse, Ninja Storm 4 inserisce tutta una serie di accorgimenti atti ad aumentare la complessità strategica della battaglia, primo fra tutti la presenza di un team di combattimento, con il quale alternarsi durante la battaglia in maniera da tenere sotto controllo l’andamento della stessa.
Strettamente collegata a questa feature è anche quella dei Jutsu di squadra, semplicisticamente riassunti in danni elementali: il fuoco che riduce gradualmente gli HP, l’elettricità che combinata all’interazione ambientale (leggasi “pozzanghere”) aumenta l’attacco e via discorrendo. Oltre ai Jutsu va segnalato anche il sistema di rottura del “costume”, grazie al quale è possibile abbassare drasticamente le difese dell’avversario. Infine è stato anche reintrodotta la capacità di camminare sui muri. In generale questo videogioco rende molto bene il feedback del movimento agile e veloce caratteristico dei ninja di Naruto, anche grazie a delle arene di combattimento vaste e ben caratterizzate. L’aspetto vincente, comunque, rimane quello della grandiosità delle battaglie, che riesce a non sfigurare nemmeno in questo porting per Switch, che tiene botta rispetto alle console concorrenti anche in versione portable.

Un ottimo porting per la grande N
Tecnicamente insomma Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm 4 risulta essere un videogame di qualità, ovviamente dal punto di vista della trasposizione sul sistema Nintendo, dando per scontato che l’ottima fattura del prodotto è ben conosciuta da tempo. Ammetto che ero abbastanza preoccupato della resa finale, soprattutto per le giocate in portabilità. In realtà alle già eccellenti prestazioni in modalità docked, il titolo riesce a reggere un livello più che buono anche con la Switch in mano. Un risultato indubbiamente notevole. Aggiungo inoltre che, al netto della oggettiva ripetitività della serie, il comparto grafico diviene una componente fondamentale per alzare l’asticella globale della valutazione. Infine merita un plauso anche la grande fluidità di comandi e input, nonché la pressoché totale assenza di lag e cali di frame rate, anche queste caratteristiche praticamente imprescindibili per ogni picchiaduro che si rispetti.