Naughty Dog torna a parlare di crunch, le dichiarazioni vi lasceranno di stucco

Neil Druckmann ed Evan Wells di Naughty Dog tornano sulle accuse di crunch al loro studio con dichiarazioni che cercano di glissare il problema.

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a cura di Alessandro Colantonio

Editor - GameDivision

Neil Druckmann ed Evan Wells, co-presidenti di Naughty Dog, sono tornati a parlare del crunch, una pratica purtroppo diffusa tra gli studi videoludici dove i dipendenti vengono forzati a lavorare oltre gli orari concordati per poter rientrare nelle scadenze. Le dichiarazioni rilasciate dalle due personalità a capo di progetti come The Last of Us 2 hanno cercato di glissare sullo stress e sullo sfruttamento derivati dal crunch.

Il crunch nello sviluppo dei videogiochi sembra ormai essere diventato uno standard; perfino case di sviluppo che si sono sempre vantate di avere un ambiente di lavoro sano e lontano dai principi del crunch come CD Projekt Red, sono dovuti scendere a patti con questo enorme problema, in maniera anche ipocrita, per il lancio di alcuni giochi. Ciò che è successo con Cyberpunk 2077 dovrebbe essere ancora fresco nella memoria dei giocatori, ma nel caso potete approfondire da questo articolo.

Anche Naughty Dog ha avuto un periodo intenso di crunch durante i lavori di sviluppo di The Last of Us 2, nonostante il rilascio del gioco fosse stato rinviato. Neil Druckmann ed Evan Wells hanno commentato l'accaduto in una recente intervista con Game Informer in cui, pur riconoscendo il problema nel loro studio, hanno lasciato intendere che non vuole risolverlo. In particolare, i due co-presidenti di Naughty Dog avrebbero scoraggiato l'idea di creare sindacati per contrastare il crunch. Druckmann avrebbe anche riferito che lo studio ha tentato in passato di creare politiche che impedissero il crunch, ma senza successo perché, a detta sua, "non possiamo imporre una settimana lavorativa di 40 ore ai nostri dipendenti che vogliono lavorare di più".

Come hanno fatto notare in molti in giro per internet, tra cui un redattore di Fanbyte di cui riportiamo il tweet qui in alto, in realtà Druckmann in qualità di vice-presidente potrebbe impedire benissimo cose del genere con una certa cosa chiamata contratto. A schierarsi con le dichiarazioni di Naughty Dog ci hanno pensato anche alcuni dipendenti come Anthony Vaccaro, environmental artist dell'azienda, che ha voluto difendere gli sforzi del suo posto di lavoro nel cercare di evitare pratiche come il crunch: "Il cambiamento non arriva istantaneamente, richiede un sacco di duro lavoro da parte di tutti i membri del team, che per fortuna abbiamo". Speriamo che tali sforzi diventino realmente efficaci e che presto vengano abbracciati da tutta l'industria videoludica.

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