Nemmeno Nintendo Switch si salva dalla carenza dei chip

Dopo mesi di relativa tranquillità, ora anche Nintendo Switch si trova in mezzo alla carenza di chip: ecco tutti i dettagli e i prossimi scenari.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Dopo PlayStation 5 e Xbox Series X
, anche Nintendo Switch comincia ad arrancare a livello produttivo. Già: la crisi di semi conduttori è decisamente molto grave e dopo un anno passato a fare lista d'attesa per GPU e le nuove console di casa Sony e Microsoft, ora anche la casa di Kyoto deve rivedere al ribasso le sue stime di produzione delle sue console.

La situazione del produttore Nipponico è comunque ben differente rispetto a PlayStation 5 e Xbox Series X. Infatti, nel corso degli anni, la domanda per Nintendo Switch è stata soddisfatta alla grande, complice appunto il lancio avvenuto in un periodo decisamente tranquillo. Ora però anche la casa di Kyoto si trova davanti alla minaccia della scarsità di chip. Come riportato dal Nikkei, infatti, Nintendo ha deciso tagliato di circa 6 milioni le unità prodotte fino a marzo.

In numeri, tutto ciò, ha comunque un impatto. Come si evince dal rapporto del Nikkei, infatti, Nintendo produrrà solamente solamente 24 milioni di Nintendo Switch. Un calo, rispetto appunto alle 30 milioni di unità prodotte nella stessa finestra temporale del precedente anno. La domanda è ancora molto forte nei confronti della piattaforma ibrida, anche se ovviamente almeno per ora non si registrano cali di macchine all'interno dei negozi e restano comunque acquistabili quando si vuole ma non è chiaro se anche in futuro si riuscirà a mantenere questo trend

Nintendo Switch è stata lanciata nel 2017, diventando quasi subito una delle console più venduta di Nintendo. La società ha lanciato diverse revisioni: una versione Lite, solo ed esclusivamente portatile, una versione con batteria migliorata e infine il modello OLED, che ha debuttato lo scorso mese. Quest'ultimo modello è andato sold out fin da subito e molti negozi hanno messo un limite massimo alle prenotazioni dei giocatori, per evitare o arginare in qualche modo il fenomeno dei bagarini.

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