Netflix dice no alle spese folli per i videogiochi

Netflix ha deciso di spingersi sì nel mondo dei videogiochi, ma seguendo una strada decisamente diversa rispetto ai colossi del settore.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Pur avendo già fatto spesa
, Netflix è intenzionata ad entrare nel mondo dei videogiochi evitando le acquisizioni in stile Microsoft, Sony ed Electronic Arts. A svelarlo è il co-CEO della società di produzione e diffusione di film e serie TV, ovvero Reed Hastings, durante la presentazione dei risultati finanziari dell'ultimo trimestre.

Come spiegato durante la call, Hastings ha specificato che al momento Netflix non è intenzionata ad acquisire più studi di sviluppo possibile. Certo, le acquisizioni ci saranno sempre e d'altronde è anche normale: non si possono sviluppare videogiochi nel mentre che si programma un calendario di release a livello cinematografico e televisivo. Queste però saranno più ragione e soprattuto ci saranno solamente se si presenterà l'occasione giusta.

A darci un quadro ancora migliore di come si muoverà la società statunitense ci ha pensato Gregory Peters, COO di Netflix. "Useremo le acquisizioni quando ci saranno grandi opportunità per noi", le parole di Peters, che poi ha commentato anche l'acquisizione di Night School, gli autori di Oxenfree che attualmente lavorano al secondo capitolo previsto per il 2022 su Nintendo Switch, PlayStation 5 e PC. "Siamo davvero emozionati per quello che rappresenta il team, visto che il loro scopo è tenere al centro dei giochi le meccaniche narrative e la storia. È bellissimo averli a bordo e ascoltare le loro idee. Mi aspetto una partnership ricchissima nel corso dei prossimi anni".

La ricetta di Netflix dunque sembra essere decisamente semplice: poche ma mirate acquisizioni, destinate ovviamente ad arricchire e a portare valore. Una strategia di mercato che però potrebbe mutare nel corso degli anni: d'altronde se Netflix riuscirà a guadagnare abbastanza, non è escluso che una divisione gaming non possa alla fine crescere decisamente più in fretta. Tempo al tempo, ovviamente: per ora, almeno stando ad Hastings e i suoi colleghi, è necessario cominciare con piccoli passi.

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