Semplicità estrema

Dopo aver tentato di risollevare dal baratro le sorti di Xbox 360 in Giappone, il tanto atteso Ninety-Nine Nights, primo titolo nato dalla prestigiosa collaborazione tra Tetsuya Mizuguchi ed il team di sviluppo coreano Phantagram, ha finalmente accarezzato il suolo europeo.

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a cura di Tom's Hardware

Semplicità estrema

Sono dunque i boss il vero problema di questo N3? In parte sì. Il sistema di collisioni, infatti, oltre ad essere penalizzato da inconcepibili colpi a vuoto o da affondi senza il ben che minimo effetto, finisce con il condannare gli scontri finali in massacranti sfide senza logica, frustrando anche il più abile dei giocatori. Subire tre colpi (due dei quali ingiustamente per l'errata collisione dei poligoni) corrisponde a perire sul campo e? ricominciare tutto dall'inizio. D'altro canto, nessuno sconto in deficienza è stato riservato per il proprio esercito alleato, spesso e volentieri incapace di schiacciare un paio di miseri avversari. Risultato? Ogni stage si trasforma in una banalissima caccia al nemico per essere certi di rispettare gli obiettivi. La semplicità di gioco (boss a parte) è ulteriormente incentivata dalle armi o dalle pozioni recuperabili sul campo, senza dimenticare la possibilità di scatenare un vero caos con una super mossa ben assestata. Un altro problema di non poco conto riguarda la modalità di gioco principalmente, limitata ad un solo player e alla scelta di sette volti differenziati soprattutto nell'aspetto fisico. Il contorno, come gli scenari aggiuntivi o le modalità accessorie (artwork da sbloccare o oggetti da scoprire) non sono di certo abbastanza stimolanti da indurre in un interesse generale già al di sotto della media.