Nintendo si difende dalle accuse sui mancati rimborsi dei preordini

Nintendo si è difesa dalle accuse nell'ultima udienza del processo che la vede sotto accusa per i mancati rimborsi sull'eShop.

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a cura di Luca Salerno

Prosegue il processo nei confronti di Nintendo per l'accusa di presunta violazione della normativa europea sui diritti dei consumatori per i mancati rimborsi dei preordini dei giochi acquistati sul negozio digitale eShop. Come ricostruito dal sito norvegese PressFire che ha intervistato un rappresentante delle associazioni dei consumatori, nell'ultima udienza che si è tenuta il 14 novembre Nintendo si è difesa dalle accuse contenute in un esposto della VZBV ovvero la federazione che riunisce 41 associazioni dei consumatori della Germania. Il processo si tiene a Francoforte a porte chiuse e dunque non è ammessa neanche la presenza all'interno dell'aula di operatori dell'informazione.

Circa un anno fa la testata PressFire e il Concilio per i diritti dei consumatori della Norvegia avevano controllato presunte pratiche anti-consumatori da parte di Nintendo sul suo eShop e tra queste la mancata cancellazione dei preordini: questo andrebbe non solo contro le leggi norvegesi ma anche contro la normativa europea. Era così scattata una segnalazione alle autorità norvegesi che si erano messe in contatto con la loro controparte tedesca dato che la sede europea di Nintendo si trova proprio in Germania. Nel corso dell'ultima udienza la casa giapponese si è difesa da queste accuse facendo riferimento a precisi elementi contrattuali.

L'azienda si è difesa sostenendo che nel momento in cui il gioco viene pre-acquistato sull'eShop è già possibile pre-scaricare fin da subito il titolo, in termini tecnici "la prestazione ha già avuto inizio", e quindi il contratto si può ritenere già pienamente rispettato. Di diverso avviso, invece, le associazioni dei consumatori secondo le quali fino a quando il titolo non risulta essere concretamente giocabile la prestazione non può essere considerata come "iniziata" e quindi Nintendo sarebbe tenuta a concedere i rimborsi a chi ne ha fatto richiesta.

Una sentenza è attesa entro Natale o nei primi giorni dell'anno prossimo. Trattandosi di una normativa europea le conseguenze del verdetto potrebbero anche toccare tutti gli altri Paesi dell'Unione. Negli ultimi giorni, in particolare per il caso di Pokémon Spada e Scudo si era notato un diverso approccio con Nintendo che aveva invece iniziato a concedere i rimborsi ai giocatori che avevano già preordinato il gioco.

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