Non che ce ne fosse ulteriormente bisogno, vista l'inesorabile progressione fatta registrare negli anni dei numeri a essi relativi, ma i più recenti dati di vendita di Nintendo Switch e del software a esso abbinato testimoniano come la console ibrida sia uno dei più grandi successi nella storia della compagnia giapponese. Al 31 dicembre scorso erano 80 milioni le console vendute, 532 milioni i giochi, e questo nonostante il 2020 non sia stato sicuramente l'anno più denso dal punto di vista delle uscite, soprattutto first party.
La parte del leone, in un anno sciagurato, nel quale il lockdown ha condizionato le vite di tutti, l'ha fatta un gioco che di vita ne propone un'altra, estremamente più morbida, rilassata, gioiosa di quella reale, ovvero Animal Crossing: New Horizons. Le 31 milioni di copie vendute ne certificano un successo pazzesco, ma sono anche quanto descrive quasi totalmente il 2020 di Nintendo Switch. È vero, Paper Mario: The Origami King è una produzione di tutto rispetto, ma mostra almeno dal punto di vista ludico che la serie inizia ad avere un po' il fiato corto; Hyrule Warriors: L'era della calamità offre un interessante approfondimento sulle vicende precedenti a quelle di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ma chiaramente non ha la portata di un capitolo regolare della serie.
Non si può poi non sottolineare come per esempio Nintendo Switch sia la piattaforma migliore sulla quale giocare una delle sorprese dell'anno passato, Hades, o quanto sia eccellente il porting di Ori and the Will of the Wisps, ma è pur vero che generalmente l'appassionato Nintendo vuole soprattutto i titoli first party, e questi un po' hanno latitato.
Un gioco di due, tre, quattro anni fa per Nintendo è sempre e comunque un traino per le sua console, e non perde valore nel tempo. Lo testimoniano due fatti: il primo, che i million seller su console Nintendo hanno una coda lunghissima, segno che sono sempre cercati dai giocatori. Il secondo, banalmente, è che se un God of War, uno dei titoli di punta di PlayStation 4, anno Domini 2018, è facilmente acquistabile a meno di 20€, non troverete mai Super Mario Odyssey, uscito sei mesi prima, a quel prezzo. Raramente lo troverete scontato, e sempre di poco.
Anche al netto di quanto appena descritto però Nintendo Switch ha comunque bisogno quest'anno di una consistente infornata di nuove produzioni, per i suoi avidi giocatori in primo luogo, ma anche per fronteggiare il lentissimo ma inesorabile incedere delle console di nuova generazione, per ora ostacolato dalla scarsità di unità ma pronto a esplodere nella seconda metà dell'anno. E un 2021 già con un mese alle spalle ma che per la console ibrida partirà a brevissimo potrebbe diventare uno dei suoi migliori anni di sempre, se si dovessero concretizzare un paio di colpi.
I fuochi d'artificio arriveranno però nel corso di questo mese e del prossimo. È vero, Super Mario 3D World + Bowser's Fury è l'ennesimo porting da Wii U, ma la risoluzione aumentata a 1080p, la maggior velocità dei personaggi, il contenuto aggiuntivo tutto da scoprire e il fatto che comunque si tratta di un platform clamoroso per inventiva e qualità lo rendono quasi irrinunciabile (e va rimarcato quanto faccia bene la riproposizione della libreria Wii U, vista la scarsissima diffusione della console). Dal 12 febbraio si farà subito ad arrivare al 26, ed ecco un'altra esclusiva, Bravely Default II. Per il suo debutto su home console la serie promette un'esperienza JRPG classicissima, ma resa stimolante e dinamica da quell'ingegnoso job system che ne rappresenta il marchio di fabbrica. Nel mezzo, il 20, quel Persona 5 Strikers che non è un'esclusiva, ma comunque promette tanto divertimento di stampo musou, continuando nel mentre a sperare che arrivi anche il porting del capolavoro dal quale è tratto.
Il titolo che i possessori di Nintendo Switch attendono di più però (nonché forse quello più invidiato da coloro che la console non ancora la possiedono) è forse Monster Hunter Rise. Monster Hunter World ha avuto l'innegabile pregio di svecchiare alcune delle meccaniche più vetuste della serie, senza dover per forza di cose scendere a compromessi con la sua natura. In qualcosa però, come nella realizzazione delle ambientazioni e nella leggibilità dell'azione, ha invece complicato le cose. Ecco, il nuovo capitolo sembrerebbe, l'abbiamo visto dalla demo, riequilibrare l'esperienza di caccia generale, ritornando a un feeling più tradizionale ma mantenendo tutte quelle migliorìe che ormai sono irrinunciabili.
È facilissimo costruire una dipendenza diretta tra l'effettiva pubblicazione di questi tre titoli nel corso dell'anno e lo stato d'animo prodotto nei giocatori: nessuno, sconfinata tristezza; uno, gioiosa soddisfazione; due, godimento assoluto; tre, orgasmico impazzimento. Quale di questi scenari si verificherà? È veramente difficilissimo dirlo, e se non ci fosse stata (e purtroppo ci sia ancora) di mezzo la pandemia di COVID-19 saremmo molto più ottimisti. Temiamo il primo, perché un nuovo Zelda è sempre qualcosa di enorme e troppo indietro sembrano essere gli altri due, ma vogliamo farci portatori della speranza che almeno uno di loro ce la faccia. Si tratterebbe di una sorpresa, non lo nascondiamo, ma proprio questo renderebbe una eventuale uscita ancora più entusiasmante.
Anche nel peggiore degli scenari, comunque, il 2021 promette bene, perché partirà fortissimo, e questo è un fatto, perché molti giochi usciranno (più o meno sicuramente) nei prossimi mesi, da New Pokémon Snap a Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, da No More Heroes 3 a Shin Megami Tensei V, e perché il coniglio dal cappello Nintendo lo estrae quasi sempre, magari annunciando una nuovo first party a pochissimi mesi dall'uscita. Se poi dovesse arrivare anche uno, o più, dei tre titoli più attesi, ci sarà solo che da festeggiare, giocando, e godendo, tantissimo.
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