La campagna di Electronic Arts contro il mercato dei giochi usati entra nel vivo. L'azienda ha svelato la nuova fase del "progetto 10 dollari". I possessori di copie usate, tramite il programma Online Pass, potranno giocare online solo dopo il pagamento di un obolo di 10 dollari.
Da giugno, a partire da Tiger Woods PGA Tour 11, ai nuovi giochi di sport di EA sarà abbinato un codice valido per un'attivazione che vi permetterà di giocare online su PS3 e Xbox 360. Il PC non è stato citato.
Nel caso acquistiate uno di questi titoli sul mercato dell'usato, avrete la possibilità di provare la modalità online gratuitamente per 7 giorni, poi dovrete acquistare l'Online Pass.
Online Pass
Altre serie EA Sports faranno parte del progetto 10 dollari, tra cui un nuovo Fight Night, NCAA Football, MMA, Madden NFL e NHL. È chiaro che l'iniziativa riguarderà pressoché tutti i titoli dell'editore statunitense.
EA afferma che l'Online Pass permetterà l'accesso a contenuti aggiuntivi, per esempio nel nuovo Tiger Wood PGA TOUR 11 avrete la possibilità di usare una mazza da golf migliore. A nostro giudizio si tratta di uno specchietto per allodole.
"Vogliamo riservare i servizi online di EA Sports a coloro che pagano per accedervi. Se non avete acquistato un gioco nuovo, non state pagando EA e quindi dovrete sborsare dei soldi per giocare online", ha affermato Andrew Wilson, vicepresidente senior World Wide Development di EA Sports.
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Nel piano di EA rientra anche la catena di negozi Gamestop, che venderà schede con i codici di accesso all'online e continuerà a commerciare giochi usati. Un patto che favorisce entrambe le aziende.
La manovra di Electronic Arts è interessante sotto alcuni punti di vista: da una parte emerge la volontà di contenere, se non uccidere, il mercato dei giochi usati. Non è redditizio per l'azienda e secondo l'editore non dovrebbe esistere. In seconda analisi c'è la volontà , da veri avvoltoi, di speculare sul mercato esistente cercando di scucire qualche soldo a chi acquista giochi usati. Questa iniziativa potrebbe contribuire a contrarre un mercato in espansione come quello del gioco multiplayer.
Dal nostro punto di vista si tratta di un'angheria verso il consumatore. Chi acquista giochi usati spesso e volentieri lo fa perché non può permettersi di acquistare tanti titoli a prezzo pieno. Da un lato capiamo la manovra prettamente finanziaria dell'azienda, ma dall'altra ci chiediamo: tutto ciò non allontanerà dal mondo dei videogiochi – e più precisamente dai giochi EA - chi vi si è avvicinato, con sacrificio, grazie al mercato dell'usato?