OnLive, un progetto che fa discutere

Giocare in salsa cloud computing è possibile? L'industria s'interroga sulle probabilità di riuscita di OnLive.

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a cura di Manolo De Agostini

La scorsa settimana abbiamo parlato di OnLive, un servizio statunitense che promette, attraverso la tecnologia del cloud computing, di portare i videogiochi sui vostri monitor e TV senza la necessità di console dedicate, schede grafiche di ultima generazione o, addirittura, di supporti multimediali.

In versione beta dall'estate, questo servizio, se funzionerà nei migliori dei modi, potrebbe portare un terremoto nel settore del gaming. La strada imboccata sembra decisamente interessante, ma è percorribile fin da subito? Secondo Crytek no, almeno stando a uno studio di alcuni anni fa.

"Nel 2005 abbiamo condotto una ricerca su questa tecnologia, ma ci siamo bloccati nel 2007, perché avevamo dei dubbi circa le economie di scala. Tuttavia quello era un periodo in cui la banda era molto costosa", ha affermato Cevat Yerli, CEO della software house a GamesIndustry.biz.

"Pensiamo che per il biennio 2013/2015 lo sviluppo della banda larga e delle connessioni nelle case in tutto il mondo possa rendere questo sistema maggiormente attuabile". Insomma, si tratta principalmente di un problema di connessioni, di banda disponibile, d'infrastruttura.

Crytek non è direttamente coinvolta in OnLive, sebbene gli utenti potranno giocare a Crysis. La software house ha solamente concesso la possibilità di testare il gioco sul sistema.

Parere positivo su OnLive è arrivato anche da Nvidia, nota azienda produttrice di hardware grafico e potenzialmente minacciata da un servizio che, sembra strano ma è vero, potrebbe permettere di giocare ai videogiochi graficamente più entusiasmanti anche con chip grafico integrato.

Tony Tamasi, vicepresidente senior per contenuti e tecnologia di NVIDIA, ha affermato a Edge che l'azienda vede in un servizio di questo genere opportunità dal lato server.

"Pensiamo che questa sia una buona cosa per l'industria. Dare una risoluzione e una qualità d'immagine standard sembra essere un buon beneficio potenziale per il 50 percento circa del mercato che attualmente usa la grafica integrata".

"Le GPU impiegate nei server OnLive dovranno essere di prim'ordine, quindi mi sembra una soluzione aggiuntiva all'odierno mercato PC delle GPU, simile a ciò che i server hanno fatto per le CPU. Inoltre OnLive ha il potenziale per aprire alle GPU di fascia alta quei mercati in cui non erano disponibili in precedenza".

L'annuncio di OnLive ha creato fermento, tanto che allo scoperto è uscito anche Dave Perry, che ha parlato di un omologo servizio su cui sta lavorando, chiamato Gaikai. Ovviamente Perry ha definito vincente la sua soluzione, perchè non sarà obbligatorio scaricare un plug-in per il browser. Infine, chiudiamo con Sony, che attraverso Patrick Seybold si è detta scettica sui costi finali per gli utenti e sull'intera implementazione del progetto.

E voi come la pensate? Credete che OnLive possa diventare in un paio d'anni il nuovo corso dei videogiochi, oppure che le console non moriranno mai? O, addirittura, vedremo nascere alcuni servizi simili che si daranno battaglia a suon di esclusive, ricalcando la situazione attuale del mercato console?