Operazione nostalgia? No, grazie!

Abbiamo recensito per voi il remake di uno dei titoli più amati dello scorso decennio, ecco com'è andata!

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Quando Sony ha annunciato il remake di Shadow of the Colossus migliaia e migliaia di appassionati in tutto il mondo avranno certamente versato qualche lacrimuccia. Il carico di ricordi e di emozioni legate a un titolo come questo è comparabile a pochi ma, al contrario di quanto le malelingue possano pensare, quella di Sony non è la solita "operazione nostalgia". Quello che il colosso nipponico ha voluto fare è stato restaurare, ricostruire un mito.

Come opere quali quadri, statue o anche pellicole di altre epoche vengono restaurate, anche il titolo creato dal maestro Fumito Ueda ha potuto godere del medesimo trattamento. Perché di questo stiamo parlando: di vera e propria arte, in grado di comunicare qualcosa di grande e profondo a un pubblico ampio come quello dei giocatori.

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Nel fare ciò, Sony ha incaricato Bluepoint Games - non proprio l'ultima arrivata - per procedere alla realizzazione di uno dei remake più ambiziosi degli ultimi anni. Ricostruito nei minimi dettagli, il gioco risulta fedele all'originale conservandone appieno lo spirito. Shadow of the Colossus ci mette nei panni del giovane Wander che, accompagnato dal suo fido destriero Agro, si trova a dover abbattere sedici giganti per risvegliare la defunta Mono.

Seppur molto lineare nella trama (a ogni colosso eliminato seguirà lo scontro con il successivo) il gioco non per questo è meno avvincente e anzi, è in grado di tenervi incollati allo schermo per molte, moltissime ore anche soltanto ad ammirare la bellezza dei paesaggi.

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A tal proposito va evidenziato un primo aspetto positivo: il comparto grafico. La veste completamente rinnovata dona e non poco a Shadow of the Colossus che, su una PlayStation 4 Slim, gira a 60 fps con una risoluzione a 1080p mentre su Pro supporta il 4K a 30 fps. La minuziosa cura delle texture e dei particolari anche più piccoli rende il gioco un gioiello anche dal punto di vista visivo, senza snaturare in alcun modo l'opera originale.

Discorso analogo va fatto parlando dei vari aspetti legati all'audio: dalla colonna sonora agli effetti ambientali (persino il cinguettare degli uccelli) è tutto curato alla perfezione, rendendo l'esperienza ancora più immersiva. Gli scontri con i colossi, unico vero elemento di sfida all'interno del titolo, sono uno spettacolo sia a livello visivo che da giocare oltre a risultare addirittura appaganti una volta raggiunto l'obiettivo.

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Lo schema dei controlli mostra qualche variazione rispetto al gioco originale rendendolo, a nostro parere, più adatto agli standard odierni: nulla di sconvolgente insomma, ma realizzato come si deve. Da segnalare anche qualche inquadratura aggiuntiva rispetto alla versione PS2, con la telecamera che è stata messa a punto per seguire l'azione in maniera rapida e puntuale. Da segnalare l'aggiunta, tra le altre cose, di una modalità foto che vi permetterà di immortalare il mondo di gioco e di modificare con filtri e effetti l'immagine catturata, a vostro piacimento.