Originale ma non basta

Stifled è un'avventura horror molto particolare che per essere portata a termine vi chiederà di sospirare, parlare e urlare.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Gattai Games ha sviluppato un titolo davvero sopra le righe e su questo non c'è alcun dubbio. La meccanica di gioco è davvero originale, ma da questa non si riesce a trarre il giusto divertimento e dopo i primi minuti di gioco, generare dei suoni per vedere gli ambienti appare più come un fastidio anziché come un elemento coinvolgente. Abbiamo portato a termine il titolo in circa 4 ore di gioco, non tantissimo, ma si tratta di un tempo più che sufficiente per spiegare la storia dipanata tra indizi, lettere e quant'altro raccoglieremo esplorando gli scenari di gioco.  

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Le scene in chiaro potrebbero godere di un dettaglio maggiore

Il motore grafico è essenziale nelle fasi "in chiaro", gli ambienti e gli oggetti sono riprodotti in modo assai scarno, il che ci ricorda che stiamo giocando a un prodotto indie, che vuol puntare tutto sul minimalismo delle forme quando siamo avvolti dall'oscurità. Avremmo gradito un dettaglio maggiore per un assorbimento più profondo in questa avventura.

Abbiamo apprezzato tantissimo il comparto sonoro davvero coinvolgente, che gioca molto bene le sue carte quando arrivano i classici momenti "jump scare", inoltre il titolo supporta completamente la lingua italiana (anche nel doppiaggio).

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Complessivamente ci troviamo davanti a un prodotto di poco superiore alla media per le idee introdotte e per l'atmosfera disturbante che ci accompagna per tutta la durata del gioco, ma essendo già frutto di un progetto indie a basso costo, ci aspettavamo un netto miglioramento rispetto all'originale... un salto di qualità che purtroppo non c'è stato. 


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