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Overpass | Recensione

Overpass è un gioco di corse off-road che vede buggy e quad attraversare circuiti in ambienti naturali superando ostacoli sia naturali che artificiali.

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a cura di Luca Salerno

I tutorial. Quelle introduzioni rassicuranti e a volte pedanti ma più o meno necessarie per padroneggiare le meccaniche di un gioco. In Overpass il tutorial non è però né rassicurante né necessario. Oltre a mostrare per vie molto generali (forse troppo) le meccaniche del gioco, l'introduzione svolge bene il proprio lavoro nell’esemplificare l’esperienza iniziale con questo titolo di corse off-road, ovvero la frustrazione. Se ci fossimo dovuti attenere alle prime fasi, avremmo dovuto abbandonare Overpass già all'inizio ma abbiamo cercato di capire cosa ha funzionato e cosa meno in questo titolo di Zordix Racing.

Ibrido interessante ma mal realizzato

Overpass, a prima vista, sembra un gioco di corse off-road come tanti altri. Zordix Racing lo descrive sul proprio sito ufficiale come una simulazione ma in realtà di simulativo c’è ben poco. L’approccio che il team ha scelto è infatti quanto di più lontano ci sia dall’aderenza alla realtà, introducendo delle meccaniche più simili a un puzzle game che a un gioco di corse. Muovendosi sui vari tracciati ad ambientazione naturalistica bisogna farsi strada sapendo affrontare la tipologia di terreno, ad esempio le zone fangose, pietrose o miste, e anche gli ostacoli artificiali e naturali che vi ritroverete davanti. Ma cosa c’entra il genere dei puzzle game?

Useremo un riferimento molto lontano, quello del primo capitolo della serie Dark Souls. Il gioco di From Software, ad esclusione dei boss, può essere visto come un procedere per prove ed errori e una volta attraversata una zona e acquisita familiarità con l'ambientazione, questa può essere attraversata praticamente a occhi chiusi come nel classico caso in cui si va da un bonfire al boss.

Queste meccaniche si trovano, con le dovute variazioni, anche in Overpass rendendolo un gioco di corse off-road geneticamente modificato. Una sorta di chimera (nell’accezione mitologica del termine) che è però andata fuori controllo. L’idea è molto interessante ma la realizzazione pratica non riesce a stare al passo del concept per due ordini di motivi. Il primo è quello del game design. Nel mantenere l’identità da gioco di corse, Zordix ha deciso di mantenere la formula della sfida cronometrata e quindi nel comandare i vostri mezzi vi ritroverete non solo a dover imparare come superare i vari tratti del percorso ma anche tenere l’occhio sui tempi con penalità previste nel caso in cui si aggiri un ostacolo o si eseguano in maniera non prevista determinati passaggi.

A rendere più frustrante questa scelta è il fatto che quando iniziate un campionato, le varie gare non potranno essere ripetute ma una volta completate dovrete accontentarvi del vostro posto in classifica. Il punto è che, come in un sistema di evoluzione di personaggi da RPG, piazzandosi nelle prime posizioni di una determinata prova otterrete anche dei pezzi per i vostri mezzi e nuovi oggetti cosmetici per il pilota. Quando però completerete i vari tracciati nel corso del campionato non avrete la possibilità di ripeterli per migliorare i vostri piazzamenti senza avere la possibilità di mettere in pratica le conoscenze acquisite magari durante il vostro primo tentativo. Se a tutto questo si aggiunge il fatto che il gioco contempla anche un sistema di usura dei mezzi (posono essere riparati nel garage rendendoli indisponibili per un po' di tempo o con veri e propri medikit), è facile intuire come dover badare ai tempi, imparare a superare gli ostacoli e nel frattempo stare attenti ai danni, possa diventare non proprio rilassante.

Forse sarebbe stato meglio abbandonare del tutto le meccaniche da gioco di corse e abbracciare completamente la natura sghemba e bizzarra di un puzzle game su quattro ruote . Ad esempio, sarebbe stato meglio mettere da parte l’idea delle sfide contro il tempo e preferire, magari, un sistema basato solo sui punteggi che si sarebbe potuto rivelare non solo più gratificante ma anche coerente con l’approccio richiesto per superare gli ostacoli dei tracciati.

L’altro motivo per cui Overpass è un ibrido scarsamente riuscito è di tipo tecnico. Siamo chiari: aspettarsi una perfetta aderenza alle leggi della fisica sarebbe presuntuoso e pretestuoso allo stesso tempo. Il problema è che la fisica del gioco non ha neanche una sua logica interna dato che in certi casi si va fuori strada davvero per pochissimo, come per un semplice sasso, o si rimane bloccati senza un motivo apparente. La situazione è ancora più evidente con i quad dai quali il pilota può essere facilmente sbalzato via. Inoltre molto facilmente i mezzi possono rimanere bloccati sugli ostacoli o su particolari terreni e in questi casi spesso nessuna manovra potrà aiutarvi a superarli tanto che i programmatori, coscienti di questo, hanno anche inserito un apposito tasto che permette di resettare la posizione e riportarla davanti all'ostacolo. 

Sfida alla natura

Su questa tela c’è ogni tanto qualche pennellata in cui Overpass riesce a convincere. Non accade spesso, ma capita. Ad esempio quando si affrontano determinati tracciati ben bilanciati e non punitivi in cui la fisica mostra delle leggi meno bizzarre del solito. Abbiamo particolarmente apprezzato, inoltre, quei tracciati non basati sui classici tre giri ma sul giro singolo in cui abbiamo percepito la sfida contro la natura come qualcosa di molto tangibile e allo stesso tempo suggestivo. Sicuramente il fatto che non ci sia alcun tipo di competizione con altri piloti ma solo con noi stessi e i nostri tempi, contribuisce all’idea della classica sfida uomo(-macchina) vs la natura. Anche la realizzazione degli ambienti naturali, abbastanza ordinaria nella sua grafica, riesce a farsi apprezzare non tanto per la tecnica ma per l'atmosfera, regalando scorci paesaggistici suggestivi.

Purtroppo queste sfide immerse nella natura non possono contare su una colonna sonora. Certo l’assenza della musica in un gioco di corse sembrerebbe essere un peccato veniale ma come sappiamo sin dai tempi di Ridge Racer e WipeOut, una colonna sonora può rappresentare un valore aggiunto laddove non ci sono pretese di realismo come in Gran Turismo. E come abbiamo visto, in Overpass di realistico c'è ben poco.

Proprio come il titolo di Polyphony Digital anche qui c’è un tentativo di aggiungere un aspetto simulativo nella scelta e nella gestione dei modelli. Con i fondi che si ottengono nelle varie modalità e i relativi posizionamenti nel campionato, è possibile ottenere della valuta virtuale da spendere per comprare vari mezzi di marchi come Suzuki, Yamaha, Arctic e Polaris, di cui personalizzare parti come motore, trasmissione, sospensioni, telaio e livrea. Immancabile anche la personalizzazione di tuta, guanti e casco del pilota. A tutto questo si aggiunge anche un sistema di sponsorizzazione. Oltre ai campionati, Overpass propone, inoltre, come modalità di gioco una gara veloce in cui scegliere anche luogo e tracciato, la creazione di sfide personalizzate e poi ovviamente l’immancabile modalità multigiocatore sia online che schermo condiviso.

In definitiva, Overpass si è rivelato meglio del suo terribile tutorial anche se per essere apprezzato in quei pochi pregi che lo caratterizzano è necessario seguire una curva di apprendimento molto ripida e accettare non pochi compromessi su aspetti tecnici e di game design. Padroneggiare al meglio le meccaniche del gameplay, però, non pagherà mai veramente fino in fondo con gli sforzi che finiranno per scontrarsi inevitabilmente con i tanti limiti di questo gioco di corse.

Voto Recensione di Overpass - PC


5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Ibrido interessante tra corse e puzzle

  • - Scenari naturali suggestivi

  • - I tracciati a giro singolo sono riusciti

Contro

  • - Ibrido frustrante tra corse e puzzle

  • - La fisica manca di una logica interna

  • - Gameplay frequentemente frustrante

Commento

Overpass è un gioco spesso frustrante, a volte interessante e raramente divertente. Questo titolo di corse off-road tenta di dire qualcosa di originale in questo generi di giochi aggiungendo un approccio in stile puzzle game. Le scelte di game design e l'implementazione di una fisica con una scarsa logica interna non riescono, però, a sostenere adeguatamente le ambizioni del concept. Con un po' di ostinazione e di pazienza (che non è così scontato che i giocatori vogliano avere) il titolo di corse di Zordix Racing riesce a essere un po' più convincente ma non abbastanza da permettere di chiudere un occhio sui suoi difetti. In compenso, l'assenza di una competizione diretta con altri concorrenti rende bene l'idea di una sfida nella e contro la natura grazie a una grafica che, pur non stupendo dal punto di vista tecnico, riesce a dare la giusta atmosfera. Sicuramente non ci sentiamo di consigliare l'acquisto a prezzo pieno di questo titolo ma se si può trovare a uno sconto consistente, allora gli appassionati del genere potranno, solo a quel punto, prenderne in considerazione l'acquisto.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Overpass - PC
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