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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Dopo la prima partita vinta dagli azzurri, abbiamo avuto l'onore di intervistare due giocatori del team: Lorenzo "Midna" Nulli -uno dei favoriti per entrare nella prossima stagione dell'Overwatch League- e Marco "HearThBeaT" Soffia, un giovane ragazzo di 17 anni che ha dimostrato di essere un talento puro da preservare per la nostra nazionale.

Lorenzo "Midna" Nulli

IT MINDA C

Ciao Lorenzo, tu sei un po' come una figura leader per la squadra, sappiamo che non è facile gestire una squadra composta da 5 membri più te. Come fate? Come vi gestite?

L'importante è essere uniti, uscire insieme, chiacchierare. Stringere un rapporto è fondamentale per accrescere anche la fiducia collettiva, poiché senza fiducia non possono arrivare risultati importanti. Chiaro che le scrim svolgono un ruolo fondamentale per aiutarci a migliorare e cerchiamo sempre di farne il più possibile.

Immaginiamo che le altre squadre si allenino di più insieme dal vivo anche per via della presenza di gaming house che in italia mancano. Corretto?

Si, esattamente. Altre nazioni come la Francia o la Germania hanno la possibilità di allenarsi in gaming house in periodi più o meno lunghi. Noi, sfortunatamente non abbiamo questa opprtunità, tuttavia le cose stanno lentamente migliorando anche in Italia grazie a società che investono nel settore.

Cosa ci dici della community italiana di Overwatch? Funziona?

La community di Overwatch è una delle più belle, non sono d'accordo quando si dichiara che la community italiana di Overwatch sia una delle più "tossiche", sono state in tante altre community di videogiochi e nessuna mi ha mai dato l'impressione di essere unita più di questa. Inoltre arrivano sempre nuovi giocatori a voler competere e di ciò siamo felici.

Marco "HearThBeaT" Soffia

IT HEARTHBEAT C

Ciao Marco, sei giovane: solo 17 anni. Quando è iniziata questa passione?

Nel luglio del 2016 acquistai il gioco per puro divertimento, ci  giocai assiduamente, ma sempre for fun, senza prenderlo sul serio. Poi a settembre dello stesso anno ho pensato: perché non provare a competere? Mi sono buttato, ma sono sempre rimasto nell'ombra, devo ad Alessio questa enorme possibilità di giocare nella nazionale.

Stare sul palco davanti a tutte quelle persone, cosa ha generato in te? Paura? Ansia? O l'esatto contrario?

La prima cosa che ho pensato appena ho visto l'arena e il pubblico è stato "Wow". I miei compagni mi hanno tranquillizzato e non ho sentito più di tanto la pressione, anzi ritengo sia stato bellissimo vedere il piccolo gruppo di italiani venuto a sgolarsi per tifare per noi.

Essendo un ragazzino giovane, cosa ne pensano i tuoi genitori di questa tua "passione" ?

In realtà devo essere sincero, non mi hanno fermato, anzi mi sostengono in questa mia scelta perché sanno che con questo videogioco riesco a realizzarmi ed essere felice. Chiaro che l'importante è portare sempre buoni voti scolastici a casa, fino a quando la scuola va bene, non ho problemi a continuare a giocare a questi livelli.

Overwatch World CUP

Ringraziamo i ragazzi per la gentilezza e il tempo dedicatoci per questa intervista.


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