Playdate: la console con la manovella è in dirittura d'arrivo

Playdate, la console con la manovella, è oramai prossima ad arrivare nelle case dei giocatori dopo un lungo rinvio.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Dopo il rinvio, ora Panic ha finalmente annunciato la spedizione delle prime unità di Playdate. La console, ispirata ovviamente ai primi hardware portatili a tema videogiochi, sarà dunque a breve nelle mani dei primi giocatori che hanno avuto modo di prenotarla. Chiaramente, essendo Panic una società decisamente più piccola rispetto ad altri produttori, le spedizioni sono sì cominciate ma in maniera molto graduale.

L'annuncio della spedizione di Playdate è arrivato tramite un video pubblicato da Panic nel corso delle ultime ore. Al momento le spedizioni a cui fa riferimento il publisher di Portland riguardano le prenotazioni del primo gruppo di pre-order. Iniziate nella giornata di ieri, le varie unità della console saranno spedite anche nelle prossime settimane. "Stiamo aumentando il volume delle spedizioni ogni giorno per essere sicuri che le console arrivino", si legge in un tweet lanciato da Panic.

Ora, se è vero che le spedizioni di Playdate sono ufficialmente partite, è anche vero che sarà necessario pazientare ancora un po' prima di ricevere la console. Come riportato da Panic, al momento il primo gruppo che ha prenotato l'hardware con la manovella dovrebbe riceverlo entro il prossimo mese. Come ogni progetto di piccole dimensioni, ma che è stato in grado di catturare l'attenzione di tantissimi giocatori, ci vorrà dunque ancora un po' di attesa. Attesa che però sarà ripagata, da tantissimi giochi disponibili gratuitamente fin dal lancio, oltre che i prossimi in dirittura d'arrivo.

Non ci resta dunque che attendere che le prime console arrivino nelle mani delle persone che l'hanno prenotata. Nel corso dei prossimi mesi non è escluso che Panic aumenti ancora di più il volume delle spedizioni, ma è meglio non sperarci troppo. Per ora, però, già il suo arrivo è da considerarsi un successo, vista la natura del progetto in sé e soprattutto tutte le difficoltà produttive che il publisher ha dovuto affrontare nel corso degli ultimi anni, non trovate?