Pokémon Sole e Luna i migliori di sempre, ecco perché

Pokémon Sole e Luna saranno i migliori giochi Pokémon di sempre: proviamo a spiegarvelo con quattro motivi.

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a cura di Lorenzo De Vizzi

Se a vent'anni dalla tua nascita sei ancora vivo e vegeto, ancor di più se lo sei in ottima salute, puoi ritenerti un essere umano molto fortunato. Se è una saga di videogiochi a fare la stessa cosa, possiamo parlare senza problemi di un miracolo.

Pokémon Sole e Luna

È quello che è accaduto con Pokémon, autentico mostro sacro (letteralmente) del mondo videoludico che a due decenni di distanza da quel 1996 indimenticabile, e dall'alto delle sue 280 milioni di copie vendute, fa sentire più forte che mai il suo ruggito. Lo stesso ruggito di Solgaleo, una delle due mascotte dei nuovissimi giochi di prossima uscita: Pokémon Sole e Luna per Nintendo 3DS, data d'uscita ufficiale in Europa il 23 novembre 2016.

In questi ultimi mesi sono stati discussi, sviscerati e svelati lentamente come nessun altro titolo prima nella storia della saga, e a un giorno di distanza possiamo già darci una risposta a una domanda cruciale: sono i migliori giochi Pokémon di sempre? La risposta è sì, senza dubbio alcuno, e ve lo vuole spiegare qualcuno che segue questo franchise inarrestabile fin dal suo arrivo in Italia, anno di grazia 1999.

Partiamo dall'elemento più visibile di tutti: l'ambientazione. Pokémon Sole e Luna si svolgono nella regione di Alola, territorio mai incontrato prima, ispirato all'arcipelago delle Hawaii. E come sempre accade in Pokémon, l'ispirazione diventa spunto per creare un mondo traboccante di meraviglie: vulcani, deserti, oceani, vette innevate, cascate e molto altro.

Alola riesce a racchiudere in sé tutto questo sfruttando un'espediente inedito per un titolo principale (escluso il ben più modesto Settipelago di Rosso Fuoco e Verde Foglia), quello appunto dell'arcipelago. Strutturata in più isole la regione riesce a distribuire una varietà incredibile di microclimi permettendo loro di coesistere in maniera più naturale che mai. Per capire meglio ciò che intendo vi propongo un confronto tra Alola e due regioni molto note: Kanto, setting degli storici Rosso e Blu da cui tutto ha avuto inizio, e Hoenn, territorio molto simile ad Alola e rivisitata di recente in Rubino Omega e Zaffiro Alpha, gli ultimissimi titoli principali della serie.

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Come possiamo notare Kanto, pur racchiudendo ricordi indimenticabili per molti di noi, risulta una regione tutto sommato piatta, senza grandi variazioni nella sua geografia; complice è sicuramente il fatto che Game Freak (la software house che si è sempre occupata della programmazione dei titoli principali Pokémon) stava svolgendo qui il suo primo lavoro.

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La tropicale Hoenn, di contro, appare molto più variegata presentando parecchi punti in comune con Alola. Il problema, però, è che alcuni di questi biomi (come il deserto) risultano quasi "incastrati", inseriti a forza senza una naturale continuità col territorio circostante.

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Tutto questo cambia nell'arcipelago di Pokémon Sole e Luna: grazie alla presenza di quattro isole potremo affrontare deserti, vulcani, vette altissime e molto altro in un ambiente che li separa e contestualizza in maniera più appropriata che mai. Avremmo mai potuto imbatterci in un ghiacciaio a Hoenn? Decisamente no, ma Alola, così come le Hawaii nella realtà, può permetterselo, rendendo l'esperienza di gioco variegata e mozzafiato. E sempre le Hawaii riescono ad affiancare moderne città americane a borghi che conservano l'identità asiatica dei suoi abitanti originali: Alola, fedelmente, fa lo stesso, con un mix inedito e superefficace.

Il secondo punto cruciale che ci aiuta a capire come Pokémon Sole e Luna siano una nuova vetta per la saga è la storia. Per la prima volta, infatti, i nemici non sono solo umani: oltre al Team Skull, capitanato dal beffardo Guzman, delle misteriose Ultracreature provenienti da un'altra dimensione sono pronte a gettare scompiglio nel tranquillo arcipelago di Alola. Non solo: la Fondazione Æther, all'apparenza una sorta di WWF in salsa Pokémon, potrebbe nascondere segreti molto scomodi, come in moltissimi hanno teorizzato su internet. Dopo quasi vent'anni in cui la formula ci poneva sempre e comunque di fronte a un team malvagio, Pokémon Sole e Luna cercano così di cambiare le carte in tavola, promettendo colpi di scena e risvolti degni di un cerebrale caposaldo dell'animazione giapponese come Neon Genesis Evangelion.

Brock Misty

Si parlava di cambiare le carte in tavola, e dalle parti di Alola non sono ancora soddisfatti: vi ricordate Misty e Brock, storici personaggi dell'anime? Il loro lavoro era quello di capipalestra, i quali per i vent'anni successivi hanno continuato ad essere un punto di riferimento per chiunque volesse diventare il migliore come nessuno mai.

Arriviamo così al terzo punto: Pokémon Sole e Luna riscrivono la storia introducendo i Capitani, i nuovi "capipalestra" che anziché proporvi una pura e semplice sfida di Pokémon vi metteranno di fronte a prove in grado di condurvi nel cuore della regione per svelare i suoi segreti. Un colpo di scena impeccabile che, oltre a rinfrescare una formula affrontata a sufficienza dopo due decenni, permette di apprezzare ancora più a fondo un territorio splendido e curato nei minimi dettagli. Qualcosa che Pokémon non aveva mai proposto prima e che ha messo ben in chiaro di voler fare maledettamente bene.

exeggutor

Come ultima prova che Pokémon Sole e Luna sono il pinnacolo della serie una novità tra le più chiacchierate: le Forme di Alola, le quali oltre ad offrirci ottimi spunti per meme (come Exeggutor), sono riuscite a dare un nuovo volto a mostriciattoli amatissimi della prima generazione.

Se infatti nel corso della saga alcune novità hanno fatto discutere i fan più esigenti, come le evoluzioni di vecchi Pokémon introdotte in Diamante e Perla, Game Freak ha trovato con le Forme di Alola la chiave di volta: non solo i volti storici risultano intoccati, ma nella nuova cornice di Alola si trasformano per adattarsi a un ambiente inedito. Il darwinismo in atto, in poche parole, è un autentico colpo di genio per un franchise che ha da sempre puntato tantissimo sul concetto di evoluzione e sullo stupore che può suscitare nel suo pubblico.

In conclusione Pokémon Sole e Luna hanno le carte in regola per guadagnarsi il titolo di giochi migliori di una delle saghe più amate e di successo nella storia dell'intrattenimento. Il verdetto ufficiale ve lo daremo domani con la nostra recensione, ma nel frattempo i dubbi scarseggiano.