Portieri, rigori e interventi assassini

Pro Evolution Soccer 2014 è il nuovo gioco calcistico di Konami. Il titolo migliora i difetti dei titoli precedenti grazie al nuovo motore grafico, ma la strada verso la gloria è lunga e tortuosa.

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a cura di Manolo De Agostini

Portieri, rigori e interventi assassini

Che dire dei portieri? Si vede che Konami ha prestato maggiore attenzione, soprattutto sui tiri da fuori: segnare è più complicato, anche con gente come CR7. Certo, non abbiamo ancora un comportamento realistico allo stato puro, cioè non vedrete un portiere perdere tempo con la squadra in vantaggio o giocare bene di piede, ma è senz'altro qualcosa, un passo avanti.

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Finalmente i calci di rigore hanno una sorta di senso, cioè c'è maggiore precisione nei controlli e si riesce a indirizzare – grossomodo – il pallone devo si vuole. Tirare rigori in PES 2013 era una lotteria, tiravi e… come andava, andava. Adesso le cose sono cambiate, finalmente. Torniamo poi a due delle questioni trattate nell'anteprima, ovvero i cartellini e la "fisicità" del gioco.

Sono due elementi che Konami ha rivisto per la versione finale del gioco, e a mio parere in meglio. Nella demo anche i contrasti più stupidi portavano a un cartellino, spesso giallo ma qualche volta anche rosso. Nella versione finale funziona tutto a dovere sotto questo punto di vista, ma occhio sempre alle entrate scomposte in scivolata: o siete sicuri di prendere palla, o evitate.

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Per quanto riguarda la fisicità, anche qui la software house nipponica ha rivisto il bilanciamento, abbassando quella che era un po' la soglia di difficoltà. Anche adesso il fisico di un giocatore conta – per esempio un Khedira difficilmente si farà togliere la palla da un nanetto – ma in modo meno marcato. Capisco la decisione di Konami, ha cercato di rendere il gioco godibile a un maggior numero di persone possibile, e non si può biasimarla.