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Postal 4: No Regerts è fermo a 15 anni fa | Recensione

Il ritorno del franchise politicamente scorretto per eccellenza: dopo più di tre anni di sviluppo, com'è Postal 4?

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Ci sono giochi che nascono con un obiettivo ben preciso, concepiti sin dall'inizio come vere e proprie opere d'arte capaci di comunicare e trasmettere messaggi di un certo tipo. Prodotti di intrattenimento in grado di andare oltre, lasciando un segno indelebile nel cuore dei fortunati giocatori: questo accade anche in altri media come cinema, musica o arte in generale, ma nel videogioco risulta forse più evidente grazie a un fattore così importante quale l'interattività.

Ci sono titoli del genere e titoli che... Invece no. Postal 4: No Regerts (nessun refuso, è proprio il titolo del gioco) nasce senza pretese e, se vogliamo, senza obiettivi veri e propri. Archiviata quella terribile esperienza che risponde al nome di Postal 3, il nuovo capitolo della saga targata Running with Scissors arriva dopo uno sviluppo triennale pronto per rilanciarsi con quel tono dissacrante che tutti noi ben conosciamo. Come sarà andata? Non troppo bene, vediamo insieme il perché.

Il ritorno del Postal Dude.

Avevamo lasciato il nostro Postal Dude alle prese con un lavoro in un night club in un'avventura che, a conti fatti, non aveva un granché da raccontare... Ed è giusto così. Un prodotto scadente finito ben presto nel dimenticatoio, e con questo Postal 4 l'imperativo era perlomeno di alzare un minimo l'asticella. La trama è anche qui estremamente semplice: mentre è intento a espletare le varie funzioni corporee, al nostro protagonista viene rubato il camper che da anni gli faceva da fissa dimora nella cittadina di Paradise. Si trova dunque a ricominciare da zero, stavolta nel ridente paesino di Edensin, imbarcandosi nei lavori più assurdi. Dal secondino nel carcere della città all'accalappiacani, Postal Dude vivrà cinque giornate all'insegna delle situazioni più assurde e particolari che si possano immaginare.

La struttura è e rimane dunque quella dei predecessori, con un'avventura strutturata dal lunedì al venerdì: ogni giorno partirà con piccole mansioni di lavoro che, esplorando la mappa, si trasformeranno in tante missioni (anche secondarie) che andranno poco alla volta ad ampliare la storia. Il tutto scorrerà tra incontri strani e un umorismo che, indipendentemente dal periodo in cui viviamo, risulta scaduto e volgare senza appello. Non ci si aspettava chiaramente una feroce e studiata critica alla società, ma quantomeno di qualcosa con un suo senso e una sua identità: Postal 4, purtroppo, non è nulla di tutto ciò.

Ci troviamo infatti di fronte a un titolo becero e grezzo nel senso peggiore del termine, dove ogni particolare contribuisce a rendere il prodotto finale un'opera dal livello incredibilmente basso. Certe volte il troppo è insomma troppo, e questo è uno di quei casi.

Lato gameplay Postal 4 risulta acerbo sotto molti punti di vista, con un'impostazione da free roaming interessante ma limitata da una mappa dalle dimensioni fin troppo contenute: vi basteranno poche ore di gioco per esplorarla nella sua interezza, al netto di qualche piccola e irriverente sorpresa sparsa qua e là nell'area di gioco. Poca stabilità anche a livello tecnico, con qualche calo di frame rate di troppo a rendere l'esperienza di gioco poco fluida soprattutto nel momento in cui la schermata si riempie di troppi oggetti o personaggi.

I controlli appaiono poi calibrati male, rendendo alcune operazioni di base talvolta eccessivamente complesse da compiere: c'è dunque qualche cosa di salvabile in questo nuovo Postal? Forse il fatto che il giocatore si trova realmente a poter fare di tutto, interagendo con persone, animali (soprattutto gatti, chi conosce la serie capirà) e luoghi in maniera libera e indipendente. Ogni quest sarà per esempio risolvibile in più modi, dando perlomeno un minimo di dinamismo a un titolo altrimenti piatto e di bassa qualità sotto ogni altro aspetto. Insomma: male ma non malissimo, giusto appena appena sopra però.

Postal 4, era davvero necessario?

Una domanda che in molti si sono posti: dare nuova linfa vitale alla serie dopo il flop del terzo capitolo era sì un obiettivo interessante, ma francamente i tempi sono cambiati e Postal è oggi un franchise completamente fuori luogo. Funziona in parte quando vuole citare sé stesso o altre opere, con qualche rimando che in effetti può anche riuscire a strappare un sorriso. Ma si tratta di qualcosa che nasce e muore in pochi minuti, esaurendosi senza lasciare tracce di alcun genere.

Postal 4 non è satira e non riesce a essere divertente, ma condannarlo su tutta la linea non ha senso per un semplice motivo: è un progetto che non ha assolutamente alcuna ambizione, e prende vita proprio per essere intrattenimento del tutto fine a sé stesso. Il problema vero è che per la maggior parte del tempo non riesce neanche in questo intento, e il tutto dà vita a un videogioco che porta a qualcosa che va oltre la frustrazione: giocato per più di una mezz'ora Postal 4 genera soltanto indifferenza, punto e basta.

Un gioco realizzato con Unreal Engine 4 ma che sembra uscito dall'era di PlayStation 3 e Xbox 360, ma senza tutti i bei ricordi di quel periodo. Performance di bassa fattura, bug a destra e a manca (alcuni al limite dell'accettabile) e persino un'intelligenza artificiale datata e ormai obsoleta: a meno che non siate superappassionati, in poche parole, forse vi conviene evitare il gioco senza se e senza ma. Si salva giusto nel momento in cui va a citare un po' di cultura popolare (Breaking Bad, Harry Potter e Game of Thrones per dirne qualcuno) e, qualora il team dovesse rendere il tutto un prodotto più stabile, il giocatore riesce a girovagare per Edensin senza impedimenti di carattere tecnico.

Prossimamente arriverà qualche update teso a mettere una pezza su molte di queste problematiche, ma con tutta probabilità ciò che abbiamo di fronte non sarà sconvolto in maniera sostanziale. Postal 4 è un gioco volutamente imperfetto, ma questa imperfezione a volte è fin troppo anche per un prodotto come questo: a un prezzo di gran lunga inferiore a quello proposto potrebbe comunque, nel migliore dei casi, offrire un paio d'ore di intrattenimento a chi non cerca nulla (ma proprio nulla) di impegnativo.

Voto Recensione di Postal 4 - PC


4

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • A livello citazionistico contiene qualche perla niente male

  • Finisce in fretta, con una durata di appena 6/7 ore

Contro

  • Prestazioni di bassissima fattura

  • Non fa più (così) ridere

  • Bug e IA inconcepibili, soprattutto per quanto Unreal Engine 4 non dovrebbe più creare problemi

Commento

Postal 4 è un gioco con molti problemi sia lato tecnico che da molti, molti altri punti di vista. Un titolo che nasce vecchio anche nel concept, con un umorismo diametralmente opposto a tutto ciò che è politically correct senza però centrare alcun punto. Il troppo è insomma troppo e, unendo al tutto un quantitativo di bug e limitazioni talvolta imbarazzanti, a salvarsi è giusto quel po' di citazionismo capace di strappare una risata ogni tanto.

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Postal 4 - PC