Praetorians HD Remaster, la Gallia va conquistata di nuovo | Recensione

Dal 2003 al 2020: Praetorians arriva su PlayStation 4 dopo la recente remastered su PC a opera di Kalypso Media. Un ritorno a Roma con i limiti del tempo.

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a cura di Mario Petillo

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C'è stato un periodo in cui la civiltà romana era al centro del mondo dei videogiochi: ad aiutarla c'era sicuramente il fascino che i plotoni e le coorti romane portavano nel loro muoversi e incedere al di là del Rubicone, ma anche dovuto all'enorme quantità di letteratura bellica che ci è stata fornita da Tacito a Cesare, in avanti. Dalla saga di Total War, che ha proprio in Rome uno dei capitoli meglio riusciti, fino a Civilization e la stessa serie Caesar, prematuramente interrotta nel 2006 con il quarto capitolo, il canto del cigno definitivo.

Insomma, ritrovarsi ad approcciare Praetorians adesso, con la sua remastered in HD, ci permette di avere quella sensazione nostalgica che ci riporta inevitabilmente indietro nel tempo, alla riscoperta dell'Impero Romano e dei suoi fasti, oltre a recuperare un pezzo di storia del videogioco.

Gallia est omnis divisa in partes tres

Praetorians risale al 2003, anno della prima pubblicazione da parte di Pyro Studios: la sua particolarità, diversamente da molti RTS che stavano lentamente affacciandosi sul mercato, stava nel fatto di volersi concentrare esclusivamente sulla gestione delle unità e sul combattimento, senza doversi impelagare in lunghe e farraginose, spesso, meccaniche di recupero risorse, denaro o anche di questioni politiche, divenute oramai il fiore all'occhiello di tante produzioni. Vedasi, ad esempio, anche i più recenti Total War.

L'RTS che ci propone Praetorians, anche nella sua remastered in HD per PlayStation 4, è focalizzata interamente sul combattimento, sulla conquista di terreni sopraelevati per colpire con le frecce e di ponti per guadare dei fiumi, tutto con l'unico obiettivo finale, quello che aveva accompagnato la prima grande campagna di Caio Giulio Cesare: conquistare la Gallia.

Il meccanismo molto tradizionale proposto da Praetorians ci accompagna in quella che è una prassi attuale degli RTS, ossia la volontà di inserire a mo' di tutorial la campagna in single player, per avere una panoramica di tutto ciò che accade e allo stesso tempo guidarvi nelle prime missioni, molto basilari, in grado di introdurvi a eventuali meccaniche innovative. Tra gli aspetti più interessanti da tenere in considerazione c'è sicuramente l'assenza della pausa tattica, il che vi condurrà in un mondo perennemente attivo, con le truppe che attenderanno fino a un nuovo ordine.

Così come il tutorial vi mostrerà e così come vi ritroverete a giocare nelle ore successive, tra fanteria, spesso lanciata all'assalto per sbaragliare la concorrenza o anche mandata al macello per distruggere qualsiasi cosa capiti a tiro, lancieri, arcieri e soldati a cavallo, il vostro esercito sarà composto dalle più classiche e prevedibili truppe.

Letteris C. Cesaris consulibus redditis

L'obiettivo, come vi abbiamo già fatto ben intendere, sarà quello di ricondurre le truppe di Cesare verso la Gallia: tutto ciò che era stato raccontato in quel compendio bellico qual è il De Bello Gallico, il commentario scritto dallo stesso Cesare al quale fa seguito il De Bello Civile, riguardante la disastrosa fine del triumvirato creato con Pompeo e Crasso, e l'inevitabile guerra civile mossa nei confronti delle truppe di Pompeo dopo aver attraversato il Rubicone con l'esercito armato.

Le quattro missioni del tutorial vi condurranno anche a un accenno di storia, presentando le vicende da giocare con un piglio storiografico. Sono degli accenni, nulla di più: un palliativo che vi permetterà di avere una cornice all'interno della quale calarvi, come mero pretesto e senza voler mettere in piedi una narrazione che sia degna di tale nome.

Ovviamente Praetorians soffre di quell'aspetto che porta tutti gli RTS a essere accusati di scarsa profondità su console: con un controller in mano gestire tutte le feature e le meccaniche delle nostre truppe diventerà a dir poco dissacrante. Se con il cursore del mouse ci saremmo ritrovati a trascinare il puntatore per selezionare le truppe su un determinato appezzamento di terra, qui bisognerà adattarsi alla X premuta in combinazione con la levetta analogica sinistra.

Se nelle prime fasi avremo tutto il tempo possibile per gestire i comandi, andando avanti e intensificando il ritmo dell'azione diventerà confusionario selezionare qualsiasi tipo di truppa. Inoltre le numerose indicazioni presenti nel menù, collocato nella parte inferiore dello schermo, finiranno per essere spesso evitate a fronte della necessità di velocizzare l'azione. D'altronde lo stile è molto retrò, figlio del suo tempo, e ci consegnano delle interfacce che risultano poco chiare e non sempre immediate.

I limiti di un RTS su console

È facile intuire, quindi, che Praetorians presta il fianco a chi sperava di potersi lanciare in un'esperienza più complessa e con una difficoltà maggiore. Per il resto l'esperienza è rimasta quella che già avevamo avuto occasione e modo di provare quasi vent'anni fa, oramai, con tutti i limiti del caso. Tra questi non si può non notare l'impossibilità di ruotare la telecamera e quindi l'obbligo di seguire un determinato tratto di movimento che ci conduce ad analizzare quello che è il territorio circostante e a limitare anche il posizionamento delle nostre truppe sul campo.

Praetorians porta con sé diversi limiti legati a un titolo che appartiene oramai a tre generazioni fa, se non addirittura quattro: tra queste anche la scarsa interazione con l'ambiente, accennata soltanto dalla possibilità di alcune truppe di andare a nascondersi tra gli alberi, anche se dal punto di vista tecnico la resa non sarà perfetta e anche il gameplay non ne gioverà tantissimo. Le ambientazioni non vanno a generare nessun tipo di aggiunta o di limitazione alla battaglia, quindi gli unici aspetti di cui tener conto saranno quelli già citati, insieme agli alberi anche i fiumi da guadare e nient'altro.

Piacevole, invece, recuperare una meccanica come quella del falco esploratore, in grado di essere mandato in avanscoperta per avere un quadro più chiaro di ciò che ci troveremo dinanzi agli occhi di lì a poco e preparare la nostra strategia nel migliore dei modi. Un riferimento che negli anni è stato sicuramente ripreso e potenziato in molti altri titoli di nostra conoscenza (Assassin's Creed, ad esempio).

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