Protezioni DRM e videogiochi, Valve non ci sta

Gabe Newell, boss di Valve Software, critica l'uso di DRM troppo sofisticati nei videogiochi. Prima di tutto va tutelato il cliente.

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a cura di Manolo De Agostini

Valve Software non crede che i sistemi di protezione dei videogiochi attuali siano la strada migliore per difendersi dalla pirateria. Gabe Newell, boss dell'azienda, ha delineato la sua visione in occasione dalla GDC 2010, affermando che i DRM danneggiano il valore dei giochi.

"Una cosa che sentirete molto da noi è l'entertainment come servizio. È un atteggiamento che ci fa dire 'che cosa ho fatto per i nostri clienti oggi?'. È una filosofia che pervade tutte le decisioni che prendiamo e permette di evitare alcune cose, come problemi con i DRM che riducono il valore dei videogiochi".

Valve non ha i DRM in testa

Un pensiero chiaro e una bacchettata a chi delle protezioni sta facendo la sua bandiera: parliamo di Ubisoft, ma anche di Electronic Arts, per esempio. D'altronde a rimetterci, seppure per poco, sono stati i clienti paganti e non i pirati (Protezioni Ubisoft, ecco puntuale il crash server, Crash server Ubisoft, bombardamento hacker).

Con questo non intendiamo schierarci nella fazione dei pirati o in quella dei sostenitori delle protezioni. Crediamo che sia giusto che un'azienda difenda il proprio lavoro, ma sia altrettanto corretto che chi paga per usufruire del prodotto non debba incappare in alcun tipo di problema, altrimenti le buone intenzioni sortiscono l'effetto contrario.