PS3 e firmware modificati: da console a mattone

L'hack di PS3 ha dato vita al movimento dei firmware modificati. Tuttavia non tutti funzionano e alcuni utenti si ritrovano console inutilizzabili. La realtà è una: è ancora troppo presto per fare esperimenti.

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a cura di Manolo De Agostini

I firmware personalizzati possono uccidere le Playstation 3. È quello che è successo ad alcuni "smanettoni" che, grazie alla recente scoperta della falla di sicurezza della console Sony, hanno iniziato a provare i firmware modificati che sono apparsi in Rete.

Il caso più emblematico è quello del firmware 3.55 personalizzato da Waninkoko, che ha messo ko diverse PS3 da 60 GB - parliamo quindi del vecchio modello. I possessori, nel gergo, hanno la console danneggiata (brick) e quindi inutilizzabile in attesa di strumenti che possano porvi rimedio.

La notizia dell'hack di PS3 si sta estendendo a fasce di utenti che, probabilmente, dovrebbero rimanere alla larga dai firmware modificati fino a quando la procedura non sarà resa a prova di bomba e alla portata di tutti. Non ci s'improvvisa hacker e i rischi sono dietro l'angolo per tutti.

La situazione è inoltre in continua evoluzione. Sony sta pensando a misure anti-hack il cui esito è tutto da verificare e il lavoro sui firmware modificati è appena iniziato e non maturo. Prima di buttarsi a occhi chiusi su un terreno impervio come la modifica della console, bisogna anche ricordarsi che si tratta di un argomento controverso.

Il jailbreak di iPhone, da tutti accostato alla vicenda PS3 in quanto si parla di modifiche software, è considerato legale negli Stati Uniti. Apple sta cercando di combatterlo con tutti i propri mezzi e Sony è pronta a seguire la stessa strada. A ogni modo da questa notizia emerge un chiaro monito: bisogna procedere con cautela.