PS5 e Xbox Series X già surclassate, ma ancora il punto di riferimento

Le schede grafiche RTX 3000 di Nvidia hanno già surclassato PS5 e Xbox Series X, ma quanto è importante tutto questo nel mercato attuale?

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

L'annuncio delle nuove schede grafiche serie 3000 di Nvidia ha decisamente smosso gli animi di pubblico e critica. In attesa di verificare i dati forniti dall'azienda americana, arriva la conferma che era ormai il segreto di Pulcinella: le nuove GPU surclassano le potenzialità grafiche di Xbox Series X e PS5, e neanche di poco, riuscendo a presentarsi sul mercato ad un prezzo estremamente vantaggioso.

Al di là del prezzo, che ha fatto discutere un po' tutti nelle scorse ore, il resto rimane scontato. Sapevamo che le nuove GPU di Nvidia avrebbero superato le precedenti RTX series 2000 (e ci mancherebbe altro) così come eravamo consci del fatto che le stesse RTX 2080 Super ed RTX 2080 Ti, già disponibili da diverso tempo, fossero superiori alle console di nuova generazione.

Qual è allora il punto di questo articolo? Di cosa vogliamo parlare nel dettaglio? Beh, è abbastanza semplice in realtà: vogliamo discutere del reale utilizzo, e relativo sfruttamento, della RTX 3080 e, soprattutto, della mastodontica RTX 3090. Due schede che sulla carta sembrano mostruosamente incredibili ma che dovranno fare i conti con PS5 e Xbox Series X che, nonostante siano tecnicamente notevoli, non raggiungono assolutamente i livelli prestazionali delle nuove schede grafiche di Nvidia. Parliamo quindi di un collo di bottiglia importante, imposto da un settore da sempre in contraltare a quello PC e che, grazie alla sua immediatezza e a un prezzo maggiormente accessibile, difficilmente renderà le nuove GPU sfruttabili al 100% nell'immediato. Un dato di fatto che farà sicuramente storcere il naso ai giocatori PC, che già in passato hanno più volte espresso il loro disappunto sul freno dettato dalle console.

Il punto è che non si vedeva davvero da tanto un salto generazione così importante, ciò significa che per vedere qualcosa di veramente adatto alle nuove schede serviranno necessariamente le eredi di Xbox Series X e PS5, roba da fantascienza considerando che si parla di un lasso di tempo di, minimo, cinque anni e, soprattutto, che non è neanche detto riescano a garantire tali prestazioni. Chi acquista oggi una RTX 3080, quindi, potrebbe realmente fare un investimento in grado di poter giocare per i prossimi 6-7 anni a massime prestazioni in 4K. Un dato che potrebbe confermare un rallentamento nell'evoluzione tecnica dei videogiochi, che con un hardware PC moderno sarebbe potuto crescere in maniera estremamente più veloce.

Ci ritroviamo quindi con un progresso tecnologico estremamente sbilanciato, dove da una parte abbiamo PS5 e Xbox Series X, che sembrano davvero ottime, ma dall'altra abbiamo delle schede grafiche davvero incredibili che sono, tra l'altro, proposte ad un prezzo allettante. Un problema che negli anni precedenti è stato presente, ma non in queste condizioni e non con una forbice di differenza così ampia.

Se per ora questa situazione può essere facilmente risolta con un bell'investimento lato PC, viene comunque naturale chiedersi: cosa succederà quando Nvidia fra due anni annuncerà le prossime schede e giocheremo ancora con PS5 e Xbox Series X? Insomma, il distacco hardware sta diventando davvero incolmabile, tanto da farci chiedere quanto le console potranno realmente sopravvivere, soprattutto con un prezzario dell'hardware per PC, destinato a calare nei prossimi anni.

Sony e Microsoft hanno già capito quanto il mercato PC sia fondamentale, tanto che la prima sta cominciando a portare una serie di esclusive su Steam, mentre la seconda si è già spostata all'interno di un ecosistema dove Xbox Series X è solamente una parte dell'ampio ecosistema ideato da Phil Spencer e dove ha già mostrato le prime potenzialità di un titolo costruito attorno alla piattaforma PC: Microsoft Flight Simulator.

Qual è, quindi, il futuro delle console? Il vero pregio di queste macchine è che vengono vendute già pronte all'uso e possono essere collegate in maniera intuitiva e con un approccio rapido al gaming, un modello che si sta palesando in maniera sempre più imponente anche su PC, grazie a modalità come Big Picture di Steam. Forse siamo davvero arrivati alla possibilità di far rinascere le "Steam Machine", poterle proporre come delle "console" e di conseguenza cominciare ad entrare nel mercato con prezzi competitivi e in grado di rivaleggiare con le console da gioco, le quali, però, perderebbero la loro natura "chiusa". Da questo punto di vista Microsoft si sta già muovendo, garantendo macchine con prestazioni diversificate - Xbox Series X e Xbox Series S (non ufficiale ma ormai data per scontata) - ma ancora troppo distanti dall'idea di "PC da salotto".

La seconda idea potrebbe invece orientarsi sulla possibilità di vendere una piattaforma streaming, capace di poter giocare in streaming alla maggior parte dei giochi, lasciando al PC la piena responsabilità sull'evoluzione tecnologica, che alla fine è anche un po' l'idea nel futuro di Stadia.

La terza opzione, che sembrerebbe la più ovvia ma allo stesso tempo anche la più preoccupante, è che la situazione non si vada a destabilizzare in maniera esponenziale proprio in virtù della natura chiusa delle console, del rapporto fra il costo di una produzione tripla A e la diffusione di tali software in un mercato più "comodo" e, soprattutto, dell'assenza di complicazioni che possono derivare da un'ottimizzazione per setup esageratamente diversificati.

Se è pur vero che oramai un PC da gaming risulta un investimento in grado di persistere negli anni, il concetto di ammortizzare la spesa del software tramite sconti, promozioni e siti "grigi" annienta ogni ambizione economica di un team di sviluppo. Il panorama console offre ancora un bombardamento mediatico troppo ampio per riuscire a essere spazzato via dalla mera potenza computazionale di una macchina. Una semplice dimostrazione la possiamo trovare proprio dall'attuale divario tecnico delle console presenti sul mercato. Per quanto sulla carta Xbox One X si presenti come una macchina molto più performante di PlayStation 4 PRO, le esclusive e la potenza del brand di SONY giocano un ruolo culturale fondamentale che, senza un fallimento comunicativo epocale, sarà davvero complesso da eradicare dalla mente dei consumatori.

La summa di questi fattori, quindi, va a creare una stagnazione del mercato che vede gli sviluppatori realizzare prodotti per le piattaforme che gli garantiscano il maggior numero di vendite, andando a ignorare l'attuale tecnologia disponibile in favore di un guadagno sicuro, specialmente a fronte degli attuali costi necessari per la realizzazione di titoli Tripla A.

In conclusione, quindi, Nvidia ha realmente surclassato PS5 e Xbox Series X prima ancora che queste siano disponibili sul mercato, e con uno stacco prestazionale mai visto negli anni passati ma, almeno per il momento, il rischio reale è di trovarsi ad acquistare, specialmente nel caso della RTX 3090, un prodotto che non verrà sfruttato appieno dallo stesso mercato videoludico ma che, per lo meno, garantirà un investimento tale da poter far girare i giochi a massime prestazioni per almeno 6-7 anni, almeno fino all'avvento mass market dell'8K.

Le due console nascono sicuramente più bilanciate, ma troppo indietro rispetto ad una evoluzione hardware che non accenna ad arrestarsi e che vedrà l'arrivo nei prossimi mesi dei nuovi processori Intel e AMD, oltre alle schede grafiche RDNA 2 di quest'ultima. Tutto questa situazione arreca, in maniera indiretta, un danno per l'evoluzione dello stesso media videoludico.

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