Recensione Aperion Cyberstorm, lo shmup da aperitivo

La recensione di Aperion Cyberstorm, lo sparatutto votato al multigiocatore di aPriori Digital, disponibile per PC, Switch e Wii U.

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a cura di Jacopo Retrosi

Aperion Cyberstorm

 

Aperion Cyberstorm è uno shoot'em up per i fan del genere che non rinunciano a una sana partita con gli amici. Non sarà indicato per trascorrere interi pomeriggi, ma si può tirare fuori dal cassetto in qualunque occasione.

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CONTRO: Anche se non renderebbe allo stesso modo, una componente online non guasterebbe; Perde rapidamente colpi (ma recupera in fretta per fortuna).

VERDETTO: Come pacchetto a sé stante Aperion Cyberstorm lascia un po' a desiderare, nonostante la bontà e la varietà di opzioni imbastite da aPriori Digital, in compenso si rivela un ottimo accompagnamento tra uno schiamazzo e l'altro o quando non si ha idea di come riempire quei 5-10 minuti di vuoto. Facile da approcciare, altrettanto da mettere via, ma non ci si annoia mai davvero di blastare navicelle spaziali, vuoi che alla guida ci siano altri giocatori oppure l'IA. La prossima volta però vogliamo qualcosina anche per l'online.

Un po' Geometry Wars Galaxy, un po' TowerFall Ascension, Aperion Cyberstorm è uno sparatutto twin-stick dai ragazzi di aPriori Digital. In uscita in questi giorni su PC, Nintendo Switch e il buon vecchio Wii U, il titolo offre un'esperienza sparacchina di stampo arcade fortemente incentrata sulla componente multigiocatore. Fino a 5 giocatori possono riempirsi di plasma in dozzine di modalità di gioco, per riunioni in salotto (e non solo, grazie alla portatilità di Switch) all'insegna del caos e dell'odio reciproco.

Se siete dei lupi solitari difficilmente Aperion Cyberstorm ha le carte in regola per intrattenervi a lungo, ma se alternate giornate passate in compagnia di uno o più amici ad altre in completa solitudine, sappiate che il piccolo indie vanta una discreta campagna della durata di 4-5 ore con tanto di trama, un sistema di level up, collezionabili e un'elevata rigiocabilità garantita dalla caccia ai punteggi e dai tre livelli di difficoltà (più un quarto che si sblocca dopo i titoli di coda).

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Un'ottima palestra dove affinare le proprie abilità e prendere confidenza con le varie astronavi e le numerose combinazioni di abilità, potenziabili tra l'altro con i crediti accumulati. Il campionario annovera gingilli come il classico rateo di fuoco migliorato, un maggior angolo di fuoco, proiettili che si diramano in ogni direzione o seguono un andamento a spirale, missili, raggi laser, campi di forza, torrette, droni ed altro ancora. 

Si possono equipaggiare un massimo di due abilità per volta e hanno tempi di ricarica considerevoli, tuttavia è possibile raccattarne altre in giro per la mappa o dai relitti dei nemici abbattuti e sperimentare raffiche via via più devastanti. Non solo, raccogliendo i bonus elementali alla deriva i colpi acquisiscono proprietà aggiuntive, come la capacità di incenerire i bersagli, oppure rallentarli con il ghiaccio, danneggiarli nel tempo con l'acido... Con un po' di pratica insomma si può approntare un ventaglio di strategie piuttosto ampio a seconda della dotazione in uso.

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Detto questo, la campagna non è altro che una lunga sequenza di orde da sterminare all'interno di innumerevoli arene, collegate tra loro a formare i settori che compongono le quattro aree di gioco, scandite da occasionali dialoghi (che delineano una trama "di comodo" un tantino stiracchiata) e scontri epocali con i boss di fine livello.

L'azione non manca mai e si procede a passo spedito cambiando costantemente location, tuttavia la scarsa varietà di nemici, la durata eccessiva di alcune ondate e la componente esplorativa monca rende il tutto un tantino ripetitivo. Fortuna che si può condivedere l'esperienza con altri giocatori, inoltre l'impegno è ricompensato con ben 12 arene in cui darsi battaglia nel multiplayer. Ci sarebbe anche la modalità Onslaught, l'immancabile resistenza contro infiniti sciami di nemici, disponibile a sua volta in singolo e non, ma a nostro dire lascia il tempo che trova; il piatto forte di Apertion Cyberstorm si trova altrove.

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Il comparto multigiocatore offre una selezione impressionante di attività per 2-5 giocatori (6 con la CPU), complementate da una mezza infinità di opzioni e varianti sul tema, ognuno per sé oppure a squadre, con o senza IA (affilata ma non sempre convincente, specie quando il terreno gioca un ruolo importante). Abbiamo il classico deathmatch a tempo o a punti, la sopravvivenza con un numero prefissato di vite, una variante del cattura la bandiera, in cui impallinare un bersaglio vagante, il sempreverde  "king of the hill", conquista e difesa di settori, la modalità Titano, dove il giocatore che abbatterà la nave madre lo diventerà a sua volta, diventando un bersaglio ambulante in cambio di maggiore salute e potenza di fuoco...

C'è l'imbarazzo della scelta, oltre a un sacco di impostazioni per personalizzare ulteriormente la sessione, ed è tutto sbloccato sin dal primo avvio (tranne le già menzionato 12 arene); nessun vincolo pertanto a limitare l'esperienza.

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Certo non aspettatevi dei match "puliti": con 6 astronavi in campo il casino è indescrivibile, si riesce a malapena a distinguere il proprio velivolo in mezzo ai fiumi di proiettili, figuriamoci puntare un bersaglio e mantenere il contatto per più di 5 secondi. Il risultato? Capita spesso, un po' troppo spesso, di eliminare avversari e di saltare in aria (alle volte contemporaneamente) senza neanche rendersene conto. Le arene di modeste dimensioni e la palette cromatica psichedelica non fanno altro che accentuare lo stordimento visivo, scoraggiando chi magari non gradisce esiti delle partite così "randomici" o perde facilmente la bussola. Già in quattro la situazione è più abbordabile.

Se siete però abituati ai canoni infami del genere, non potrete non apprezzare il chiassoso approccio adottato da aPriori Digital, che riesce a replicare con discreto successo la filosofia dei bullet hell in un ambiente squisitamente competitivo (in senso lato), accessibile anche ai neofiti del genere. I controlli (su Switch se non altro, piattaforma usata per la prova) sono intuitivi e reattivi al punto giusto e l'interfaccia (scudi, salute e abilità attive, non c'è molto altro) sempre a portata di sguardo, pure nel clangore della mischia.

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La veste grafica è caratterizzata da colori acidi al neon e forti contrasti, che dona al titolo quel look da fantascienza anni '80 a cui è dura resistere e crea una certa atmosfera durante i silenzi della campagna. In combattimento, la quiete viene invece soppiantata da una colonna sonora elettronica orecchiabile e mai invasiva, azzeccatissima e che accompagna alla perfezione i pixellosi effetti sonori. In compenso non ci sarebbe dispiaciuta una maggior varietà di fondali, o al limite l'aggiunta di qualche dettaglio (il nero alla lunga stanca). Impeccabili le performance, sia in modalità fissa che portatile.

In definitiva, uno sparatutto senza troppe pretese per giocatori che amano sfidare i propri amici in match spensierati e senza regole, nonché un ottimo passatempo nei momenti di pausa. Piacevole da soli, galvanizzante in compagnia, Aperion Cyberstorm è un prodotto ottimo per sessioni brevi e poco impegnate, ma che tende a mostrare il fianco con il passare del tempo, quando il fattore "boom" viene assimilato e le esplosioni cominciano ad assomigliarsi un po' tutte. Giocato a piccole dosi però resta uno spasso e i fan del genere che hanno casa frequentemente invasa non avranno problemi a farne buon uso.