Purtroppo Curse of the Pharaohs, per quanto godibile, presenta un madornale difetto: la narrazione è mal svolta. La struttura open world consente ai giocatori più intraprendenti di giungere in certi luoghi prima di avere le giuste informazioni legate alla storia.
Le missioni principali inoltre possono essere completate liberamente nell'ordine che preferiamo ma, a nostro parere, ciò svilisce l'intera vicenda. È facile perdere il filo degli eventi anche a causa di alcuni momenti troppo sbrigativi.
A rendere meno epico il tutto sono pure i personaggi secondari, semplici comparse utili per attivare una missione che, come al solito, ci spinge perlopiù a esplorare accampamenti nemici per completare l'obiettivo, sia in questo mondo che nell'altro.
A ricordare il tema del sovrannaturale ci pensano i faraoni risorti e le guardie simili ad Anubi. Queste ultime spezzano la monotonia, ma come comportamento sono identiche agli avversari umani, oltre a essere state introdotte quasi a caso.
Alla fine, La Maledizione dei Faraoni è un more of the same. Stesse situazioni e gameplay di Assassin's Creed Origins ma nuove missioni da completare, inedite aree da visitare, equipaggiamento mai visto prima e perfino nuovi potenziamenti per l'attrezzatura e Bayek.
Conclusioni
Se vi piace Assassin's Creed Origins e soprattutto l'esplorazione, allora apprezzerete Curse of the Pharaohs. I 20€ richiesti, il doppio rispetto al DLC Gli Occulti, sono in linea con la longevità e i contenuti offerti.
Le nuove ambientazioni sono interessanti da esplorare, grazie alla maniacale cura di Ubisoft per i dettagli, e il tema del sovrannaturale si inserisce bene in Assassin's Creed Origins. Tuttavia la trama è spiegata in modo rapido e impreciso, lasciando più di un dubbio al giocatore o comunque una certa insoddisfazione una volta raggiunto l'inconsistente finale.
Assassin's Creed Origins è disponibile per PC su Humble Bundle e per PS4 e Xbox One su Amazon.