Recensione Hard Reset Redux

La nostra recensione di Hard Reset Redux, la versione rimasterizzata dello sparatutto in soggettiva fantascientifico dei ragazzi di Flying Wild Hog.

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a cura di Nikolas Lacquaniti

Hard Reset Redux

 

Hard Reset Redux è un FPS creato dai ragazzi di Flying Wild Hog in origine come esclusiva per PC, ma adesso è disponibile su tutte le piattaforme in versione rimasterizzata. Si tratta in tutto e per tutto di un tributo ai giochi old school, sia a livello di gameplay sia di game design.

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CONTRO: La campagna è troppo breve; l'accompagnamento musicale lascia un po' a desiderare; il gioco è tutto in inglese, senza alcun tipo di localizzazione in lingua italiana; la difficoltà elevata potrebbe scoraggiare i giocatori in cerca di un'esperienza più semplice.

VERDETTO: : Hard Reset Redux è un ottimo titolo per gli amanti degli FPS "old school". Nonostante la longevità non sia delle più elevate, il titolo offre una buona componente di rigiocabilità per chi vuole migliorare il proprio punteggio al termine di ogni missione. Hard Reset Redux resta comunque un'avventura frustrante, anche se è in grado di dare diverse soddisfazioni. Un consiglio: non aspettatevi uno sparatutto in stile Call of Duty.

Introduzione

Sebbene questo sia il primo prodotto dei Flying Wild Hog, questi ragazzi non sono certamente dei novellini in ambito videoludico. Si tratta infatti di un team composto da ben 90 persone che hanno già lavorato a progetti come Painkiller e molti altri.

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Dunque è palese che ci ritroviamo davanti a gente che se ne intende di FPS vecchia scuola, perché Hard Reset ha tutti gli elementi di un FPS "duro e crudo" degno degli anni '90 e ritorna con un motore di gioco aggiornato nella versione rimasterizzata col sottotitolo Redux.

Storia

La storia di questo titolo è davvero semplice e serve solamente da contorno per continuare a massacrare robot e umanoidi. Vestiremo i panni del maggiore Fletcher, un mercenario al soldo della CLN, un agenzia governativa che si occupa di difendere la città di Bezoar dall'attacco di un esercito di robot.

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Fletcher si ritrova costretto a indagare in un luogo dove si è verificato un omicidio da parte di un robot, e da qui parte la nostra campagna a suon di piombo e rottami meccanici. Come abbiamo già accennato, la storia fa da contorno e per questa ragione non impatta troppo sul gameplay frenetico, che è il vero punto di forza del titolo.

Evitiamo di scendere troppo nei dettagli della storia lasciandovi la possibilità di godervi l'eccezionale metodo di narrazione tramite le scene d'intermezzo a fumetto. Veramente un ottimo lavoro sotto questo punto di vista.

Gameplay

Come accennato in precedenza Hard Reset Redux è uno sparatutto in stile anni '90 ma risistemato per permettere a tutti di avvicinarsi al genere. Tuttavia, a differenza dei classici di questo genere, il gioco ci offre solamente tre armi. Strano vero? Non fatevi ingannare da questo numero così esiguo, dato che i nostri strumenti di morte possono essere potenziati aggiungendo altre bocche da fuoco oppure aumentando i danni che possono infliggere, grazie al funzionale sistema di upgrade.

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Per fare un esempio pratico, il nostro mitra iniziale può diventare un fucile a pompa e/o un lancia granate. Insomma, il nostro arsenale è povero, ma ricco di modifiche. Anche il fucile a plasma può essere modificato in svariati modi che però non vogliami svelarvi troppo per non rovinarvi la sorpresa.

Per ottenere questi punti da spendere negli aggiornamenti basta cercare nella mappa i pick-up corretti oppure continuare a uccidere nemici. Una volta ottenuta una determinata quantità di esperienza bisogna cercare le stazioni per l'upgrade sparse per la mappa ed effettuare le modifiche desiderate. Sappiate solamente che si possono migliorare non solo le armi, ma anche la nostra vita e armatura, dunque la varietà di oggetti da modificare mette molta carne al fuoco.

L'unica nota negativa dell'arsenale è la spada che è davvero divertente da utilizzare, ma è piuttosto inutile alle difficoltà più elevate in quanto i nemici ci uccideranno in pochissimi colpi.

Per quanto riguarda gli avversari sono tutti robot o umanoidi con innesti robotici, ognuno con i suoi punti di forza e punti debol. In generale l'IA funziona molto bene e non capita quasi mai di rivedere la stessa scena di combattimento. Inizialmente si affrontano solamente dei robot piccolini e molto semplici da eliminare, ma con il progredire della campagna ci saranno degli automi sempre più forti e potenti. Addirittura nel corso della dell'avventura si possono affrontare tre spettacolari boss fight ai livelli di PainKiller.

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Il gameplay è solido e molto divertente anche se alcune parti risulteranno frustranti a causa dei troppi nemici a schermo e dei checkpoint un po' troppo lontani dal punto della nostra morte. Tuttavia questa versione rimasterizzata risulta un po' più semplice grazie  a una banale ma utile aggiunta: la schivata. Rispetto ai goffi movimenti dell'originale ora risulta più semplice evitare gli attacchi dei nemici grazie a questo nuovo scatto, che per fortuna non snatura il gameplay.

Un altro punto a favore di Hard Reset è l'ampia interazione con l'ambiente di gioco. Spesso possiamo infatti sparare a un oggetto elettrico nella mappa per danneggiare tutti i nemici che ci passano vicino. Insomma, una chicca niente male che aumenta l'aspetto strategico e tattico del gioco.

Grafica e Sonoro

Nonostante il basso buget messo a disposizione, l'impatto grafico di Hard Reset Redux non è niente male. Tutti i nemici e le zone sono ben caratterizzate anche se in alcuni punti il gioco inizia a mostrare i suoi anni. Dunque non una promozione a pieni voti, ma sicuramente non siamo di fronte a un prodotto scadente.

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Per quanto riguarda l'aspetto sonoro, la musica durante i combattimenti non riesce a soddisfare appieno, rimanendo sempre in secondo piano e spesso dà più fastidio che altro. Per quanto riguarda invece l'aspetto delle armi, gli effetti sonori sono ben caratterizzati e riescono a convincere.

Verdetto

Hard Reset Redux, nonostante gli anni che porta sulle spalle, riesce ancora a intrattenere grazie all'ottimo gameplay e all'arsenale a disposizione del nostro caro Fletcher. Anche il livello di sfida contribuisce non poco alla rigiocabilità del titolo, che conta una campagna di circa 8 ore.

In generale siamo molto soddisfatti dal lavoro svolto dai ragazzi di Flying Wild Hog, che nonostante le molte limitazioni economiche, sono riusciti a realizzare un prodotto di qualità.

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Vi ricordiamo tuttavia che l'acquisto è consigliato solamente per chi è appassionato di giochi FPS in vecchio stile. In caso contrario potreste rimanere delusi dal prodotto.