Libertà d'azione per l'Agente 47: come ti uccido oggi?

Hitman: Absolution è il nuovo titolo di Square Enix che vi permetterà di vestire i panni dell'Agente 47. Il celebre assassino ha resistito alla prova del tempo?

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a cura di Tom's Hardware

Libertà d'azione per l'Agente 47: come ti uccido oggi?

Hitman: Absolution può contare anche su un'ottima atmosfera, su una realizzazione convincente e una messa in scena degna di un film Hollywoodiano, tre elementi che fanno entrare questo titolo in una dimensione completamente nuova.

Ciascuno dei luoghi incrociati dall'Agente 47 durante il suo cammino è contraddistinto da una vera e propria identità, conferita da numerosi piccoli dettagli che contribuiscono a rendere tutto molto coerente.

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Questa coesione degli ambienti raggiunge il suo apice durante le sequenze all'aperto, che concedono al giocatore una moltitudine di opzioni per completare la missione. Questo fattore è proprio ciò che ci si aspetta da un buon gioco della saga di Hitman: la possibilità di trovare la soluzione preferita per superare una situazione.

Un esempio di questo sistema di gioco arriva da una delle prime missioni, in cui bisogna uccidere il "Re di Chinatown". L'area è vasta, affollata e dalle informazioni in nostro possesso sappiamo che il nostro uomo ha diversi punti deboli.

La prima soluzione è colpirlo sulla sua berlina di lusso. Dopo aver fatto fuori una guardia ed esplorato l'area riuscirete a mettere le mani su un po' di esplosivi. A questo punto sarà sufficiente depositare in modo discreto un po' di esplosivo vicino alla macchina, dare un bel colpo per attivare l'allarme e far detonare la bomba mentre ci avviamo indisturbati dalla porta di servizio.

Si può tuttavia prendere una strada diversa, per esempio avvelenando il sushi del nostro uomo, attirandolo in un vicolo buio travestiti da rivenditori o più semplicemente infilandogli una pallottola in testa in mezzo alla folla.

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Questa libertà d'azione si scontra con il fatto che non tutte le missioni sono uguali e alcuni passaggi spingeranno il giocatore in una direzione forzata, privilegiando le maniere forti alla discrezione. Fortunatamente anche in questi casi si potrà procedere in modo "soft", con un minimo di buona volontà, un po' di buon senso e un'ottima osservazione del campo di battaglia.

Non pensate però che il vostro compito sarà facile perché l'intelligenza artificiale, nonostante alcuni visibili "sbandamenti", farà di tutto per complicarvi la vita. La difficoltà è infatti più elevata rispetto al passato, anche se a volte non mancheranno episodi di conclamata stupidità.

Per esempio, da un ufficiale di polizia informato della presenza di 47 ci si aspetta un livello di attenzione più elevato. Peccato che non si accorgerà del giocatore nemmeno dopo una capriola sotto il suo naso, passando da una copertura all'altra.

Allo stesso tempo la disattenzione dell'IA influenzerà dal lato opposto anche alcune tattiche del giocatore, soprattutto quando si cerca di creare un diversivo dopo aver pianificato attentamente la propria strategia.

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Questa ambivalenza dei nemici, aggiunta a una forte propensione all'essere particolarmente sospettosi nei nostri confronti, complicherà notevolmente la vita dell'Agente 47, al punto tale da modificare la longevità del titolo  stesso.

Chi deciderà di abbandonare la via della discrezione potrà infatti completare l'avventura in una dozzina di ore, mentre chi adotterà un approccio da "killer professionista" riuscirà facilmente a impiegare il doppio del tempo per finire il gioco.