... per un grande ladro

Seven: The Days Long Gone è un RPG isometrico e fantascientifico dalla forte caratterizzazione stealth prodotto dagli ex sviluppatori di The Witcher 3.

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a cura di Matteo Lusso

Nel complesso, le meccaniche di Seven: The Days Long Gone riescono a divertire, a patto di avere molta, moltissima pazienza. Il gioco non è infatti esente da difetti, anche gravi, che ci hanno davvero infastidito.

Partiamo dalle prestazioni. Il motore di gioco riproduce un mondo esteticamente ricco e vario, con una resa davvero buona data la visuale isometrica. Abbiamo meteo, un ciclo giorno e notte, ombre ben definite ed effetti particellari come fumo e fiamme ben riprodotti. I modelli trimensionali sono inoltre dettagliati pur non avendo la complessità di quelli un titolo in prima o terza persona e grazie allo stile in cel-shading tipico di Bordelands molte imprecisioni di texure ed elementi dello scenario sono ben mascherate.

Però, nonostante la scheda video usata per la prova cada nei requisiti consigliati, il gioco ha un framerate raramente al top e che spesso scende al di sotto dei 30 fotogrammi al secondo. Nelle situazioni più concitate o in presenza di molti personaggi, come può essere negli insediamenti, Seven soffre moltissimo e tali rallentamenti diventano piuttosto vistosi.

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Anche abbassando le molte impostazioni grafiche la situazione non migliora rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Durante le nostra prova, durata 25 ore, abbiamo notato che il lag diventa più marcato all'aumentare del numero di salvataggi.

Purtroppo non esiste modo di sovrascrivere uno slot già esistente e  non è possibile nemmeno eliminarne uno vecchio, se non andando a cercarlo manualmente sull'hard disk. Una vera scocciatura, soprattutto quando iniziano a occupare più spazio del gioco stesso.

Questo difetto, all'apparenza innocuo, oltre al lag non ci permetteva di avviare la missione finale perché il personaggio moriva durante la transazione da un'ambientazione all'altra. Anche quando siamo riusciti ad avviarla, l'ultima quest principale ci ha dato molti problemi: Teriel era immortale, è iniziata in una zona sbagliata, alcuni nemici che sarebbero dovuti comparire erano bloccati e delle uccisioni non sono state considerate ai fini della trama.

A questo si aggiungono tutta una serie di imprecisioni che fanno calare la qualità del titolo. Ad esempio, in una missione secondaria in cui saremmo dovuti restare all'interno di un'area limitata, siamo riusciti a uscire semplicemente arrampicandoci. Sfortunatamente non c'era modo di rientrare e completarla. Ecco perché bisogna salvare spesso, oltre al fatto che il salvataggio automatico avviene troppo raramente.

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L'ennesimo bug...

L'isola di Peh, pur essendo poco estesa, offre una discreta verticalità delle ambientazioni. La limitazione della visuale isometrica è che non si riesce a capire cosa c'è sulla propria testa e non si può aumentare o diminuire lo zoom per vedere se è presente qualche struttura o passaggio al di sopra della nostra posizione e la mappa non aiuta.

Il problema dell'altezza ci accompagna per tutta l'avventura e anche quando si combatte. Non è raro cadere nel vuoto mentre si esegue un attacco, perché è impossibile interromperne l'animazione. Può sembrare una sciocchezza, ma Teriel si sposta molto in avanti mentre esegue il proprio movimento offensivo e nella foga, mentre premiamo più volte il tasto per colpire, spesso si cade da un diruppo andando incontro alla morte assieme all'avversario.

Non mancano infine bug innocui come animali o persone volanti, e nemici che restano bloccati dentro qualcosa, ma in generale tutto ciò rappresenta una scarsa pulizia finale del prodotto.

Conclusioni

Ci dispiace dover essere così critici nei confronti di Seven: The Days Long Gone. Durante la nostra prova ci siamo divertiti grazie a un gameplay semplice e abbastanza immediato che ci ha permesso di approcciarci a luoghi e missioni nel modo che preferivamo, soprattutto se si opta per lo stealth. Inoltre la storia è narrata efficacemente, anche se si completa piuttosto rapidamente, e sono presenti un gran numero di attività collaterali da svolgere.

Il problema sono i bug e alcune scelte di design non particolarmente brillanti. In primis l'orrenda gestione dei salvataggi, che porta anche a problemi più gravi, seguita da una navigazione a volte complicata, un sistema di combattimento che funziona ma anche limitato e infine il motore di gioco che troppo spesso soffre e genera un numero esiguo di fotogrammi.

Nel complesso i 29,99 euro richiesti per l'acquisto sono più che in linea con la mole di contenuti offerti. Gli sviluppatori stanno cercando di correggere i difetti segnalati dai giocatori il più in fretta possibile. Se avete tanta pazienza, allora potete anche chiudere un occhio - o tutti e due - sui problemi elencati e dare una chance a Seven: The Days Long Gone. A voi la scelta.


Tom's Consiglia

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