Gameplay

Recensione di Uncharted 4, l'ultimo capitolo dell'indimenticabile saga di avventure di Nathan Drake, l'eroe diventato simbolo di PS3 e ora anche di PS4.

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a cura di Tom's Hardware

Gameplay

La saga di Uncharted si basa su tre pilastri fondamentali: esplorazione, combattimenti ed enigmi. Come i suoi predecessori, Uncharted 4 eccelle in ogni ambito. In questo gioco vestirete i panni di Nathan Drake, cercatore di tesori ed intrepido esploratore, e lo accompagnerete nella sua avventura intorno al globo alla ricerca del tesoro di Henry Avery, un celebre pirata del 17° secolo. Ovviamente questa missione richiederà salti spericolati attraverso pericolosi baratri, battaglie con mercenari assetati di sangue e sessioni di esplorazione in cerca di tesori nascosti.

Ogni aspetto del gioco è stato rifinito, anche se non con cambiamenti così radicali rispetto ai tre giochi usciti precedentemente. Ci sono numerose armi adatte a tutti, dagli AK-47 alle antiche pistole dei pirati, e i controlli durante le sparatorie e i movimenti sono molto reattivi. I nemici sono più astuti rispetto ai giochi precedenti e la maggior parte dei ripari si può distruggere, quindi dovrete muovervi più frequentemente sul campo di battaglia per trovare punti in cui difendervi e rispondere al fuoco nemico.

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Per quanto riguarda i movimenti ci sono tante nuove opzioni per esplorare l'ambiente. A differenza dei vecchi Uncharted, in questo capitolo potete arrampicarvi quasi ovunque. Molte aree, in particolare le zone di combattimento, hanno una discreta varietà di sentieri orizzontali e verticali. Aggiungendo a questo la possibilità di usare la nuova combinazione di corda e rampino, che permette di muoversi velocemente in verticale o di superare ampi burroni e crepacci, sia le battaglie sia le sessioni d'esplorazione possono diventare dannatamente coinvolgenti.

Ovviamente il pirata Avery ha nascosto bene il suo tesoro e così il buon Nate dovrà risolvere vari enigmi per scoprire gli indizi che guideranno l'avventuriero verso il prezioso bottino. Per questo motivo vi toccherà allineare icone religiose, indirizzare raggi solari attraverso piccoli prismi, mettere in ordine i simboli zodiacali e così via. Gli enigmi non sono mai troppo impegnativi ma richiedono di usare il cervello per qualche minuto e permettono di respirare un attimo fra un'intensa sequenza d'azione e l'altra, un po' come un novello Indiana Jones e non come il solito protagonista di un banale sparatutto in terza persona.

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In termini di novità del gameplay l'unica aggiunta degna di nota - al di là della corda e del rampino - è la possibilità di guidare i veicoli. La saga di Uncharted ha già sperimentato sezioni con i veicoli, come le moto d'acqua nel primo capitolo e la celebre sequenza del treno in Uncharted 2, ma questa è la prima volta che i giocatori possono prendere il pieno controllo di un veicolo in un ambiente completamente esplorabile.

In vari punti nel gioco Nate si ritroverà dietro il volante di una 4 x 4 o al timone di una barca, costretto ad attraversare territori pericolosi, a fuggire dai nemici e trovare la sua strada percorrendo sentieri nascosti. Il controllo dei veicoli è decisamente reattivo e alcuni tocchi di classe, come una guidabilità diversa se il terreno è bagnato o fangoso, aiuta a creare un maggior coinvolgimento. Il dettaglio più importante delle sessioni di guida, tuttavia, è che contribuiscono a dare la sensazione che il mondo di Uncharted 4 sia decisamente grande.

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La parola "grande" potrebbe infatti essere il termine migliore per riassumere l'esperienza di Uncharted 4 in confronto ai capitoli precedenti della saga. Ogni aspetto del mondo di gioco sembra curato nei minimi dettagli ed è facile perdersi ad esaminare ogni cosa durante le 15 ore necessarie per terminare l'avventura, che possono aumentare nel caso si vogliano collezionare tutti i tesori nascosti e scoprire tutte le conversazioni con gli alleati. Una gran varietà di cambiamenti minori è ciò che rende il gameplay di Uncharted 4 sia rifinito sia immediatamente riconoscibile.