Risen 3, imperdibile per i fan della serie

Il nuovo capitolo della serie offre nuove avventure, più varietà e molti difetti. Ma per un appassionato è impossibile smettere di giocarci.

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a cura di Roberto Buonanno

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Risen 3: Titan Lords

 

Risen 3: Titan Lords è un gioco di ruolo d'azione seguito di Risen 2: Dark Waters. Questo terzo capitolo presenta la stessa ambientazione piratesca del precedente titolo.

CONTRO: Volgarità inutili e fastidiose nei dialoghi, personaggi anonimi e che blaterano frasi ripetitive, la schivata che rende immortali è un bel bug.

VERDETTO: Risen 3 non è un titolo ineccepibile e anzi presenta numerosi difetti che potrebbero allontanare i nuovi giocatori. I personaggi non sono caratterizzati al meglio ma la storia seppur semplice riesce ad essere appassionante. Discorso diverso per i fan della serie, che verranno come al solito ipnotizzati dal fascino che prima Gothic e poi Risen hanno saputo mantenere nel corso degli anni.

Recensione

Piranha Bytes aveva promesso un ritorno alle origini per Risen 3 e tutti gli appassionati della vecchia serie di Gothic e del primo Risen ci speravano molto. Fin dalle prime ore di gioco però si capisce che si trattava di una promessa da marinaio e non a caso. Il nuovo titolo parte con le stesse ambientazioni piratesche di Risen 2 e addirittura le stesse mappe, anche se riviste. La delusione raddoppia quando poi ci si rende conto che anche il comparto tecnico non è migliorato di molto: siamo di fronte all'ennesimo gioco che scende a compromessi e che può essere apprezzato solo dai veri fan.

La storia è semplice ma riesce a coinvolgere; le forze delle tenebre stanno invadendo il mondo e il nostro eroe dovrà salvare il mondo nel corso di un'avventura a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Le mappe non sono immense, ma per godersi al massimo Risen 3 bisogna avere comunque un sacco di tempo a disposizione. Questo perché, a partire dai primi passi, ci sono un sacco di dedali, labirinti e luoghi nascosti da scoprire. Nulla è lasciato al caso, i game designer hanno sfruttato ogni angolo della mappa per nascondere tesori, oggetti unici e oro.

L'esplorazione è arricchita da nuove possibilità, come la visione del mondo delle tenebre e la possibilità di nuotare per lunghi tratti. Un'esperienza soddisfacente pur se non si tratta di un mondo free roaming, alla Skyrim, in cui puoi andare ovunque l'occhio possa spaziare.

In Risen 3 si viene spesso alle mani: per un'ampia parte del gioco si affrontano i nemici con le armi da mischia accompagnate da sporadici colpi di pistola. Il combattimento rimane impreciso e migliorabile, ma ha una novità: la schivata. Il nostro eroe rotola ed evita qualsiasi colpo per pochi preziosi istanti. Continuando a rotolare si diventa invulnerabili e si possono vincere quasi tutti i combattimenti alternando tuffi a stoccate o fucilate. Speriamo che Piranha Byte sistemerà questa situazione con una patch. In generale, Siamo molto lontani dai combattimenti difficili e appaganti del primo Risen e ad anni luce da un sistema ottimale. Peccato.

Il nostro personaggio all'inizio è, come sempre, un naufrago vestito di stracci e armato con lame arrugginite. Nel corso dell'avventura si guadagnano punti Gloria - alias esperienza - che si possono spendere liberamente su varie caratteristiche. Ci sono molti modi diversi per sviluppare le proprie abilità e, alla maniera dei primi Gothic, diverse fazioni con le quali allearsi, ciascuna con le sue abilità peculiari.  Questo lascia spazio al desiderio di rigiocare l'avventura almeno per provare come cambiano storia e personaggio in base alla fazione e al cammino prescelti.

Il gioco offre fin dal principio la possibilità di avere quasi sempre disponibile un compagno guidato dall'IA. Avremmo preferito una più ampia fase in solitario anche se si può sempre scegliere di non portarsi appresso nessuno. Al gameplay già visto in Risen 2 si aggiungono le battaglie navali, che lasciano però il tempo che trovano.

La musica offre un buon contorno all'azione di gioco. I dialoghi, in lingua inglese con sottotitoli in italino, sono ben interpretati ma come sempre prolissi. Le battute dei personaggi sono spesso condite con parolacce e volgarità inutili e insensate che obbligano le autorità a catalogare il gioco come vietato ai minori di 15 anni. In tutto Monkey Island non c'era una singola parolaccia eppure i dialoghi sono passati alla storia per arguzia, umorismo e spirito piratesco.

Verdetto

Per godersi al meglio il gioco bisogna aver giocato il capitolo precedente. Del quale ritroviamo ambientazioni e protagonisti, sebbene ampiamente alterati per via dell'invasione delle Tenebre. Risen 3 ha un comparto tecnico arretrato e controlli migliorabili. La storia è semplice ma appassionante anche se i personaggi non sono sviluppati nel migliore dei modi siamo ben lontani da capolavori come The Last of Us.

I fan dei giochi di ruolo e chi segue con affetto Piranha Bytes però trascureranno ogni difetto perché anche questo capitolo della serie, come i precedenti e come i vecchi Gothic, hanno qualche stregoneria Vudù che tiene incollati allo schermo. Una volta che si inizia a giocare è impossibile smettere e si vuole sempre esplorare un po' di più, terminare un'ultima quest, sbloccare l'ennesima abilità. Ora scusatemi ma torno a giocare!

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Risen 3: Titan Lords