Altra isola, stessa storia

Risen è un GDR che solo gli appassionati sapranno apprezzare a fondo.

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a cura di Roberto Buonanno

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Altra isola, stessa storia

La storia dimostra ancora una volta come i Piranha siano il gruppo con meno fantasia al mondo. Ogni volta trovano una scusa banale per rinchiudere un eroe sfigatissimo in un ambiente circoscritto nel quale ci sono solitamente tre fazioni di minus habens che combattono tra di loro.

La trama non è lineare come in Gothic, infatti anche in Risen puoi andare dove ti pare fin dal principio, senza direzioni obbligate, neppure ai primi passi.

Durante l'evoluzione dell'avventura ci si dovrà necessariamente schierare con una della fazioni e, di conseguenza, inimicarsi quelle concorrenti. Ogni gruppo garantisce poteri, abilità e oggetti unici al giocatore che sarà incentivato a ricominciare il gioco almeno un altro paio di volte per sperimentare le tre varianti offerte dalla trama.

Risen è ambientato su un'isola di chiara ispirazione fantasy, popolata da mostri fantastici, gnomi, non morti e altre amenità. A parte mostri e orchi vari, non ci sono molte delle razze fantasy, quindi niente elfi, nani e compagnia bella.

La mappa di gioco è abbastanza deludente, sia per vastità che per varietà. Stentavo a crederci, ma è ben più piccola di quella di Gothic 3 e forse anche a quella del secondo capitolo. Ci sono solo tre città, che rappresentano anche le sedi delle tre fazioni principali del gioco, pochi piccoli sotterranei e poco più. Finire il gioco richiede comunque una trentina d'ore buone, ma questo più per la lentezza generale e la flemma con la quale il personaggio si aggira per il mondo che per l'ampiezza di missioni e situazioni.