Rivoluzione G2A, 10% di commissioni agli sviluppatori

G2A ha deciso che gli sviluppatori riceveranno il 10% da ogni transazione per i rispettivi videogiochi venduti attraverso il mercato di beni digitali, noto per la convenienza ma anche per le dubbie politiche aziendali.

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a cura di Matteo Lusso

G2A punta a un sostanziale cambio di rotta, probabilmente a causa della diatriba con la software house tinyBuild. Quest'ultima ha accusato G2A di aver permesso la vendita di seriali dei propri giochi ottenuti con metodi fraudolenti, causando una perdita potenziale di quasi mezzo milione di dollari. Dal canto suo G2A ha respinto al mittente le accuse, esprimendo inoltre il pieno supporto a tinyBuild.

Ora, a distanza di qualche giorno e con una mossa totalmente inaspettata, G2A ha deciso di offrire il 10% di tutte le transazioni ai rispettivi sviluppatori.

G2A

Questa decisione da parte dell'azienda è la giusta scelta verso una maggiore trasparenza del proprio mercato. G2A infatti non vende direttamente i codici di attivazione dei software, ma ne permette la vendita a chiunque, guadagnando ovviamente dalle commissioni. 

Purtroppo questo ha permesso la crescita del cosiddetto mercato grigio. Infatti, seppur valido, un seriale può essere ottenuto in diversi modi più o meno legali, ma il consumatore finale non ha modo di sapere l'origine del codice che compra. Tuttavia la recente presa di posizione di tinyBuild e le critiche mosse negli anni alla politica poco chiara di G2A, devono aver spinto l'azienda a rivedere le proprie scelte.

G2A vs tinyBuild

A partire dal 29 luglio gli sviluppatori di un gioco, il cui seriale sarà venduto attraverso G2A, riceveranno il 10% del valore della transazione. In questo modo non si evita la vendita dei codici ottenuti illegalmente, ma almeno le software house ottengono qualcosa indietro.

In realtà, si tratta di videogiochi disponibili a un prezzo molto più basso di quello commerciale, proprio perché chi vende ha speso poco o nulla per ottenere quei codici. Però, a fare la differenza è la possibilità di accedere al database di G2A per scoprire chi ha venduto chiavi di attivazione ottenute illegalmente. Questo forse permetterà di migliorare le cose e in ogni caso si tratta di un passo nella direzione giusta.

G2A Puch Club

Voi cosa pensate della vicenda? Quel 10% causerà un aumento dei prezzi che alla fine pagheranno sempre e solo i consumatori? E G2A bloccherà davvero tutte le vendite illegali sul proprio mercato?