Rotture Xbox 360, scandalo che fa ancora discutere

Un analista Gartner torna nuovamente sul Red Ring of Death che affliggeva le console Microsoft e rivela un retroscena.

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a cura di Manolo De Agostini

Abbiamo parlato molte volte del Red Ring of Death, un problema che affligge le Xbox 360 fin dalla loro presentazione. Oggi il problema capita di rado, ma non è del tutto svanito. Quali i motivi? Si è discusso molto: è la GPU, no è la CPU, no è la motherboard, no è una combinazione di fattori. Queste alcune delle tesi più chiacchierate.

Di fatto, Microsoft si è ritrovata circa un anno fa a dover stanziare 1 miliardo di dollari per affrontare l'emergenza rotture che colpiva la sua console. Bryan Lews, vicepresidente delle ricerche e capo degli analisti di Gartner, porta a noi una nuova tesi più complessa, ma sarebbe meglio dire un semplice "retroscena".

Secondo Lewis, Microsoft avrebbe progettato il chip da sola, cercando di non rivolgersi ad aziende terze e andando direttamente alla produzione presso la fonderia TSMC. Il tutto per risparmiare alcune decine di milioni di dollari.

Per questa decisione Microsoft si è ritrovata un chip problematico, che l'ha costretta a sborsare molto più di quanto risparmiato. Per risolvere il problema, Microsoft si sarebbe poi rivolta ad ATI, ora parte di AMD, che avrebbe revisionato il chip per salvare il salvabile. Secondo Lewis, Microsoft si sarebbe potuta evitare un mare di problemi rivolgendosi direttamente a un progettista specializzato come ATI, che non solo avrebbe realizzato un chip meno "caloroso", ma anche più parco nei consumi.

Insomma, verrebbe da dire, chi troppo vuole nulla stringe.