Un audio capolavoro e un buon doppiaggio italiano

Recensione di The Elder Scrolls V: Skyrim, il nuovo gioco di ruolo di Bethesda.

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a cura di Roberto Buonanno

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Un audio capolavoro e un buon doppiaggio italiano

Il successo di Elder Scrolls V parte dalla colonna sonora. Oblivion si presentava con le parole di Patrick Stewart - il Capitano Picard di Star Trek - e con una musica molto maestosa e segnata da rigorosi crescendo, in linea con l'epopea tetra e opprimente che narrava.

Skyrim ci ha investito invece, sin dal trailer con un brano lirico decisamente epico, degno della memoria del vecchio Orff e dei suoi Carmina Burana. Il leit motiv ritorna, in maniera molto azzeccata, ogni volta che si combatte un drago. E scommetto che chiunque sia scampato alle battaglie si è ritrovato a canticchiare, prima o poi, "Dovahkiin, Dovahkiin!".

Finalmente arriva anche il doppiaggio completo in italiano che nonostante il numero limitato di voci, è comunque un buon doppiaggio. Non dover dipendere dai sottotitoli per seguire il gioco aumenta l'immersione in maniera esponenziale.

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Gli effetti sonori, sono infine veramente belli, vari e ben campionati. Il suono della battaglia è una frenetica miscela di urla, grugniti, versi e cozzare d'acciaio. Il gioco s'arricchisce in ogni sua fase di un tappeto di effetti sonori degni di un film. Consiglio di giocarlo a pieno volume in Dolby Digital oppure di procurarsi delle buone cuffie audio che permettono il massimo isolamento.