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a cura di Nicholas Mercurio

“Benvenuti all’inferno”. Durante la presentazione privata di Solium Infernum della scorsa settimana, siamo stati accolti in questo modo da Trent Kusters, director della casa sviluppatrice indipendente League of Geeks, con sede a Melbourne in Australia, che si vanta di avere tra le sue fila un gran numero di collaboratori in giro per il mondo.

Celebri per Armello, una produzione ben diversa nel contesto da Solium Infernum, il team ora cerca nuovi stimoli con un videogioco strategico a turni che potrebbe deliziare gli appassionati di Total War. Pur ispirandosi a opere come Crusader Kings, il celeberrimo capolavoro di Paradox Interactive, il nuovo titolo degli australiani ha tutte le carte in regola per proporsi ottimamente nel panorama, andando a infoltirlo ulteriormente con un taglio stilistico più tetro e oscuro rispetto ai concorrenti più blasonati.

“Questo è l’inferno, niente di più”

Il contesto scelto, caratterizzato dalle ispirazioni tipiche del genere, ci getta tra le cocenti fiamme infernali senza troppi complimenti. Nel trailer c’è un trono dove siede il Signore degli Inferi, che controlla e domina indistintamente chiunque, allungando le sue mani sui corpi martoriati che scelgono di non giurargli fedeltà. Il fuoco domina chiunque, c’è la morte in ogni angolo, nessuno sopravvive, nessuno conta e tutti sono sacrificabili, poiché ognuno ha la sua utilità.

Per stessa ammissione del team, sono presenti personaggi della cultura biblica come Belial, Astaroth, Behemoth e tanti altri. A detta di Trent Kusters, Solium Infernum non vuole altro che essere una lotta per il trono infernale con le dinamiche tipiche dei giochi di ruolo boardgame come Voice of Cards. Mentre visionavamo il trailer e la presentazione, ci ha ricordato Game of Thrones, il capolavoro di George Raymond Richard Martin, e infatti alcuni personaggi potrebbero ricordare la fisionomia di casa Targaryen, che ora stiamo approfondendo proprio con la serie televisiva House of the Dragon, dal libro dell’omonimo scrittore de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, apprezzato dai lettori di tutto il mondo.

Tornando però a Solium Infernum, che sembra cucire un approccio differente rispetto ad altri prodotti del genere, c’è da sottolineare che la scelta di ambientare il videogioco all’interno dell’inferno è un’ottima idea perché permette soluzioni di level design decisamente fuori dagli schemi. Nel mercato non esistono videogiochi strategici ambientati in un mondo del genere, ma ci sono tanti FPS come il recente Metal: Hellsinger, o lo storico Doom, che ovviamente non hanno bisogno di presentazioni.

Durante la spiegazione, il team ha tuttavia tenuto a ribadire quanto ogni elemento sia collocato e implementato con dovizia di particolari, sia per replicare con fedeltà la Bibbia quanto per catturare elementi vincenti già visti in passato con altre produzioni. Della campagna principale, tuttavia, non sappiamo molto ma, a grandi linee, possiamo sicuramente raccontarvi come l’esperienza di League of Geeks intenda presentarsi al 2003.

Un gameplay interessante e tratteggiato con passione

Intanto, è chiaro che voglia sorprendere gli appassionati ed accogliere nuovi giocatori, dando maggiore enfasi all’esperienza attraverso il suo contesto. Come accennavamo prima, il trono è il premio più ambito dai vari personaggi, che possono fare di tutto per accaparrarselo, guadagnando dei titoli illustri, ed approfittando dei momenti di debolezza del sommo sovrano degli inferi, nonché usando a proprio piacimento l’atteggiamento arrogante dell’Angelo Caduto, il nostro povero Lucifero. L’inganno, come in Crusader Kings, è il modo migliore per farsi strada all’interno del mondo di gioco. E lo stesso vale, ovviamente, quando ci interfacciamo con le alleanze, fondamentali per accrescere il proprio prestigio ed assicurarsi il potere assoluto.

Aprendo un’interfaccia semplice ed intuitiva, possiamo selezionare i vari protagonisti delle vicende, scegliendo se assecondarli, aiutarli in guerra oppure insultarli, danneggiando in questo modo i vari rapporti diplomatici con altri nobili infernali. Meccanica già presente in tanti videogiochi strategici e di ruolo, in Solium Infernum è curata in maniera più attenta, poiché si focalizza sulla godibilità totale dell’esperienza. Ovviamente sarà da vedere come potrà durare sul lungo corso, essendo una dinamica già usata a sufficienza in tante altre produzioni.

Gli scontri, che avvengono in un ampio campo di battaglia, si concentrano su un’unica grossa mappa di gioco completamente esplorabile, suddivisa in esagoni in cui piazzare le truppe e i loro comandanti. Chiunque avesse giocato in passato a Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra potrebbe dunque sentirsi a suo agio con le azioni dinamiche della produzione. La visuale è isometrica, perciò dall’alto verso il basso e c’è la possibilità di muovere la telecamera come preferiamo, ma non è ancora chiaro se si possa ruotare, dando così modo di selezionare le truppe con maggiore rapidità. In termini di gameplay, infatti, la produzione non sembra affatto essere molto diversa da altri strategici e la mancanza di originalità potrebbe penalizzarla.

Le truppe, che selezioniamo semplicemente cliccandoci sopra, possiamo muoverle dove vogliamo con un sistema intuitivo che permette di vedere dove possono essere posizionate. Ovviamente non è nulla di nuovo, ma tutto appare fluido e ben rappresentato, perché rende l’approccio meno compassato nonché libero. Abbiamo osservato più da vicino le varie opzioni a nostra disposizione, che sono dense di caratteristiche peculiari all’interno della struttura ludica. Ci riferiamo all’acquisizione di nuove truppe con del denaro spendibile come preferiamo mentre ci immergiamo nell’avventura, che potrebbe sorprendere per la sua varietà.

In tal senso, l’interfaccia non ci ha convinto ma è da vedere nella sua interezza, e quello che non è purtroppo chiaro è come possa cambiare man mano che avanziamo nell’esperienza. Una cosa ottima, che ci ha colpito positivamente, è in generale l’approccio da boardgame a cui il videogioco non sembra rinunciare. Poco più sopra abbiamo parlato di Voice of Cards, e in questo senso Solium Infernum attinge dal gioco di carte di Yoko Taro alcuni riferimenti che potrebbero farsi adorare dagli appassionati.

Potremmo anche citarne ulteriori, come Slay the Spire e tanti altri, ma la produzione di League of Geeks non tradisce il suo reale obiettivo: dedicarsi, anima e corpo, a un sistema di gioco strategico. Le carte, tuttavia, hanno ruolo importante soprattutto quando ne acquisiamo di nuove, specialmente durante la scelta delle nuove truppe sulle quali puntare. Alcune di esse, infatti, hanno nomi alquanto particolari, e preferiamo non citarle qui perché potrebbero essere troppo blasfeme.

Tuttavia, sono rinforzi utilissimi per sferzare i nostri avversari e sconfiggerli, dando loro una lezione esemplare, specie perché nell’inferno conta più il numero che la qualità effettiva dei propri reparti offensivi o difensivi, e quindi circondare gli avversari potrebbe essere la risoluzione per qualunque genere di sfida. A riguardo, sarà necessario riflettere in maniera adeguata e circostanziata quando si tratterà di dover optare sui vari supplementi che potremo usare a nostro piacimento. Combattere, per quanto risulti divertente e appagante, è un’azione complessa e deve avere un senso logico, specie se vogliamo conquistare l’inferno. È un obiettivo comune, un sogno per i suoi protagonisti e che, a detta del team, potrebbe diventare lo stesso anche per noi.

Cosa aspettarsi da Solium Infernum?

È chiaro che la produzione di League of Geeks voglia lasciare il segno nel panorama dei videogiochi strategici. Pur prendendo ispirazione da tante produzioni del genere, molte delle quali hanno fatto la storia del genere, Solium Infernum non sembra temere chi potrebbe trovarsi davanti. Mentre ci veniva spiegato il contesto e il gameplay, eravamo sicuri che, in un modo o nell’altro, sapessimo già in che modo gli sviluppatori volessero proporre la loro produzione.

Davanti a noi ci troviamo un videogioco ambizioso e sicuramente ben costruito, e che può effettivamente sfidare certi nomi che conosciamo tutti e abbiamo apprezzato nel corso di questi anni. Ora non serve altro che saperne di più, attendere la data d’uscita, fissata per il 2023, e attendere che tutto possa essere approfondito con la proverbiale lente di ingrandimento a tempo debito. Se l’inferno ci attende davvero, speriamo non sia troppo caldo, perché al gioco del trono o si vince, o si muore; non esistono terre di nessuno.